Capitolo 14

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Il giorno prima del concorso.
Ero pronta. Mancava solo Forlove.
Davanti allo specchio,osservai i cambiamenti avvenuti in quei mesi: il mio corpo era più asciutto ma più tonico. Legai i capelli, il doppio lunghi di quando arrivai,in una treccia. Mi infilai una felpa verde bottiglia,i pantaloni e i stivaletti. Quando scesi, trovai solo mia madre che leggeva il giornale e papà che cucinava pancake.
-Buongiorno.-dissi. Mi sorrisero entrambi.-Maria?
-A fare la spesa. Tuo nonno e Fred ti aspettano in scuderia, con Felix pronto.
Bevvi il latte d'un fiato e diedi due veloci morsi al pancake, poi corsi fuori. Il cielo era limpido e un bel sole caldo asciugava il terreno. Silente,dal suo paddock, nitrì per salutarmi.
Corsi verso Fred,che mi sorrise dolcemente mentre mio nonno osservò il cielo.-Sei in ritardo.
Sospirai e mi infilai il cap. Fred mi aiutò a salire in sella a Felix e io iniziai a farlo trottare sulla pista; vidi il nonno montare il percorso e Fred si arrampicò sulla staccionata,mettendosi comodo.
Osservai il percorso: un ventaglio, una croce orizzontale e un paio di triplice, un fosso e una riviera. Potevo farcela.
Successe mentre saltavo il secondo triplice. Un freddo glaciale mi paralizzò: una sensazione di freddo,di paura e di orrore. Persi le staffe e Felix scartò di lato. Persi le redini e scivolai a terra.
Ne avevo fatte di cadute, ma mai per un motivo del genere.
Mentre il nonno acciuffava Felix,Fred mi aiutò ad alzarmi.-Che succede?Stavi andando benissimo!- esclamò,preoccupato e confuso.
-Non lo so...Io...- guardai il nonno e vidi che era rosso in viso.-Ma come fai a essere così incapace?- urlò.
-Il giorno prima del concorso fai un errore del genere!-continuò.-Io non ho parole,Johanna,sono serio!
Lo fissai. Le parole mi colpirono come uno schiaffo e feci istintivamente un passo indietro.
Ma lui continuò.-Tu non capisci l'importanza di questo concorso, del mio ranch! Non ti interessa nulla di tutto ciò!
Fred si parò davanti a me,posando le mani sul petto del nonno.-Adesso basta,Jack.
Ma ormai era successo.
Montai in sella a Felix e diedi gambe. Felix schizzò via e lo indirizzai verso l'uscita del campo.
-Johanna,torna qui!-urlò il nonno. Fred mi corse dietro.-Jo,ferma!
Ma poi fu costretto a fermarsi. Mi voltai,mentre Felix correva veloce e vidi solo la polvere.

La scuderia abbandonata era vuota e buia all'interno. Dopo che fui entrata velocemente, mi misi seduta sul grande prato davanti,mentre Felix pascolava.
Il nonno non aveva voluto ascoltarmi e sapevo che era stata una caduta insensata e stupida,ma non era vero che il ranch non significava nulla per me. Finalmente avevo trovato ciò in cui ero brava e ciò che amavo.
Strofinai le guance per cancellare lacrime silenziose di rabbia e non mi accorsi di voci,ma Felix sì. Alzò la testa e rizzò le orecchie.
-Che c'è,Felix?- sussurrai e poi lo sentii anche io. Mi alzai e trascinai Felix tra gli alberi.
-Sì,esatto. Ce l'ho in pugno!- era un uomo, una voce vagamente familiare.- Sono passato alla scuderia per prendere qualche cosa, poi parto. Sì,il cavallo sta una bomba e il padrone ha provato a chiamarmi qualche volta. Ma non penso sospettino qualcosa.
In quel momento, lui si voltò e io lo riconobbi: Michael.
La rabbia si impadronì di me mentre lui levava il pugno al cielo ed esclamava:- Ce l'abbiamo fatta! Questo cavallo ci porterà un sacco di soldi!
Uscii dalle fronde,lasciando Felix nascosto ma libero: in caso di pericolo,sarebbe potuto scappare.
-Michael!-urlai,furibonda. L'uomo lasciò cadere il cellulare e la chiamata si interruppe.-Merda!
-Dov'è Forlove? Che cosa gli hai fatto?-continuai a urlare. Ma in quel momento, il nitrito furibondo mi arrivò alle orecchie e vidi il furgone bianco con il trailer: Forlove!
Scattai verso il furgone,ma Michael mi afferrò per un braccio.-Piccola strega! Lei mi aveva avvertito che saresti stata d'intralcio!
-Lei chi?- esclamai,divincolandomi. Lui mi afferrò per i capelli e tirò,forte.-Zitta! Adesso io e te facciamo i conti.- sentii Felix nitrire spaventato e galoppare via:almeno lui era al sicuro.
Mi trascinò verso la scuderia e mi chiuse in un box. Iniziai a prendere a calci il box mentre lui rideva.-Ci siete cascati tutti come tre peri. Abbiamo provato non so quante volte a rubarvelo ma di notte era troppo difficile. E invece...tuo nonno mi ha servito la soluzione su un piatto d'argento e adesso finalmente Forlove è mio.
-Non sarà mai tuo!-urlai. Lui rise ancora e tirò fuori da dietro la schiena una tanica bianca.-Sai cosa c'è qua dentro?
Deglutii.
-Benzina.- iniziò a versarla ovunque, soprattutto intorno al box.- E sai questo cos'è?- tirò fuori un accendino, che accese. La fiamma ballò,vivace.
-Michael,non farlo.-sussurrai. Ma era tardi. Lo lanciò verso di me: l'accendino fece un arco e cadde a terra. Le fiamme divamparono subito.
-Addio,Johanna!- Michael corse fuori e poco dopo sentii Forlove nitrire disperato e il motore del furgone. Poi, solo lo scoppiettare delle fiamme. Iniziai a tossire,gli occhi che lacrimavano e le fiamme sempre più vicine e alte. Urlai e cercai di raggiungere il chiavistello ma era troppo lontano.
Urlai ancora,prendendo a calci le pareti del box. Il fumo era sempre di più e sentivo il calore delle fiamme troppo vicino.
Mi accasciai a terra.
Il nonno,il concorso, Fred,Maria,la mamma e il papà,Forlove...
Forlove...
Un nitrito selvaggio mi fece tornare in me. Forlove era davanti il box e nitriva furioso. Cercai di alzarmi.-Forlove,sei tornato!
Mi allontanai, poichè Forlove si era voltato e con le zampe posteriori diede un calcio alla porta. Uno,due,tre... E la porta cedette.
Mi lanciai fuori e a fatica scampammo le fiamme. Il sole mi ferì gli occhi,ma i suoi raggi non bruciavano. Senza che glielo impartissi,Forlove galoppò verso casa. Vedevo in lontananza un trailer rovesciato sul fianco con la porta a pezzi ma del furgone bianco non c'era traccia.

ℐ𝓁  𝒸ℴ𝓇𝒶ℊℊ𝒾ℴ 𝓅ℯ𝓇  𝓋ℴ𝓁𝒶𝓇ℯ.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora