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Fortunatamente oggi è sabato e quindi non dovrò svegliarmi presto come tutte le altre mattine.
Mi alzo con calma e dopo essermi sistemata un po' "corro" in cucina per fare colazione.

Sulla tavola trovo il computer di mio padre con le sue email aperte.
Leggo l'ultima arrivata.
È del mio psichiatra.

Abbiamo un nuovo programma che potrebbe interessare a Kathleen, sarebbe l'ultima prova da fare, se non funzionerà...

Chiudo il computer con forza e stringo tra le dita il marmo su cui sono appoggiata.
Non voglio neanche finire di leggere.

"Buongiorno piccola, cosa farai oggi?" mi chiede sorridente mio padre entrando in cucina.
Lo guardo e senza rispondere vado via.

Non può tenermi nascosa una cosa del genere.

Per calmarmi decido di prendere la mia fotocamera, il mio blocco da disegno con qualche colore ed esco di casa.

Ho deciso di andare in spiaggia per fotografare qualcosa e dopo di passare nel "mio posto" per disegnare un po'.

Scesa dal tram mi accendo una sigaretta e mi incammino verso la spiaggia.

È piena di famiglie, coppie e amici che si godono tutti insieme questo sabato mattina fresco e soleggiato.
Inizio a fare qualche foto all'immensità del mare e poi a qualche strano bambino.

Il telefono squilla per l'ennesima volta da quando sono andata via, mio padre non ha fatto altro che chiamarmi.

Mente passeggio per la spiaggia mi rendo conto di essere l'unica sola. Certo ho le uniche cose essenziali qui con me, ma loro non possono di certo colmare la solitudine che sento fuori.
Ci sono così tanti ragazzi della mia età che si baciano, che si buttano nella sabbia o nel mare avvicenda e che giocano tutti insieme a carte.

E poi lontana da tutti ci sono io, da sola con un vecchio zaino da cui fuoriesce il mio blocco da disegno e l'obbiettivo della fotocamera.

Mi siedo in un posto appartato della spiaggia e faccio qualche schizzo.

"Wow, ma è magnifico!" esclama una voce maschile dietro di me.
Mi volto e trovo due pozze verdi nelle mie.
Un ragazzo è seduto vicino a me e sta osservando i miei schizzi.
"Ti ringrazio" dico timidamente mente inizio a raccogliere le mie cose per andare via.
"Frequenti la scuola d'arte?" mi chiede lui aiutandomi a sistemare le mie cose.
Nego con la testa e levo dalle sue mani i miei disegni.
"Scusa io non volevo darti fastidio" mi dice lui in tono dolce.
"Oh, no tranquillo è che sono in ritardo" mento alzandomi.
"Piacere io sono Dylan" dice tendendo la sua mano verso di me.
La stingo con molto timore e mi presento.
"Sai, io frequento l'accademia d'arte e ti posso confermare che i tuoi disegni sono fenomenali! Se ti va passa in Accademia, potresti frequentarla." mi propone scrollandosi la sabbia dai pantaloni.
"Io frequento ancora l'ultimo anno di superiori" dico sentendo le mie guance andare a fuoco.
"Bene, allora sarai in cerca di università no?"
"Si, penso che farò un salto in Accademia" rispondo avanzando verso la strada con lui al mio fianco.
"Ma non eri di fretta?" chiede sorridendomi con i sopraccigli alzati.
"Ah si, quasi dimenticavo" dico sbattendomi una mano sulla fronte.
"Io scappo, ci vediamo quando passo in Accademia, ciao. "

Torno a casa ad ora di cena e quando entro la trovo vuota.

Meglio così.

Mi preparo un panino veloce e lo porto con me nella mia stanza.
Apro il computer e faccio qualche ricerca.
Vado sul sito dell'Accademia e cerco il nome 'Dylan', mi escono tantissimi ragazzi con questo nome ma fortunatamente lo trovo subito grazie alla sua foto profilo, in cui sono presenti i suoi grandissimi occhi verdi.

Le prime immagini che mi compaiono sono di alcuni suoi disegni e devo ammettere che sono splendidi.
Mentre scorro tra le sue innumerevoli foto ne trovo una che ritrae la sua classe, è composta da molti ragazzi e ragazze, tutti intenti a dipingere mentre ridono tra di loro.

Sarebbe bello poter iniziare una nuova vita, forse il primo passo da fare sarebbe quello di andare lì e stravolgerla una volta per tutte.

Mentre sono persa nei miei pensieri, qualcuno bussa alla mia porta.
"Posso entrare?" mi chiede mio fratello restando con la mano sospesa in aria.

Non parlo con lui da circa quattro giorni, lo vedo solo nei corridoi della scuola e l'ultima volta che ci siamo parlati la nostra conversazione è stata:
"Dici a papà che non torno a casa oggi"
"Sai che novità!"

"Senti Kathleen" inizia il suo discorso avvicinandosi al mio letto.
"Ho letto l'e-mail che è arrivata a papà, parlando con lui mi ha detto dello strano comportamento che hai avuto questa mattina nei suoi confronti quindi deduco che anche tu l'hai letta" prosegue sedendosi ai piedi del letto.
"Io non voglio parlarne" dico continuando a scorrere tra i disegni di Dylan.
"So che è difficile..." lo fulmino con lo sguardo prima che continui a parlare.
"Okay, non so cosa si prova, ma so che qualsiasi cosa sia questo nuovo "programma", lo affronteremo insieme. Io, te e papà, te lo prometto"
lo guardo e scoppio a ridere
"Cazzate su cazzate! Cazzo Ethan, come puoi promettermi una cosa del genere quando non sei mai presente in questa casa. Anche l'ultima volta hai detto 'ti prometto che non ti lascerò mai' ed eccomi qua, da sola di sabato sera con il mio computer. Sai è più di un mese che la mia 'migliore amica' non mi cerca più, posta foto con le sue nuove amiche. Ma sai che ti dico, meglio così sono contenta che si sia levata un peso come me, adesso è libera di vivere!" dico con le lacrime che mi rigano il viso.
"Forse ha fatto bene Holly" dice uscendo dalla mia stanza guardandomi con disprezzo.

'Forse ha fatto bene Holly', queste parole mi rimbombano ancora nella testa.
Forse è vero che sono un peso.
È per questo che lui non è mai a casa, che papà vuole mandarmi via di nuovo, Holly non mi parla più per questo.
Tutti vogliono vivere senza di me, senza il peso che sono diventata.

Andare via è la scelta migliore.

SPAZIO AUTRICE👇🏻

Ho deciso di non avere più dei giorni prestabiliti per pubblicare ma lo farò due volte a settimana quando posso.

Qui sotto vi lascio la foto di Dylan, fatemi sapere cosa ne pensate!

Qui sotto vi lascio la foto di Dylan, fatemi sapere cosa ne pensate!

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