Chapter ten.

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Solo i rumori dei tuoni e il ticchettio della pioggia sui vetri si sente in tutta casa. Ho la testa inondata di pensieri.

Louis.

Harry.

Io.

Sapevo che non mi dovevo fidare di lui. È solo uno stronzo. Dovevo capirlo da prima ma sono caduta nella sua trappola.

Delle lacrime si formano all'interno dei miei occhi e poco dopo scivolano sulle mie guance.

Poggio la testa contro il vetro della mia grande finestra mentre porto le gambe al petto.

Voglio chiamare Louis.
Voglio sentire la sua dolce voce.

Prendo velocemente il mio cellulare,componendo tremolante il suo numero.

Uno squillo.

Due squilli.

Tre squilli.

Ti prego rispondi.

Quattro squilli.

Cinque squilli.

-Lizzie...- la sua voce.

-Lou...- mi mordo l'interno della guancia per non scoppiare a piangere.

Perchè è tutto così doloroso?

-Sei uscito dall'ospedale?- gli domando cercando di non singhiozzare.

-Si.- dice senza aggiungere altro.

-Vieni a casa mia...Ti prego.- lo supplico mentre una lacrima riga la mia guancia e la mia voce si spezza.

-Muoviti a scendere, non voglio stare sotto la piogga tutta la sera.-

Un sorriso appare sul mio volgo mentre spengo velocemente la telefonata, precipitandomi di sotto. Apro la porta e lui è lì, che mi guarda con occhi stanchi.

"Non mi saluti?" abbozza un leggero sorriso.

Gli salto addosso spingendolo sotto la pioggia. Allaccia le mie gambe al suo bacino e siamo completamente fradici.

Mi è mancato davvero tanto.

Prendo il suo viso tra le mani e lo bacio con foga. Stranamente, non sento più quel brivido che prima mi trasmetteva con un solo bacio. Ma adesso non importa. Lui è qui con me.

"Ti amo, Lizzie." lascia un altro bacio sulle mie labbra. Sono paralizzata, non so cosa devo rispondere.

Mi sento così confusa.

"A-anche io." balbetto facendo un sorriso finto.

Ma che diavolo mi sta succedendo!?

"Possiamo entrare adesso? Sto congelando." dice con il naso rosso dal freddo.

"Certo." mi fa scendere e quando entriamo in casa gli offro una cioccolata calda. Entrambi ci sediamo a terra, davanti il caminetto, gustandoci la bevanda.

"Perché sei rimasta con lui?" interrompe il silenzio che si era creato.

Non lo so...

"Mi ha detto strane cose su di te."

Vedo che stringe di più la presa sulla tazza tra le sue mani.

"Cosa ti ha detto?"

"Mi ha detto che tu eri stato un un manicomio..." lo guardo negli occhi che man mano diventano più cupi. Sento che borbotta qualcosa, e vedo le sue nocche diventare quasi bianche.

"Ti ha baciata o ha provato a sfiorarti con un dito?"

Si, e non solo una volta...

"N-no." mormoro mentendo.

"È vero Elizabeth?"

No. Ti ho mentito... E mi sento terribilmente in colpa.

Annuisco e lui emette un sospiro di sollievo mentre mi abbraccia.

Sono solo una bugiarda. Scusami tanto, Louis

* * *

Harry.

Quella puttana non doveva parlare. Doveva farsi i dannati affari suoi. Ha rovinato il mio piano, e adesso io le rovinerò per sempre la vita.

Deve capire chi comanda, qui.

Mi avvio velocemente verso il bar e accosto la macchina un pò più distante. Vedo la ragazza uscire dal locale e andare verso la sua auto.

Io scendo dalla macchina avvicinandomi a lei. Ad un tratto le afferro il polso, facendola girare verso di me. Spalanca gli occhi mentre incomincia a tremare.

"Che cosa vuoi ancora da me?" mi guarda con odio, ma posso vedere la paura nei suoi occhi.

Fa bene ad averne.

"Non dovevi parlare." estraggo il coltello dalla tasca.

"Adesso la tua amica cadrà nella mia trappola senza che tu potrai fare più niente." rido malignamente mentre impugno il coltello, accoltellandola alla pancia. Decido di risparmiare la sua inutile vita e la faccio cadere a terra.

"Se provi a dire qualcos'altro su di me, ti faccio fuori con le mie stesse mani." sputo con odio, guardandola contorcersi dal dolore.

Mi giro come se niente fosse, ritornando nella mia auto. Nessuno potrà rovinare il mio piano, adesso.

Lei è mia.

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TO BE CONTINUED...

Love you all.

Sex or Love? [h.s.] IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora