Thomas ha 30 anni non crede più nell'amore, a causa di una delusione diventa freddo. Nonostante sua mamma gli stia vicino Thomas non riesce a fidarsi. Ma una persona entrerà nella sua vita e cercherà in tutti i modi di fargli cambiare idea.
Cosa sa...
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5 mesi dopo
<Ma cosa combini?> Morena entra di colpo in cucina
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<Non urlare, proprio adesso si è addormentato David.> dico mentre impasto la farina. Da quando ho lasciato di lavorare al negozio della mia famiglia ho molto più tempo per stare a casa, anche se in palestra vado tre volte a settimana. La maggior parte del tempo trascorro le mie giornate con mio figlio mentre Morena sta fuori tutto il giorno; ho chiesto a un amico di trovarle un lavoro così almeno non dovrò sopportare la sua presenza, fortunatamente ha trovato un impiego nel bar in centro. Da quando ho preso la decisione di tornare con lei la mia vita è totalmente cambiata. Ho rinunciato alla donna che amo, l'ho lasciata andare via come un vigliacco. Sono passati cinque mesi da quando è partita e non so nulla di lei, ho cercato di estorcere informazioni a mia cugina ma al primo tentativo mi ha detto chiaramente di lasciarla in pace. Non posso darle torto. Da mesi non parlo con mio padre e a stento con mia madre, ma quando porto con me David sono molto affettuosi con lui.
<Sto cercando di fare un dolce.> mi riprendo dai miei pensieri tornando al presente
<Se tu non avessi deciso di lasciare il negozio, adesso ci sarebbe una cuoca a farci un dolce. E io non sarei stata costretta a lavorare come una poveraccia.> <E cosa pensavi, che avresti speso i soldi della mia famiglia? Dobbiamo entrambi lavorare per vivere. Adesso lasciami solo.> la guardo male, lei sbuffa come al suo solito ed esce dalla cucina. Lavo le mani abbattuto per la situazione in cui mi trovo, anche la voglia di cucinare è passata, poi sento urlare David, corro in sala e lo trovo seduto sul divano che piange disperato mentre Morena guarda pacificamente la tv. Spalanco gli occhi basito dalla scena assurda. Mi avvicino a mio figlio accarezzandolo teneramente sul viso e quasi subito si tranquillizza. <Ma dico adesso sei anche sorda?> urlo irritato dalla sua pacatezza <Ci sei tu no?> sono sconvolto <Ti ricordo che sei sua madre, o te lo sei dimenticato.> mi arrabbio, lei si alza
<Dai Tom, non ho voglia di discutere, che ne dici di lasciare il bambino da mia sorella e di pensare un pò a noi?> manco morto <Mio figlio non va da nessuna parte e non c'è nessun “noi” a cui dover pensare, piuttosto pensa a fare bene la madre. Vado con lui a giocare visto che sua mamma non lo fa mai.> prendo David ed esco da quella stanza.