12.

173 23 4
                                    

"NO! NO, NON DIRE QUESTO! NON SEI MORTO E MI RIFIUTO DI DIRTI ADDIO! SEI TUTTO CIÒ CHE VOGLIO! SEI TUTTO CIÒ CHE HO!"

Josh iniziò a strappare le pagine del quaderno di Tyler e le lanciò in una pila con altri ramoscelli e bastoni.

"Questo piccolo accendino ha fatto così tanti danni," disse lui, e diede fuoco alla pila. "È pazzo pensare che questo è ciò che uccise il mio migliore amico."

"Non chiamarmi così."

"Chiamarti come?"

"Il tuo migliore amico. Ero più di quello, e lo sai."

Josh rimase in silenzio, fissando le fiamme e abbracciandosi le ginocchia.

Passarono ore, e Josh stava guardando i graziosi movimenti delle fiamme danzanti. Lui e Tyler non ebbero più parlato. Josh pensava che Tyler l'avesse lasciato di nuovo, e se lo scrollò via.

Dopo che le fiamme avevano bruciato tutto, Josh si alzò, si pulì dallo sporco nelle sue gambe e uscì dalla foresta.

"Thomas Jacob Thornsby. 25 Marzo 1977 - 16 Novembre 2005. 'Finché non ci rincontreremo, sarai per sempre nei nostri cuori." Josh lesse la lapide incisa, la memorizzò e passò alla prossima.

"David Bennett Brown. 9 Aprile 1981 - 11 Settembre 1999. 'Un amorevole figlio, fratello e amico. Ti ameremo fino al giorno in cui moriremo e che ci riuniremo in cielo. Riposa in pace, angelo.' "Dolce." Disse Josh.

"Sono tutti emozionanti, ma dove diavolo è Tyler?" Chiese.

Dopo aver cercato ancora un po', Josh trovò una lapide che lo intrigò più delle altre.

Tutto ciò che c'era scritto sul vecchio blocco di pietra era 'qui giace il nostro amico, Jim.'
"È tutto? È un po' spaventoso, Jim." Disse Josh.

"Spaventoso Jim." Ripetè Josh. "Mi piace."

Il silenzio del cimitero fu interrotto dalle grida e dai grugniti che passarono tra le labbra Do maggiore di Josh.

"Perché queste maledette emicranie non se ne vanno?!" Esclamò mentre il dolore gli trapassava la testa.

"Quel proiettile sarebbe stato meno doloroso, oh dio."

Josh decise che non avrebbe più smesso di prendere le sue medicine.

Le avrebbe prese più presto se avesse avuto le pillole giuste, ma aveva preso quelle sbagliate, non lasciandogli altra scelta che sopportare il dolore.

Doveva tornare in quella casa blu-nera, anche se odiava il pensiero di doverlo fare. Ci mise circa un'ora ad arrivare nel posto che chiamava casa.

Si fermava ogni minuto per il dolore fortissimo che provava alla testa, e ciò lo rallentava.

Con tre colpi alla porta, Josh fece un passo indietro e aspettò che qualcuno aprisse la porta, anche se non si aspettava che qualcuno lo facesse.

Migraine Fic - Traduzione ItaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora