One-shot Jasper

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Possibile spoiler "La Casa di Ade"

Quel giorno ero andato al Campo Mezzosangue per stare con Piper e salutare i miei amici, e con me erano arrivati anche Frank e Hazel. Volevo passare del tempo con la mia ragazza, parlarle e coccolarla un po', così le avevo chiesto di fare una passeggiata sulla spiaggia. Non avevo la benché minima idea di quello che sarebbe successo di lì a poco, e giuro sullo Stige che se lo avessi saputo sarei rimasto a chiaccherare con lei nel padiglione della mensa. Non per disprezzarlo, chiariamoci è una bella mensa.

In ogni caso stava calando il sole e ci stavamo dirigendo verso la spiaggia attirati dal tramonto, quando Pip, in direzione di alcune rocce, notò qualcosa che credeva essere una delta maiuscola luminosa, simbolo di Dedalo. Quella delta però non brillava come le pietre preziose di Hazel. Assomigliava più ad una lampadina rossa, cupa... forse quasi tenebrosa. Ci avvicinammo di più ma una volta giunti a pochi metri da lì, non riuscimmo più a vedere niente di che, se non una fessura nella roccia. Perché il labirinto avrebbe dovuto attirarci verso di sé? Mi ricodavo quando Percy mi aveva raccontato dell'impresa di Annabeth per trovare Dedalo e sapevo bene come era finita quella storia: Dedalo era morto dopo anni e anni di vita e il labirinto era crollato con lui. Quello che ci eravamo trovati davanti potava essere solamente frutto della mente di Pasifae, la dea che Hazel aveva sconfitto con l'aiuto della foschia nella casa di Ade. Ero consapevole che entrare da soli non sarebbe stata un'idea grandiosa ma non sapevo cos'altro fare. Se non avessimo più trovato l'ingresso cosa avremmo detto agli altri? E poi, come se non bastasse, quel posto sembrava attirare tutto al suo interno, come se volesse risucchiare ogni essere vivente; e con me funzionò. Passammo a stento da quella fessura e ci ritrovammo in un cunicolo buio e stretto. Quella situazione non mi piaceva ma a quel punto potevamo solo proseguire in una delle due direzioni e sperare di uscirne illesi. Non riuscivo a vedere assolutamente niente ma ad un certo punto rimanemmo sconvolti. Piper non era d'accordo con me nemmeno all'inizio, non voleva entrare, ma adesso la sua disapprovazione si poteva percepire in tutta la grandezza dell'enorme caverna in cui eravamo entrati. Era una stanza sotterranea circolare, di dimensioni sconvolgenti, il cui perimetro era colmo di tunnel e piccoli cunicoli.
-Jason dobbiamo dividerci. Voglio sapere dove almeno due dei due tunnel portano.
-Piper che ti è preso! Sei impazzita?! Non ci troveremo mai più se ci dividiamo.
Non capivo come l'idea potesse averle sfiorato il cervello, sembrava un suicidio.
-Non lo so, ma ho come l'impressione che ci ritroveremo. Fai solo molta attenzione alle trappole. Ce ne sono di ogni tipo. Ovunque. Sai, Hazel può manipolarla la foschia. Noi no.
A quel punto imboccò uno dei cuniculi. Non so se scelse puramente a caso ma diede anche delle direttive a me.
-Passa da quello opposto al mio.
Io non sapevo assolutamente cosa fare quindi inutile dire che ascoltai il suo consiglio senza rifletterci nemmeno un secondo.
Era ancora perennemente tutto buio e continuavo a camminare con le pupille sicuramente dilatate nel vago tentativo di scorgere qualcosa o salvarmi la pelle. Ancora però non capivo cosa mi aveva spinto là dentro. Ad un tratto credetti di aver sentito un grido spaventato di Piper. Ebbi un sussulto. Non potevo tornare indietro perché mi sarei senz'altro perso e avrei mandato a monte quello che sembrava il piano -un po' misterioso- di Piper. Inoltre, non ero neanche certo che fosse stata lei a gridare. Certo, questo non mi rasserenava molto, perché avrebbe implicato la presenza di qualcuno o qualcosa di sconosciuto e forse poco umano che avrebbe complicato la situazione facendoci arrivare a strisciare per la paura e la disperazione. In ogni caso non volli pensarci e mi contrinzi ad andare avanti nonostante sembrasse tutto un incubo tremendo. Cominciai a sentire delle voci femminili. Se volevano farmi delirare ci stavano riuscendo. Cercai di isolare la mente e proseguii. Mi fidavo di Piper e sapevo che se percepiva che ci saremmo ritrovati allora era senza dubbio così.
In lontananza scorsi una luce fioca. Non sapevo da quanto tempo mi trovavo là sotto ed ero confuso, ma cominciai a correre nella speranza di riuscire a vedere qualcosa una volta arrivato in fondo. Quel tunnel sembrava prendermi in giro. Corsi fino allo sfinimento, ma l'uscita sembrava non avvicinarsi mai, e solo quando mancavano pochi metri al termine di quella che mi era sembrata una maratona, mi resi conto di non essermi imbattuto nemmeno in una trappola. Non ero molto convinto del fatto che fosse solo fortuna.

Uscii da quel buco infernale, e mi ritrovai davanti Piper che mi fissava scioccata. E mi accorsi perché. Ci trovavamo nello stesso posto da dove eravamo partiti ed io ero uscito dal tunnel da cui lei era entrata. Le corsi incontro e la abbracciai. Stava tremando.
- Pip cos'è successo là dentro?
- Non lo so... non lo so... io sentivo dei sussurri e sembrava la tua voce. Non capisco come uscire da qui sotto e tutt'ora non capisco nemmeno perché siamo entrati.
- Ehi tranquilla sono qui con te. Troveremo un modo per uscire.
Sembrava una barzelletta ma lei si riprese un po' e cominciò a parlare.
- Dobbiamo affrontarlo insieme. Io credo che quei sussurri fossero i nostri pensieri.
La sua voce tremava ancora e io avevo i brividi lungo tutta la schiena, come se un filo di vento mi colpisse costantemente il collo.
- Non lo so, non ci prestavo attenzione, ma mi fido di te. Cosa facciamo?
Ultimamente non era strano che mi affidassi alla mia ragazza. Il suo intuito era magnifico e spesso Katoptris le forniva informazioni molto utili.
- Entriamo in quel tunnel, stiamo insieme. Sarà più difficile ma solo così usciremo.
Piper stava indicando il tunnel più buio di tutti, dove le tenebre sembravano più dense. Era tutto così strano. Le presi la mano e cominciammo a camminare alla cieca. C'erano molte trappole lungo il percorso. La prima ci aveva messo sugli attenti. Stavamo avanzando lentamente quando percepii uno scatto sotto al mio peso. Pip fu più veloce di me e mi spinse contro la parete. Un secondo dopo due enormi frecce mi avrebbero trafitto da parte a parte senza pietà. Più avanti abbiamo seriamente rischiato di cadere in un abisso. Fui io a salvare Piper, dopodiché volammo sull'altra sponda. Mi chiedevo chi ci avrebbe salvato alla successiva trappola per semidei cretini.

Dopo un tempo indefinito, non so per quale ragione, volsi il mio sguardo verso il soffitto e fui certo di vedere il cielo.
- Piper dobbiamo uscire da qui. Non c'è altro modo, non possiamo andare avanti.
- Jason non ci passiamo in due.
- Vorrà dire che avrai l'onore di attaccarti ai miei piedi.
La ragazza più bella del mondo sorrise e ne fui infinitamente felice.
- Non ti faranno schifo le mie scarpe sporche vero?
Fece una faccia inorridita che avrebbe fatto ridere anche Akhlys, la dea della morte che Annabeth e Percy avevano affrontato. Piper, nonostante fosse una figlia di Afrodite, non dava importanza ai vestiti o il trucco ma in ogni caso se una cosa le faceva schifo, le faceva schifo e basta.
- Lo farò per salvarmi.
Abbozzò un sorriso e poi cominciammo a salire lentamente e scrupolosamente nel tentativo di non rimanere incastrati.
Quando uscimmo l'aria pulita ci fece sentire come rinati e gli occhi si adattarono velocemente alla luce. Peccato che il sollievo svanì troppo rapidamente. Mi accorsi subito di essere uscito da un tombino del lungo mare di San Francisco e notai con mia estrema preoccupazione che la dimora dei Titani era circondata nuovamente da una nube nera, cosa che credevo impossibile. Volevo assolutamente vedere cosa stava succedendo, dovevo comunicarlo al campo Giove, ma qualcuno mi scrollò la spalla con forza e mi sentii confuso. Di nuovo.
- Jason... Jason! Andiamo, amico svegliati dobbiamo partire per il Campo Mezzosangue.
Mi resi conto di aver sognato tutta la notte. Dovevamo andare al Campo Mezzosangue? Non ricordavo niente, quel sogno mi aveva sconvolto. Non sapevo cosa stava succedendo ma avevo ragione di credere che una nuova impresa fosse alle porte e a quel punto non vedevo l'ora di arrivare, e insieme ai sette, scoprire qualcosa di più interessante.

~Bien, non so quanto senso abbia ma okey. Inizialmente volevo scrivere una percabeth ma mi sono resa conto che ne ho un po' troppe quindi ho fatto una Jasper. Adioss, hasta pronto amigos!!!

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