One-shot Annabeth, Percy, Hazel, Frank

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-Ma cosa dobbiamo fare per i novellini...-
Percy non ci credeva. L'impresa per trovare del bronzo celeste e dell'oro imperiale si stava facendo più difficile che cercare di ragionare in modo sensato con il coach Hedge. Sia al campo Mezzosangue che al campo Giove stavano arrivando fino troppi giovani semidei e le armi cominciavano a scarseggiare. Erano riusciti finalmente a capire dove potessero trovare qualcosa, così Percy, Annabeth, Hazel e Frank erano partiti alla volta dell'Italia. Qualcuno aveva optato per l'opzione "camuffiamoci da mortali e prendiamo un ereo" ma Percy era rimasto sconvolto da quella pretesa e aveva cominciato ad agitarsi, era andato su tutte le furie e per riuscire a farlo stare in silenzio Annabeth era stata costretta a baciarlo davanti a tutti. Un buon metodo dal momento che in un attimo era calato un silenzio tombale. Dopo tutto quel putiferio, decisero che sarebbe stato molto meglio optare per una crociera. Chirone non era felice di mandarli in vacanza ma accettò precisando comunque che lui non avrebbe pagato nemmeno un centesimo, e così fu, difatti ognuno pagò il proprio biglietto.

Adesso si trovavano in una cava sull'isola d'Elba e ad ogni passo Percy scivolava sulla terra friabile perché prima di partire aveva pensato solamente alla mega piscina con scivolo sulla nave e non aveva nemmeno minimamente ascoltato i consigli della sua ragazza. E bene sì, era venuto con le infradito, e dal momento in cui si era reso conto che la piscina non era il fine ultimo dell'impresa, aveva maledetto qualsiasi essere vivente sulla terra... forse si salvava Annabeth. La figlia di Atena si chiedeva sempre più spesso perché lo amasse, poi però lo guardava sorridere e non aveva bisogno di risposte. Beh quel giorno lo guardava imprecare più che altro.
-Per tutti gli dei!!!- Aveva i piedi completamente sporchi di terra ed aveva appena pestato un sasso appuntito.
-Amico vedi di fare più attenzione.
Frank lo prendeva in giro da quando erano partiti e si stava divertendo da matti. Hazel invece parlava con Annabeth, mentre faceva strada agli altri fin quando non cominciò a strillare. Percy ovviamente schizzò da lei come un fulmine e un attimo dopo, vedendo cosa l'aveva spaventata fece un passo e poi scoppiò a ridere. Sapeva che tutti i figli di Atena erano terrorizzati dai ragni a causa di Aracne ma non riuscì in nessun modo a non sbellicarsi dalle risate quando vide quell'esserino inerme che occupava due millimetri quadrati della superficie terrestre.
-Scusa Annie, ma...
No non ci riusciva. Stava ridendo come un matto, forse era un misto tra una risata di divertimento e una risata isterica ma non riusciva a smettere.
-Dai vai avanti Testa d'Alghe!
Annabeth non era arrabbiata, era evidente che scappasse da ridere anche a lei ma cercò comunque di fingersi arrabbiata per ricevere un bacio e delle scuse da Percy e come sempre raggiunse il suo scopo. In tutto questo Hazel e Frank stavano a guardare tra imbarazzo e divertimento.

Dopo qualche ora di cammino e scherzi, finalmente scorsero qualcosa brillare sul fondo di un'insenatura nella roccia. Il passaggio era abbastanza stretto ma permetteva ad una persona di medie dimensioni come Percy di entrare, anche se per un porcellino d'india sarebbe stato più semplice.
-Frank te la senti?
Hazel stava domandando a Frank di trasformarsi, entrare nell'insenatura, tornare umano, passare le armi agli altri poi ritrasformarsi ed uscire.
-Certo che me la sento non è difficile... Un porcellino d'india che vuoi che sia.
Frank entrò e riuscì a trovare più armi di quante avesse mai immaginato. Quando arrivò però il momento di uscire non sapeva come fare a trasformarsi.
-Bello dai esci così ce ne andiamo.
-Ehmm ragazzi c'è un problema...
-Frank che hai?
-Non riesco a trasformarmi.
Annabeth, che solitamente ha tutto sotto controllo si stava agitando e stava cercando di escogitare un piano.
-Frank concentrati ti prego.
-Annabeth non hai capito, non ci riesco.
-Frank rilassati e poi che hai sei claustrofobico?
Percy l'aveva fatta la sua. Adesso Frank si rese conto di essere chiuso in uno spazio molto piccolo per le sue enormi spalle e cominciò ad agitarsi e smanettare.
-Sentite devo uscire okey? Fatemi uscire seriamente.
Stava diventando troppo isterico e ad Hazel faceva un po' ridere.
-Frank - disse Annabeth - lo spazio che c'è permette di far passare una persona quindi magari se riesci a spingerti su puntando le braccia sul bordo dovresti farcela ad uscire.
A quel punto la sua l'aveva fatta Annabeth. Quando Frank ci provò rimase incastrato a metà, con le gambe penzoloni sotto e le braccia abbandonate sulla superficie dove si trovavano tranquillamente in piedi i compagni.
-Frank sei seriamente troppo grosso.
Hazel non voleva ridere ma non ci riusciva proprio. Percy a quella frase ebbe un sussulto cogliendo un doppio senso, ma Annabeth se ne accorse e lo fermò prima che potesse dire qualcosa che peggiorasse la situazione. Adesso Frank, vedendo Hazel che rideva, si rilassò un attimo.
-Okey ragazzi ho un piano: adesso io torno giù... insomma mi aiutate a tornare giù, ecco. Poi Percy scendi qui con me e a quel punto io cercherò di tornare su. Tu mi spingerai da sotto, ti prego di non ridere, e voi, Hazel e Annabeth mi aiuterete da sopra.
-Senti io in un buco con le infradito non ci entro.
-Vuoi le mie scarpe?
-Vedremo.
A quel punto lo spinsero giù e con un mugolio di dolore Frank atterrò.
-Okey Percy, buttati.
-É morbido?
-Andiamo amico...
Percy si calò giù. Erano praticamente abbracciati.
-Dai Frank muoviti risali.
Come prestabilito Percy lo spinse da sotto e le ragazze tirarono da sopra. Frank credeva di potersi dividere a metà da un momento all'altro ma per sua gioiosa fortuna non accadde. Quando tornò su aveva la maglia a brandelli e stavano ridendo tutti.
-Certo Hazel che - disse Frank - potevi anche attirarli a te i metalli, ci saremmo risparmiati tutto questo.
Calò il silenzio.
-Non sarebbero passati da quel buco dai... comunque adesso Percy torna su.
Percy, un po' più mingherlino di Frank si dette lo slancio con le mani e uscì. Ma un attimo dopo...
-Per tutti gli dei la ciabatta!

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