The meeting.(chapter 3)

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Dopo aver messo i piedi fuori da quell'aereo, mi sentì un'altra persona.
La mia nuova vita cominciava quel giorno.
Sally intanto, quasi dormiva su due piedi ed io la trascinavo verso l'uscita dell'aeroporto.
I miei genitori nel frattempo avevano già fermato un taxi, il quale ci portò nella nostra nuova casa.

Appena scesi dal taxi, sia io che Sally, rimasimo a bocca aperta.
Fortunatamente io e la mia famiglia non avevamo mai avuto problemi economici di alcun tipo, anzi ce la cavavamo molto bene, ma non immaginavo un tale lusso.
La casa era adornata da un immenso giardino pieno di fiori di tutti i tipi.
Al centro del giardino si presentava un lungo sentiero di pietra che permetteva di accedere alla casa.

"E non avete ancora visto il retro!" ci avvertì mia mamma con voce squillante.
Curiose come noi mai, ci dirigemmo verso il luogo menzionato poco prima da mia mamma, e posso giurare di aver sentito la mia mascella sbattere nel suolo.
Il retro della casa presentava una vasta piscina, adornata anche questa da un ampio giardino.
Vicino allo steccato che separava la nostra casa con quella dei vicini si trovava un enorme tavolo con tante sedie e un barbecue molto moderno, sicuramente organizzerò qualcosa in futuro.
Emozionata mi precipitai dentro casa e, a seguirmi a ruota c'era Sally.
L'interno della casa era molto semplice e luminoso, ciò gli dava un'aria molto elegante.

"Pretendo sapere quali sono le nostre camere" dissi io in una frazione di secondo guardandomi intorno
"La tua è la terza sulla destra, la tua invece Sally, è quella di fronte quella di Elisabeth" rispose mio padre facendo passare il suo sguardo da me alla mia amica.
Corsi davanti la porta indicata e dopo averla aperta rimasi nuovamente estasiata dalla bellezza di quella stanza.
Le pareti erano di un grigio scuro e il pavimento presentava un parquet del medesimo colore.
I mobili erano molto semplici, dai colori neutri, e cosa più importante, il letto era matrimoniale.
Potevo morire felice.
Notai anche una porta finestra, grazie al quale si poteva accedere ad un piccolo balcone.
Uscì senza neanche pensarci due volte, e notai che una camera della casa dei vicini combaciava perfettamente con la mia.
La finestra di quest'ultima era spalancata e ciò mi permetteva di guardare all'interno.
Sicuramente non sono mai stata un'impicciona o robe simili, non mi interessava affatto guardare dentro quella camera, ma a primo impatto sembrava la stanza di un ragazzo, magari mio coetaneo.
Non gli diedi molto peso, così rientrai e cominciai a sistemare tutti i miei averi in giro per la camera.

Passarono circa due ore prima di sistemare completamente la camera, e dopo quelle due strazianti ore, la mamma ci avvertì che era il momento di prepararci perché la sera saremo dovuti andare a far visita ai vicini, i signori Hwang.

Onestamente, me ne infischiavo totalmente di fare chissà quale figura con loro, alla fine erano i nostri vicini, avrebbero conosciuto la mia vera persona nei giorni successivi per via dei miei continui scleri quotidiani.
Dopo essermi lavata optai per qualcosa di semplice e caldo, alla fine era già ottobre e l'aria cominciava a farsi fresca. Così tira fuori dall'armadio dei jeans neri, un dolce vita nero, e una giacca di pelle a chiodo atrettanto nera. Il tutto venne accompagnato da delle vans old skool.
Un'ora più tardi ci trovammo davanti la casa dei signori Hwang, i quali ci accolsero benevolmente.

"Quindi, voi ragazze, avete già deciso quale scuola frequenterete?" ci chiese cortesemente la signora
"Si signora, frequenteremo la scuola vicino il parco pubblico, cominceremo la prossima settimana" risposi io sforzando un piccolo sorriso per educazione.
"Ma che notizia! anche mio figlio frequenta quella scuol- Oh, eccolo! Tesoro vieni qui, presentati ai nuovi vicini!" disse lei notando che il figlio era appena rientrato.
"Signori, questo è nostro figlio, Hyunjin"

The way you love me // Hwang HyunjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora