Chapter eight.

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Harry.

Un flebile raggio di sole entra nella camera, posandosi dolcemente sui miei occhi, svegliandomi molto presto rispetto al solito. Il mio sguardo si posa sul docile volto della ragazza accanto a me, che dorme profondamente.

I fatti che mi ha narrato ieri sera mi hanno davvero colpito.
Non credevo che una donna così forte e sicura di sè, avesse subito tutto questo dolore. Come ha fatto a non far trasparire le sue emozioni a riguardo? Qual è il suo segreto?

Pare che abbia una specie di scudo che la protegge dal dolore, facendola rimanere impassibile. Perché anch'io non sono così?

Ma ho quasi la certezza che ieri sera il suo scudo si sia frantumato una volta per tutte.
Perché è diventata troppo fragile, o perché è stata la mia presenza a farla crollare?

Contemplo il soffitto a lungo, ma improvvisamente sento la sua mano palpare disattentamente il mio viso. Una risata abbandona le mie labbra, mentre lei apre piano gli occhi a causa della luce momentaneamente fastidiosa.

"Buongiorno." Dico osservando ogni suo movimento con sguardo attento. Si strofina sgarbatamente gli occhi, cercando di svegliarsi del tutto.

"Che ore sono?" Sbadiglia guardandomi con un occhio mezzo aperto, mentre con la mano si sistema i capelli spostandoli dietro le sue orecchie.
Sembra così tenera.

"Sono solo le sette." Ammetto guardando il mio orologio al polso. È davvero molto presto per uno come me.

"Perché sei sveglio?" Si sistema meglio girandosi completamente verso di me. I suoi occhi sono di un colore sgargiante, più brillanti del solito; hanno delle sfumature da far mozzare il fiato.

Ma non posso — e non devo — addolcirmi con lei troppo; è tutto parte del piano e non ho intenzione di rovinarlo proprio ora che sono riuscito a conquistarmi la sua fiducia.

"Non riuscivo più a dormire." Gioco distrattamente con una ciocca dei suoi capelli rossi e morbidi al tatto. Ad un tratto si copre gli occhi con le mani, affondando la testa nel cuscino.

"Cosa c'è?" Rido divertito dalla sua improvvisa azione.

"Indossa qualcosa!" Urla con voce ovattata per colpa del cuscino. Seriamente?

Solo adesso ricordo che sono a petto nudo.

"Oh, ma dai." Sbuffo ridendo non prendendo sul serio la sua assurda richiesta. È davvero così innocente?

"Copriti." Parla con voce seria, non degnandomi di uno sguardo.

"Vuoi dirmi sul serio che sei imbarazzata dal fatto che io non indossi una maglietta?"

"Voglio dirti proprio questo! E adesso mettiti qualcosa!" Urla ancora più forte facendomi ridere di gusto. Mi alzo dal letto scuotendo la testa e indosso una delle mie solite magliette nere.

"Puoi guardare adesso." Le dico quando mi stendo di nuovo accanto a lei.

"E se stessi mentendo?"

A quel punto, le prendo una mano e la metto sul mio stomaco facendole toccare il tessuto della maglia.

"Contenta ora?"

Lei caccia imbarazzata la mano dalla mia pancia e si gira di nuovo verso di me, con le guance arrossate.

"Se non te ne fossi resa conto, anche tu sei senza la maglia." Mi mordo il labbro, guardandola con un sorriso beffardo.

Sex or Love? [h.s.] IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora