Wrong People. •Peter Parker•

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Jane's Pov.

«Allora il piano è questo.» Comincio a spiegare ma vengo subito interrotta da Peter, ovviamente...

«Abbiamo un piano? » Domanda lui come se cadesse dalle nuvole.

«Continui a dubitare di me e a interrompermi, Parker!» Sbotto io, voltandomi verso di lui e lo vedo che sta per aprire la bocca.
«Prova a dire scusa e ti do' un pugno.» Lo minaccio.
Richiude la bocca e continua a camminare guardando davanti a sé.
«Come stavo dicendo, noi ritorniamo nel Queens e alle sette andiamo al Zuev, nel vecchio locale dove lavoravo.» Continuo a spiegare ma vengo interrotta da Peter, ancora.
Ora gli taglio la lingua.

«Le sette di questa mattina? Cioè tra quattro ore?»

«È davvero questo che ti preoccupa?»

«Domani c'è scuola, cioè oggi, cioè tra poche ore.»
Domani c'è scuola? Domani c'è scuola. Domani c'è scuola! Ma che diamine!
Me ne sono completamente dimenticata. Ora dovrò cambiare tutta la mia routine.

«Se non vuoi va bene. Andrò io.» Lo rassicuro.
Devo andare lì, devo capire.

«Di certo non ci andrai da sola. Non possiamo andarci domani?»

«No! Prima risolviamo questa storia, meglio è per tutti. Vuoi davvero che qualcun'altra ragazza scompaia? Potrei esser la prossima lo sai?»
Sto facendo leva sui suoi sensi di colpa per fargli fare quel che voglio? Sì.
Sono una merda? Certo.

«Va bene, andremo oggi. Ma cosa dobbiamo fare lì? »

«A lavoro, con una scusa mi sono avvicinata ad una ragazza, è una ballerina e l'ho vista svariate volte vicino all'ultima ragazza scomparsa.
Abbiamo parlato e mi ha detto che qualche giorno prima di sparire, di sera, prima del loro "show", un uomo dai lineamenti orientali si presentava sempre lì da qualche tempo. I due parlavano e la ragazza scomparsa era sempre scossa alla fine della conversazione. Ma questa ragazza non sa cosa si dicevano, lei non le ha mai detto nulla.»

«Quindi quest'uomo lavora al Zuev nel Queens? »

«Sì, lui pulisce il locale. Edgar, il mio vecchio capo, si fida di lui così tanto da permettergli di gironzolare per il locale da solo e di avere le proprie chiavi. E se fosse di più di un custode?» Ipotizzo, facendo prender vita ai miei pensieri.