2.

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Sei solo.

Sei. Solo.

SEI. SOLO.

"NO! NO, NON LO SONO! TYLER È ANCORA QUI! NON SONO SOLO!" Gridò Josh.

Nel mezzo della sua rabbia, raccolse il coltello tascabile ricoperto di cenere che trovò per terra e raggiunse l'albero più vicino.

S-O-L-O.

Scavò quella parola nel legno dell'albero.

E in un altro.

E in un altro ancora.

Josh continuò a farlo per ore, finché non riuscì più a trovare un albero dove non l'avesse già fatto.

Le occhiaie sotto ai suoi occhi gli ricordavano che era ancora vivo. Erano di una sfumatura di viola scuro. Si sentiva anche molto viola.

Josh fu profondamente rattristato dal fatto che la sua casa, la foresta, fosse anche il posto che ora lo infestava di più.

Crollò in parte a un albero, appoggiato alle estremità frastagliate della corteccia, e iniziò a percorrere le crepe con le dita.

"Non sto bene come sembro..." disse a se' stesso.

"Perdono?" Rispose una voce.

"Um... non sto bene come sembro," disse ancora, anche se questa volta sembrò più come una domanda.

"Perdono?" La voce suonò molto... familiare.

Si alzò e si guardò attorno, confuso. Oppure arancione-verde-viola, come Josh ricorda meglio.

"Non sto bene come sembro!" Gridò, suonando più positivo.

"Perdono?!" La voce rispose.

Josh sentì questa voce molto spesso, recentemente.

In ogni caso, questa particolare voce non si era mai spinta oltre un sussurro.

Improvvisamente, una lampadina si accese nella mente di Josh. I suoi occhi si illuminarono e si allargarono dopo la realizzazione.

"TYLER?" Gridò.

Non ci fu una risposta.

"TYLER, CI SEI?"

Ancora, nessuna risposta.

Si riuscì a sentire una risata in una diversa direzione, una che ricordava quella di Tyler.

"NON PREOCCUPARTI TYLER, TI TROVERÒ! TI TROVERÒ E STAREMO DI NUOVO BENE ENTRAMBI!" Gridò Josh, strattonandosi i capelli, chiedendosi cosa avrebbe dovuto fare ora.

Invece di pensare ancora di più, corse e basta. Occasionalmente inciampò su dei bastoni, ramoscelli e pile di foglie cadute, però continuò a seguire il suono della risata.

Si rifiutò di fermarsi finché non avrebbe trovato Tyler.

Lentamente, la risata svanì nel vuoto della foresta.

L'unico suono che Josh riuscì a udire fu quello del suo pesante respiro. Comunque, ogni singolo suono emesso sembrava essere dieci volte più forte del normale.

Il vento suonò più come l'oceano, e il sudore che colava giù per la sua fronte gli ricordò la pioggia.

Vagò indietro nella pila delle tavole di legno bruciate e tentò di creare una struttura; una qualsiasi struttura che in qualche modo ricordasse una casa sull'albero.

Invece, la cenere e la polvere finirono tra le sue mani e molte delle tavole diventarono dei piccoli pezzi neri sul terreno.

Migraine Fic - Traduzione ItaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora