Sequel di "Purché sia tu".
"Voglio scrivere un sequel..."
Dopo cinque anni da scomparsa, Lili Reinhart si rifà viva a Londra, con una nuova persona al suo fianco.
Cole Sprouse, dopo anni di attesa, riuscirà ad andare avanti e riuscire a godersi l'ar...
Attenzione: questo capitolo contiene argomenti trattanti di violenza sessuale che, per persone altamente sensibili, potrebbero creare disordini e disagi. Vi consiglio di passare avanti la parte del flashback, dove ci sono contenuti scritti esplicitamente.
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Camila's pov...
Il giorno dopo
Vedere Lili dopo tutto questo tempo mi ha fatto sentire arrabbiata ma, al contempo, la persona più felice del mondo.
Mi è mancata davvero e vederla sorridere, dopo tutto il dolore di cui mi ha raccontato e che credo abbia provato, mi ha fatto sciogliere il cuore.
Nell'ultimo periodo ho pensato molto a lei o ai motivi per cui se ne fosse andata, ed ora ho tutte le risposte alle mie domande.
La sera del ballo di cinque anni fa, sapevo ci fosse qualcosa che non andasse con lei, pensavo fosse per Cole ma era tutt'altro.
Ma il passato è passato.
Devo guardare il presente e godermi ogni momento è organizzarne di altri.
Per primo, voglio un ritorno del gruppo.
Voglio Lili e Mads nella stessa stanza a parlare come una volta di tutti i pettegolezzi che sapevano.
Per questo sono al telefono con Madelaine.
«Lo so, è con poco preavviso ma ti prego! Rivoglio le mie ragazze!» dico con un mezzo sorriso.
«Non mi va di vederla. Cole non le avrà ancora parlato di tutto ciò che è successo mentre eravamo via. Ho fatto sesso con lui!» urla lei e io devo allontanare l'orecchio dal cellulare.
«È per lo più mentre si erano lasciati, e neanche perché non lo hanno mai detto» dice.
«Ho tradito Lili, ho tradito la nostra amicizia. E quel coglione mi piace pure» mi confessa.
«Hanno una figlia, potrebbero essere le persone più felici del mondo!»
«Aspetta, tu sai che hanno una figlia? Come-» la interrompo e lei interrompe me.
«Me ne ha parlato lui, quando io gli ho confessato della mia attrazione. Dovevi vederlo. Era felice. Mentre mi parlava di lei sorrideva come se fosse lui il bambino. Cazzo!»
«Beh, non puoi fare niente, e mi dispiace» le dico lei sussurra qualcosa di incomprensibile ma che sembrerebbe un "e già".
