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Non ebbe il coraggio di voltarsi, come se sapesse cosa lo aspettava. Era già successo prima e succederà ancora, sempre che non si suicidi prima.

Sentiva la creatura bestiale ringhiargli nell'orechio.

Prima di girarsi, Josh controllò cosa gli stava gocciolando nella spalla.

Una macchia cremisi era profondamente inserita nella fabbricazione della sua maglietta - be', la maglietta di Tyler.

Sangue. Tutto questo era troppo familiare a Josh, e ne detestò ogni secondo. Voleva che fosse finita. Nel mezzo di una battaglia tra la sua mente e il suo corpo, decise di fare quello che suggeriva il cuore.

Voltarsi.

Il leone che lo infestava da sempre gli fece visita, di nuovo. I denti bianco perla che erano fatti per essere taglienti come rasoi brillarono negli occhi di Josh.

Non ebbe il coraggio di fare altre mosse, non che potesse, comunque. Il suo corpo era paralizzato, e i suoi piedi erano come incollati al suolo.

Josh pensò che interrompere il contatto visivo con il leone mostruoso sarebbe stata una brutta idea, e iniziò a concentrarsi su tutti i piccoli dettagli.

Il sangue.

Era anche lo stesso colore di alcune aree della pelle delicata di Tyler, dopo che lo ebbe trovato tra le ceneri e il legno bruciato.

La sua crimiera.

Lo stesso colore delle fiamme che soffocarono Tyler. Le fiamme che gli provocarono così tanto dolore che resero il suo migliore amico irriconoscibile quando lo vide.

Comunque, c'era qualcosa di più peculiare che Josh notò.

Non potè vedere il suo riflesso negli occhi del leone.

Invece, vide Tyler.

Josh sbatté forte le palpebre per cercare di riaggiustare la sua vista, ma non funzionò.

Sembrava che Tyler fosse intrappolato lì dentro, che cercasse di uscire.

"Vai via di qui, Josh. Non è più sicuro. Scappa. Corri. La foresta mi ha ucciso... non ha paura di uccidere anche te," la voce di Tyler giunse alle orecchie di Josh, erano poco più di un sussurro ma non abbastanza da essere un urlo.

Prima che Josh potesse comprendere cosa stesse facendo, i suoi piedi si staccarono dal suolo e si misero a correre, di nuovo.

Non aveva un senso di direzione e non sapeva più dove stesse correndo, ma non importava. Gli bastava solo scappare da lì.

Josh potè sentire le sue gambe fargli male, soprattutto le ginocchia.

Il respiro ansimante e le scure impronte dietro di lui erano tutto ciò su cui riusciva a concentrarsi.

Dopo aver girato la testa per guardare quanto lontano fosse il leone, il piede di Josh inciampò sulla radice di un albero che era cresciuta oltre la superficie del suolo della foresta, e questo lo fece andare addosso all'albero con una forza onnipotente, e picchiò la testa con grande impatto.

Migraine Fic - Traduzione ItaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora