Kathleen è una giovane ragazza che ama fotografe tutto ciò che vede.
Un giorno però fotografa due occhi che la tormenteranno per molto tempo.
Riuscirà Kathleen a superare tutti gli ostacoli che le intralceranno il percorso?
Incontrerà nuovamente...
Io e Polly seguiamo tutti i corsi uguali tranne la lingua a scelta. Lei fa francese ed io tedesco.
Dopo quattro interminabili ore c'è la pausa pranzo. Io e Polly sediamo sempre allo stesso tavolo. Inizialmente eravamo sempre solo io e lei ma poi sono arrivate le sue nuove amiche del corso di francese e si sono unite a noi.
Ma a me va bene così.
"Ecco sta entrando!" dice una di loro. "Madre natura non ha sbagliato niente con lui !" esclama l'altra. Ed eccolo. Mio fratello seguito dalla sua fidanzata e dal suo gruppo di amici "super fighi". Quando passano dietro di noi, Polly si alza e lo saluta abbracciandolo con un bacio sulla guancia che lui ricambia immediatamente. Fa questo ogni giorno per mettersi in mostra, mentre io resto seduta al mio posto a finire il mio pasto.
"Ciao Kathleen!" mi saluta Grayson il migliore amico di mio fratello. Io rispondo con un cenno della testa senza alzare lo sguardo dal mio vassoio.
Tutto questo è così snervante. Polly è cambiata così tanto in soli due anni. Non è più la ragazzina che si vergogna di parlare con chiunque, non si veste più come capita. È diventa una "vip".
Ma a me va bene così.
Dopo altre due ore di scuola, suona la campanella per farci uscire. Grazie a Dio.
"Polly fai veloce o perdiamo l'autobus!" le dico invitandola a fare presto ad uscire dal bagno. "Non te l'ho detto?" mi dice uscendo dal bagno. "Oggi vado a pranzo con Aaron". "AARON?" urlo agitata. Lui è la sua crush da quando siamo piccole ma non è mai riuscita farsi coraggio e chiederci di uscire. "Si, ma non urlare." Mi dice in tono duro mentre si incipria il naso. "Tuo fratello mi ha aiutato, semplice no?" "Magnifico, sono davvero contenta per te" le rispondo con sincerità. Poco dopo vengo circondata dalle sue braccia e il suo buon profumo di fragole mi entra nel naso. "Vai, sei bellissima" le dico dandole uno schiaffo giocoso sul sedere e facendola uscire dal bagno.
Mentre lei si dirige verso l'auto di Aaron io mi sposto svogliatamente verso il tram tanto ormai l'autobus è perso.
Quando torno a casa trovo mio padre intento a cucinare. "Ciao piccola come va?" mi dice assaggiando il sugo. Come va? Beh vorrei saperlo anche io come va. "Va tutto benissimo" rispondo con un sorriso falso. "Va a lavarti le mani e porta il tuo bellissimo sederone su questa sedia perché il tuo super papi ha preparato un pranzo squisito!" mi dice con tono giocoso e fiero di se.
Corro di sopra pensando a quanto sia fortunata. Mio padre è l'uomo più forte di tutti. Quando io e mio fratello eravamo davvero molto piccoli nostra madre se ne è andata e mio padre ha avuto la forza di crescere due figli completamente da solo. Lui l'amava, l'ama e l'amerà per sempre.
Io ero talmente piccola che non ricordo nulla di lei. È sempre stato difficile per me parlarne.
Tutti dicono che io sono la sua fotocopia e che ho preso i suoi bellissimi occhi azzurri. Anche la passione della fotografia l'ho ereditata da lei. Mio padre per il suo trentesimo compleanno le aveva creato una stanza per sviluppare le foto che adesso appartiene a me. È lì dove passo le mie giornate.
"Davvero buono questo sugo papà" dico leccandomi i baffi. "Modestamente..." risponde lui in tono scherzoso. "Tuo fratello?" mi chiede alzandosi e sparecchiando la tavola. "È fuori con il suo gruppo" rispondo seguendolo. "Ah capisco" risponde lui pensieroso. "Vado a sviluppare delle foto." dico uscendo dalla cucina.
Ogni volta che entro qui mi immagino come sarebbe bello poter starci con mia madre.
Dopo aver sviluppato tutte le foto fatte oggi mi soffermo ad osservare quella fatta sul tram a quel signore.
Seduto a due posti da lui c'era un ragazzo. Mi stava fissando. Indossava una maglietta bianca, larga con sopra un giubbotto di jeans nero. Aveva dei jeans scuri pieni di strappi e ai piedi portava degli stivaletti slacciati. Aveva un cappellino nero di lana sul capo.
La cosa che più mi ha colpito di lui sono i suoi occhi.
Celesti, severi e dubbiosi.
Non riesco a leggere niente al loro interno.
Le sue labbra erano serrate in un'espressione indefinita. Guardava me. I miei occhi. Non la fotocamera o qualsiasi altra parte del mio viso.
I miei occhi.
Magari anche lui legge qualcosa nello sguardo delle persone, magari anche lui è come me.
SPAZIO AUTRICE 💕
Ciao! Spero che la storia vi stia piacendo. Qui sotto vi lascio altre foto dei personaggi citati prima.
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GRAYSON (amico di Ethan)
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AARON (crush di Polly)
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