Cold eyes. (chapter 7)

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"I know that dress is karma, perfume regret
You got me thinking 'bout when you were mine, oh
And now I'm all up on ya, what you expect?
But you're not coming home with me tonight"

Mi rigirai tra le lenzuola cercando di capire che ore fossero. Alzai la testa e guardai verso la sveglia posata sul comodino alla mia destra.
Erano le 03:07.

Qualcuno stava cantando.

Mi alzai assonnata, non capendo da dove provenisse quella melodia.
Tra di noi non cantava nessuno, eppure quella voce sembrava così vicina.
D'istinto mi avvicinai alla portafinestra, uscendo in seguito nel balconcino.
Chi poteva essere se non lui.

Era seduto nel suo balconcino, con un auricolare messo e uno no.
Nonostante cantasse intensamente, sembrava distratto, quasi assente.
Mi misi a gambe incrociate e rimasi a fissarlo.
Non si era accorto della mia presenza.

Lui continuava a cantare ed io lo guardavo incantata.
In quel momento pensavo di essermi catapultata in un altro mondo.
Le stelle sopra di noi, il canto delle cicale come sottofondo e la sua voce.

La sua voce si faceva sovrana.

Non so per quanto tempo rimasi a contemplarlo, lui continuava a cantare la stessa melodia giocherellando di tanto in tanto con un bracciale.

I miei occhi si facevano sempre più lucidi. I suoi, nonostante il buio, sembravano spenti.

Tutto però venne rovinato dalla delicatezza della sottoscritta.
Cercai di mettermi più comoda appoggiando la schiena al muro, ma tutto ciò che ottennì fu una testata sulla parete dietro di me.
Ciò provocò un "piccola" imprecazione.

Mi tappai immediatamente la bocca con la mano sperando che non mi avesse sentito.
E invece la sua voce si fermò, e tutto ritornò alla normalità.
Al posto delle melodia sentì una risata.
"Ti sei fatta male Elisabeth?" mi chiese con tono fermo.
"Oh...no, grazie per il pensiero." risposi io abbassando il capo imbarazzata.
"Scusami, io non volevo disturbarti o violare la tua privac-" continuai ancora più imbarazzata.
"Tranquilla, non mi disturbi affatto." mi interruppe.
"Non vorrei osare a chiedere, ma cosa ci fai sveglio a quest'ora?" Chiesi io avvicinandomi ulteriormente alla ringhiera con l'intento di vederlo meglio in viso. Ciò non mi risultò molto difficile grazie alla vicinanza dei nostri balconi.
Adesso i suoi occhi erano sereni.
Sembrava lo stesso Hyunjin che avevo visto ieri.
"Si dice che la notte lavi la mente" mi rispose di rimando lui cercando un contatto visivo.
Io non risposi e girai lo sguardo altrove cercando un pacco di sigarette, il quale ero solita lasciare lì fuori.
"Ne vuoi una?" gli chiesi timorosa sventolando il pacchetto davanti il mio viso.
"Per una volta non può farmi nulla" disse lui alzando le spalle aspettando che gli passassi il pacchetto.
Misi dentro un accendino e tirai il pacchetto sperando che non cadesse giù.
Hyunjin, prese una sigaretta, la accese e rimandò il pacchetto nello stesso modo in cui lo avevo tirato io.
Recuperato il pacchetto, emulai ciò che fece lui.
"È già la seconda volta che ti vedo fumare" disse senza neanche guardarmi.
"Sono troppe?" dissi io con un pizzico di irritazione. Insomma, cosa gli importava se fumavo o meno.
"Ognuno fa ciò che vuole." mi rispose semplicemente guardandomi negli occhi.
I suoi occhi cambiarono, nuovamente.
Adesso erano freddi, quasi pungenti.
Nonostante la poca luce, si poteva benissimo notare come i lineamenti del suo viso si fecero più duri.

"I tuoi occhi, sono spenti." dissi istintivamente.
Non rispose neanche, si alzò, lanciò via la sigaretta e rivolgendomi un ultimo sguardo freddo, rientrò in camera sua.

"Qui il principino soffre di bipolarismo" sussurrai sarcastica.

The way you love me // Hwang HyunjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora