Capitolo 15

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Di quel giorno, ricordo l'agitazione nella scuderia dei cavalieri.
Ricordo le mani veloci della mamma che intrecciano la criniera di Forlove.
Ricordo il nonno,che mi stringe forte e mi supplica di perdonarlo.
Ricordo il bacio di Fred come augurio e il mio cuore che galoppa veloce.
Ricordo me stessa che entro nel box di Forlove e appoggiò la fronte contro la sua e chiudo gli occhi.
Il giorno del concorso.

Quando sentii il mio nome all'altoparlante, strofinai il collo di Forlove.-Pronto?- lui alzò la testa,nitrendo.
Entrai al trotto e mi fermai davanti ai giudici.
Quando mi diedero il via,scrutai velocemente la folla: lei e lui non c'erano. Ma sapevo di essere osservata. Individuai Fred e lui sorrise.
Il percorso era tosto e dovevo concentrarmi.
Iniziai a galoppare. Il primo ostacolo era un oxer. Presi fiato e quando Forlove lo superò con eleganza e facilità il cuore prese a battermi all'impazzata,sentii l'adrenalina impadronirsi di me ma dovevo restare lucida. Sangue freddo.
Il secondo ostacolo era un triplice, strinsi i denti e spronai Forlove,che saltò perfettamente. Il terzo era una riviera seguita da un ventaglio. Sorrisi tra me quando sentii Maria fare il tifo; il quinto ostacolo era un fosso e il sesto una croce orizzontale. Mancavano gli ultimi quattro,ovvero un oxer, un'altra croce orizzontale, un altro fosso e un ostacolo combinato.
Arrivata al fosso,saltai ma sentii lo zoccolo sbattere contro l'ultima stecca.
"Ti prego,non cadere..." pensai, ma non potevo voltarmi. Non sentii nulla quindi mi concentrai sull'ultimo, che superammo con facilità.
Sentii le urla del pubblico e poi la vidi. Feci fermare Forlove e la indicai con il dito. Mentre smontavo,vedevo solo Fred correre verso di lei e afferrarla. 

Quella sera, il nonno tirò fuori dalla credenza il suo miglior champagne. Riempiti i bicchieri,li sollevò.-A Johanna e Forlove!
La scuderia era piena di amici del nonno e dei miei, in più i genitori di Fred.  I cavalli si affacciavano dalle porte del box e nitrivano,sorpresi da tutta quella gente.
Per l'occasione,avevo indossato un vestito blu, con le maniche larghe e dei stivaletti alti fino al polpaccio con i lacci.
-Sei bellissima.-mi sussurrò Fred all'orecchio e io sorrisi,arrossendo.
Ma facciamo un passo indietro.

Io e Forlove tornammo a casa,sporchi e spaventati. Tossii, cercando di frenare il mal di testa che mi stava letteralmente uccidendo.
Quando entrai nel cortile, Maria mi vide subito: era in veranda a coccolare Rex. Urlò,facendo uscire di corsa la mamma.
Fred corse da me,afferrandomi giusto in tempo,visto che ero letteralmente crollata.
Quando ripresi conoscenza,ero nel mio letto e scoprii che il nonno era fuori a cavallo a cercarmi. Avevano capito che c'era qualcosa che non andava sin da quando Felix era tornato,stremato e spaventato. Fred se ne era preso cura,mentre il nonno aveva sellato Akira ed era sparito.
Mio padre era in città,a cercarmi e chiedere informazioni.
La mamma mi abbracciò forte,piangendo e quando il nonno tornò,mi strinse sussurrando e pregando di perdonarlo.
Ma non c'era bisogno del perdono. Avevo capito la sua frustrazione che lo aveva spinto ad arrabbiarsi con me,perché ci vedevo la mia riflessa. Ricambiai il suo abbraccio.
Soltanto dopo,davanti a tutti,raccontai tutto.
Ovviamente, avevo capito subito l'identità della complice di Michael,ma decidemmo di aspettare se l'avremmo vista al concorso. E lei,ignara che io avessi intuito chi fosse, si era presentata. E quando la intravidi tra la folla, Fred sapeva già cosa fare. La signora Becker non fece nulla per difendersi e, una volta arrestata, fece subito il nome di Michael come suo complice.
Vinsi la gara e quando abbracciai Forlove, lui strofinò il muso contro il mio braccio.
E l'amore nei suoi occhi era il premio più grande.

Mentre tutti festeggiavano,incrociai lo sguardo del nonno. Lui alzò un sopracciglio e si avvicinò.-Ti va di fare due passi?
Il cortile era illuminato da lanterne,che Maria e papà avevano sistemato con cura. Sospirai di felicità e il nonno mi imitò.-Sai,Jo...La mia vita era molto triste prima del tuo arrivo. Avevo perso così tanto e ormai,vecchio come sono,pensai che mi meritavo di passare il resto dei miei giorni così: solo. Ma poi sei arrivata tu,bambina, e mi hai fatto vedere il mondo di nuovo a colori.
Tu hai salvato me, la mia casa e la mia terra, i miei...i nostri cavalli. Io non so come ringraziarti.
-Nonno,non mi devi ringraziare.-lo bloccai.-Io ti ho aiutato ma tu hai aiutato me,per primo. Quando mi bocciarono,mi sono sentita inutile. Il mondo che mi hai fatto scoprire per me è stata una vera e propria salvezza. Forlove...è il mio migliore amico e tu e i cavalli erano il tassello mancante.  Io ora sono felice,nonno.- sorrisi e lui ricambiò. Quando parlò, la sua voce era spezzata.-Ricorda,Johanna: finché siamo insieme,non devi preoccuparti di nulla.
Mi abbracciò forte, finché non sentii il fiato mancarmi,ma non era una brutta cosa.
Quando il nonno mi lasciò,rideva sotto i baffi.-C'è qualcun altro che vuole parlarti.
Non mi stupii quando Fred uscì da un angolo. Il nonno gli strinse la spalla e sparì nella scuderia,da cui proveniva la musica.
Fred indossava una camicia nera, i jeans bianchi e degli anfibi neri. Non era mai stato così bello. Mi sorrise dolcemente e mi tese la mano. Quando feci scivolare la mia mano nel suo palmo, lui strinse e sospirò.-E così,hai vinto.
-Avevi dubbi?
-Mai.- mi strinse forte e io ricambiai. Quando mi separai da lui,alzai un sopracciglio.-E per quanto riguarda quella cosa del "dopo" il concorso?
-Sai che assomigli terribilmente a tuo nonno quando fai così?-rise lui. Gli diedi un colpetto sulla spalla.-Stai evitando la domanda?
-No,assolutamente.- mi guardò negli occhi.-Ma sei tu che dovevi farmi sapere.
Guardai il cielo: le stelle splendevano e la luna era piena,così luminosa da illuminare tutto. Sorrisi e quando abbassai lo sguardo,vidi soltanto Fred.
-Per me ci si può provare.

Si fece l'alba e gli ultimi invitati erano andati via. Io ero l'unica ancora sveglia. Anche se indossavo ancora il vestito, feci uscire Forlove dal suo box e montai in groppa, senza sella,staffe o testiera. Uscii dal ranch e imboccai il piccolo sentiero che portava in cima alla collina. L'alba illuminò il viso e il manto di Forlove. Lui sbuffò e strofinò il muso sulla mia gamba. Mi piegai in avanti e circondai il suo collo con le braccia.
E rimanemmo così,cavallo e ragazza, a fissare l'alba.

ℐ𝓁  𝒸ℴ𝓇𝒶ℊℊ𝒾ℴ 𝓅ℯ𝓇  𝓋ℴ𝓁𝒶𝓇ℯ.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora