9.

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Si puntò la pistola alla testa, e quando la rivoltella toccò la sua tempia chiuse gli occhi.

"3..." Josh iniziò a fare il conto alla rovescia, la sua mano si tenne più salda all'impugnatura.

"2..." si morse il labbro mentre il suo dito si avvicina lentamente al grilletto, aveva paura.

"1!" Gridò.

Comunque, invece che il proiettile gli trapassasse il cervello, la pistola atterrò al suolo, vicino ai suoi piedi.

Josh guardò le sue mani, terrorizzato.

"Cosa sto facendo?! Oddio!" Gridò, mentre si teneva la testa tra le mani.

"Perché non mi hai ascoltato?"

"Tyler?!"

"Ti ho detto che la foresta non è più un posto sicuro per te. Ti vuole morto, Josh. Corri. E non tornare più."

Mentre Josh correva, i secondi iniziarono a sembrare ore.

Nonostante il fatto che Josh passò quasi tutta la vita nella foresta, ancora una volta non sapeva dove stesse andando. Tutto ciò che voleva fare era uscire da lì, anche se significava non conoscere la sua destinazione finale.

Dopo quel che sembrò una vita intera, Josh si trovò davanti ad una casa. Gli era estremamente familiare, anche se non riusciva a riconoscerla.

Poi la toccò.

Era la casa di Tyler.

Senza accorgersene, delle lacrime iniziarono a scendere lungo le sue guance color pesca e arrivarono oltre alle sue labbra Do maggiore, che stavano lasciando scappare dei forti singhiozzi.

Tutta la sua energia fu drenata via da lui, con il risultato che il suo corpo pendeva pesantemente contro la casa.

Le mattonelle che furono toccate dalla schiena di Josh cambiarono colore.

Diventarono blu-nere.

Il fatto che ora Josh stesse diffondendo le sue sensazioni lo fecero inferocire, e lo portarono a colpire la casa con multipli pugni, non solo lasciando la casa con il colore blu-nero, ma anche le sue nocche.

Un graffio apparve sul suo viso, con il risultato di raschiarlo sulle mattonelle scheggiate quando ci si appoggiò contro, perché il suo corpo si stancò improvvisamente quando la sensazione di essere solo lo avvolse.

Come se non bastasse, iniziò a piovere. Non era una cosa negativa perché Josh la odiava, ma perché gli piaceva.

Gli ricordava Tyler, e tutti i suoi ricordi che avevano stavano lentamente svanendo.

Questa fu la parte che odiò.

Intanto che la pioggia scendeva, i segni blu-neri che Josh aveva lasciato diventarono rossi-arancioni.

"La pioggia... è come... più nitida." Una voce parlò.

"TYLER!" Gridò Josh. "TYLER, DOVE SEI? NON CE LA FACCIO PIÙ! NON RIESCO PIÙ A CERCARTI QUANDO TUTTO CIÒ CHE FAI È LASCIARMI! PROMETTO CHE NON TI ABBANDONERÒ, TYLER, SOLO CHE... Ho bisogno che tu torni."

Il rumore di una porta che si apriva interruppe la conversazione di Josh.

"Scusami, cosa stai facendo qui?" Chiese una donna.

"Sono le tre di notte e sta diluviando. Vieni dentro, starai gelando."

Mentre Josh stava entrando nella casa della gentile signora, i segni rosso-arancioni sparirono completamente.

Migraine Fic - Traduzione ItaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora