One-shot Percy, Thalia's POV

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Le colline del campo mezzosangue sono magnifiche, di un verde che ricorda i famosi campi da golf, come nei film, oppure i prati delle villette inglesi. È un giardino perfetto da dove sarebbe magnifico guardare le stelle. Vedo ogni sera le stelle, da alcuni anni ormai anche se non so quanti. Queste colline sono così belle che ancora non mi hanno annoiata. Da qui vedo anche il campo e ogni volta che penso a quella che sarebbe stata la mia vita là mi si stringe il cuore. Ho molta nostalgia dei miei amici e temo di non poterli più rivedere. Mi manca Annabeth e mi manca da morire Luke. Il mio Luke. Il Luke a cui non ho mai potuto confessare il mio amore. Di tanto in tanto vedo passare eroi che partano per qualche impresa o eroi che arrivano al campo correndo, scappando da qualcosa, e in entrambi i casi prego gli dei che il destino riservi loro un futuro migliore della morte. Oggi il cielo è tristemente grigio, di un grigio spento e malinconico, e il vento sferza i miei rami come se volesse strapparli. L'aria è pesante e preannuncia un temporale con i fiocchi, se non altro qualcosa di diverso dal consueto sole. Le giornate malinconiche rispecchiano un po' il mio essere, le mie emozioni. Poche volte sono stata felice nella mia vita, quelle poche le ho dimenticate e adesso non avrò più la possibilità di provare quella forte emozione positiva e vivrò quasi per l'eternità senza averne alcuna memoria.

La pioggia non mi annoia mai, rende diversa ogni cosa e non è mai scontata ma adesso sono certa che oggi non sarà una giornata qualunque. Una Camaro del '78 sta sfrecciando verso il campo ad una velocità che non credevo fosse possibile per quella macchina, con a bordo Grover, una donna e un ragazzino. In qualche modo è stata scaraventata in un fosso e... per gli abissi del Tartaro quello è il minotauro. Sta camminando con quel suo passo cadente e relativamente lento ma data la sua altezza ricopre distanze esorbitanti. L'aspetto è proprio come viene descritto nella mitologia: è il mostro più muscoloso che abbia mai visto, le vene affiorano da ogni centimetro della sua pelle e una folta peluria è diffusa per tutta la parte superiore del suo corpo. Ha un'enorme testa di toro, con un anello di bronzo al naso e delle corna che non passano inosservate.
La preoccupazione per Grover, quel nuovo ragazzo e sua madre, suppongo, sta aumentando. Finalmente stanno uscendo da quella macchina e... aspetta sua madre non potrà mai entrare al campo come pensa di fare a seminare quell'orrendo mostro?!
Stanno correndo a più non posso, la pioggia, che adesso sta cadendo da un po' ormai, non rende le cose più semplici e Grover, dal momento che ha perso i sensi, deve essere trascinato. Dietro di loro invece il minotauro fiuta le loro tracce annusando la macchina ridotta a rottami. Il ragazzo ha sempre meno tempo... spero almeno che sia armato. Ha i capelli neri schiacciati dalla pioggia, gli occhi verdi come il mare ed è mingherlino. Avrà all'incirca undici o dodici anni, sua madre ha sbagliato a tenerlo all'oscuro di tutto e adesso sta rischiando grosso. Ma come biasimarla.
Il minotauro non li ha ancora visti ma ha appena distrutto totalmente la loro auto con uno sfrigolio terribilmente fastidioso.
Adesso li sta inseguendo, li ha fiutati. Punta al ragazzo che sta rimanendo immobile e... ha scartato all'ultimo di lato. Per fortuna. È una situazione angosciante soprattutto perché adesso ha preso di mira sua madre. L'ha appena sollevata da terra. Sono sconcertata! Poverina. È frustrante, tremendo, io non posso fare niente per aiutarli. Vedo che ha sussurrato a suo figlio "vai" ma lui non si muove. Ha appena assistito alla scomparsa di sua madre. Si è dissolta in una luce dorata e sono quasi certa che non sia morta ma... lui non lo sa.
-No!
Ecco, me lo aspettavo, si sta infuriando, tipico di un semidio ferito nell'orgoglio e nei sentimenti.
Il mostro sta fiutando Grover ma fortunatamente quel semidio attira la sua attenzione. Non è assolutamente fifone.
-Ehi! Ehi, stupido bestione! Specie di bovino da macello.
Perfetto lo sta facendo arrabbiare e... ehi no, no, non può farlo venire addosso a me cavolo!
Troppo tardi. Quel fottuto di un semidio l'ha attirato da questa parte e prima che il minotauro lo colpisse gli è saltato sul collo e lo ha preso per le corna. Peccato abbia colpito me. Non sono solo un pino.
Accidenti, gli ha staccato un corno a mani nude ma... le conseguenze sono arrivate. Ha fatto un volo di minimo cinque metri ed è appena caduto a terra battendo la testa su un sasso.
Il minotauro sta caricando ma il ragazzo schiva di nuovo, non so con quali forze, e conficca il corno in quel fianco muscoloso. Il mostro con un grugnito comincia a dissolversi in sabbia.

Quel poveretto è sconvolto ed ha gli occhi lucidi di lacrime ma sono felice che ce l'abbia fatta. È molto coraggioso. Sta aiutando Grover ad alzarsi e zoppicando, con il corno in mano, si sta dirigendo verso il campo chiamando sua madre e piangendo. Sarei curiosa di scoprire il suo genitore divino, peccato che sia impossibile. La pioggia è cessata e la tempesta è lontana. Un inizio un po' traumatico sì, ma sarà un grande eroe, ne sono certa.

~Bene ma non benissimo, mi ci è voluta un'eternità a scriverla perché è in prima persona e al presente. Vabbè, spero che questa one-shot vi sia piaciuta e se è così mettete una stellina🥰🌟🌟 Questo vorrei che fosse l'inizio di una serie di one-shot dove appunto alcuni personaggi raccontano qualcosa dal loro punto di vista. Ovviamente devo un attimo sondare e se vi piacciono porterò altre storie come questa magari scritte al passato lol. Alla prossima semidei e semidee, buon caldo!🙅🏻‍♀️🤷🏻‍♀️
P.S.: per scrivere questa storia sono andata a rileggere il capito che ne parlava nel primo libro... un'emozione 😍😭

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