Sequel di "Purché sia tu".
"Voglio scrivere un sequel..."
Dopo cinque anni da scomparsa, Lili Reinhart si rifà viva a Londra, con una nuova persona al suo fianco.
Cole Sprouse, dopo anni di attesa, riuscirà ad andare avanti e riuscire a godersi l'ar...
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Cole's pov...
Settembre
Vi fermate mai e realizzate che la ragazza più bella del mondo è in piedi davanti a voi?
O che la sua risata è l'unico suono tu vuoi ascoltare?
O che tutto ciò che vuoi fare è respirare la stessa aria che lei respira?
E svegliarti con il suo viso a pochi centimetri dal tuo.
Perché io l'ho fatto. Mi sono sentito in quel modo per quasi un anno, ogni giorno mi sentivo perfettamente apposto.
Perché lei era con me. L'amore della mia vita.
Non avrei mai dato per scontato il fatto che ci saremo ritrovati, ma ora dobbiamo chiarire.
«Posso sedermi?» mi chiede e io annuisco, la bambina di siede accanto a lei e mi guarda in modo confuso.
Non sei l'unica piccola ad esserlo.
«Una domanda. Chi è lei?" chiedo.
«Presentati.» gli dice Lili alla bambina, che però si attacca di più al suo braccio.
«Mi ve-gogno» dice con la sua vocina stridula.
«Ok, piccola non preoccuparti.» sussurra Lili al suo orecchio.
«Lei è Alice, tua figlia!» mi dice e io la guardo stupito.
«Ma, non avevi-» vengo interrotto da lei.
«Abortito? Si, ma io ero incinta di due gemelli. Quando ho abortito l'altro, lei ancora non si era formata, capisci. Quindi l'aborto spontaneo è avvenuto solo per quel gemello. È una cosa che non capita a tutte. È molto rara, il dottore era davvero stupito.» dice e io guardo la bambina e le sorrido.
È mia figlia.
«Se tu non te ne vuoi prendere le responsabilità capisco, insomma economicamente me la posso cavare, ho passato cinque anni così quindi non cambierebbe tanto...» dice ma io la interrompo subito mettendole una mano sulla bocca.
«Lili, rilassati!» dico con un pizzico di ironia.
«Devo pensarci! Insomma, sei arrivata qui dopo cinque anni. Ho bisogno di elaborare tutto quanto.» dico. E lei annuisce asciugandosi le lacrime.
Non so come comportarmi, so solo che non sono pronto ma che posso benissimo diventarlo.
«Puoi andare a giocare di la un attimo, io e lui dobbiamo parlare» dice Lili alla bambina, che annuisce e va nella cucina.
