Seugmin in the building.(chapter 10)

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Mi svegliai di soprassalto per via della sveglia.
Ne avevo puntata una per non far tardi per l'incontro con i ragazzi.
Mi alzai e mi stiracchiai più felice del solito, finalmente avevo dormito a dovere.
Era ora di cena, così mi diressi verso la cucina sperando di trovare qualcosa già pronto.
Fortunatamente così fu.
"Come va tesoro?" disse mia mamma intenta a rigirare qualcosa in padella.
"Bene." mi limitai a rispondere.

Pochi minuti dopo eravamo già tutti a tavola per consumare la cena.
"Stasera io e Sally usciamo, andiamo a casa dei Hwang." dissi tranquillamente mentre portavo un pezzo di carne alla bocca.
"Va bene, ma non fate tardi e soprattutto non fate stron- casa dei Hwang?" mi chiese mio padre al quanto confuso.
"Sì, abbiamo conosciuto loro figlio" risposi con non chalance.
"Carino quel ragazzo" aggiunse mia mamma facendomi un occhiolino e ridendo sotto i baffi.
Io mi limitai ad alzare gli occhi occhi al cielo, Sally invece assecondò mia mamma ridendo.

Dopo aver finito di cenare, mi alzai di corsa dirigendomi verso il bagno per fare una doccia.
Una volta uscita decisi cosa indossare.
Mi limitai ad indossare dei mom jeans neri accompagnati da un maglione oversize azzurro pastello e delle vans total black.
Asciugai i capelli e in seguito, dopo aver preso il telefono e le chiavi, mi diressi in salotto per aspettare Sally.
"Sono pron-" cominciò a dire quest'ultima apparendo dal corridoio.
Non riuscivo a capire però per quale arcano motivo si fosse fermata.
"Non hai messo nulla in faccia? Neanche un po' di mascara?" disse con faccia indignata.
"È necessario?" le risposi a tono con faccia ovvia.
"ELISABETH STIAMO ANDANDO IN UNA CASA PIENA ZEPPA DI MANZI, È OVVIO CHE SIA NECESSARIO" urlò dopo aver preso il mio polso e avermi trascinata nella sua camera.
Sospirai, sapevo che sarebbe stato inutile ribellarmi.
Alla fine mi concessi solo un po' di mascara e illuminante.

Stavamo per suonare il campanello dei Hwang, quando sentimmo urlare "SONO ARRIVATE, STATE TUTTI TRANQUILLI".
Io e Sally ci guardano imbarazzate, ma prima che potessimo ridere, ci trovammo Hyunjin davanti.
"Prego ragazze." disse prima di spostarsi dalla porta principale per farci entrare.

Ciò che si presentò davanti la mia vista, fu eclatante.
Cibo sparso per terra, ragazzi che urlavano davanti davanti la TV,  altri ragazzi che cercavano di sistemare e Hyunjin che cercava di calmarne altri due.
Io e Sally ci guardammo, e non potemmo far altro che ridere.
Però, non ci aspettavamo mica che le nostre risate fossero state in grado di calmare tutto quel putiferio.
Tutti gli sguardi in quella stanza erano rivolti verso di noi.
Con una velocità sovrumana, i ragazzi erano già in fila davanti la nostra vista.

"Piacere io sono Woojin"  disse uno dei ragazzi che pochi secondi fa stava raccogliendo il cibo da terra.
"Il mangiatore di polli" risposi io con un certo luccichio negli occhi per essere stata in grado di ricordare un tale dettaglio.
"Io sono Minho" disse un altro.
Assumendo una faccia confusa riflettei su quel nome, e poco dopo urlai indicandolo "LA GATTARA!".
I ragazzi risero per la mia reazione.
"Io sono Chan" disse un ragazzo apparentemente calmo.
"Aspetta... il nano da giardino?" risposi pensierosa.
"No, quello è Changbin. Dov'è? È così basso che non si vede" continuò Chan ridendo.
"Eccomi" rispose Changbin uscendo da dietro la schiena di Woojin e alzando una mano come per salutarci con sguardo scocciato.
"Io e Felix siamo i fratello aussie!" continuò ancora una volta Chan.
Un ragazzo dai capelli platino e alcune lentiggini si rivolse a noi, e si inchinò come per salutarci.
"Io sono Jeongin, il più piccolo, ma potete chiamarmi I.N" disse uno dei ragazzi che precedentemente stava urlando davanti la TV.
Se non me lo avesse detto, non mi sarei mai aspettata che fosse il più piccolo.
"Infine ci siamo io, Jisung, anche chiamato 'meme vivente' e Seugmin" disse un ragazzo indicandone un altro leggermente più alto di lui.
Mi voltai verso l'ultimo ragazzo e guardandolo con stupore urlai "SEUGMIN IN THE BUILDING!!"
Quest'ultimo mi abbracciò ed io divertita ricambiai.
"Sto colonizzando un mondo" disse dopo aver staccato l'abbraccio e aver fatto finta di essersi asciugato una lacrima.

In seguito, ci trovammo tutti sul divano, intenti a guardare qualcosa in TV.
Ma la cosa degenerò.
Jisung e Minho litigavano su chi dovesse occupare il posto nel divano e chi quello sul pavimento; Woojin stranamente mangiava del pollo isolato da tutti; Changbin e Felix discutevano, quasi al punto di litigare anche loro, su un argomento a me sconosciuto; Seugmin e Jeongin invece guardavano tranquilli ciò che stavano trasmettendo in TV; Chan era occupato a far amicizia con Sally e infine Hyunjin, il quale era seduto al mio fianco, guardava la scena come se nulla fosse.

"Io ho bisogno di un po' d'aria, non mi sento più le orecchie" dissi prima di alzarmi con uno sguardo divertito.
Uscì da una porta trovata in cucina, che mi condusse in una piccola veranda che dava su un giardino ben curato.
Mi sedetti su una sedia trovata lì, e chiusi gli occhi per rilassarmi.
Nonostante la confusione, mi stavo divertendo, Hyunjin aveva ragione, si vedeva lontano un miglio che erano dei ragazzi d'oro.
Istintivamente mi alzai e mi diressi al centro del giardino.
Alzai lo sguardo e vidi qualcosa che ero abituata a vedere, ma che al contempo mi trasmetteva milioni di sensazioni.
Il cielo notturno.
Era mia consueta abitudine perdermi tra i luccichii delle stelle che ne facevano parte.
Il cielo notturno per me era qualcosa di mistico.
Ero sempre stata dell'idea che non tutti potessero comprenderlo e apprezzarlo.
Molte persone non trovano differenza tra il cielo del giorno successivo e di quello del giorno seguente, però questo non significa che questa differenza non esista.
È l'occhio umano che limita la sua vista.
Pirandello scrisse: 《C'è un oltre a tutto. Voi non volete o non sapete vederlo.》
Molte volte mi ero basata sulle parole di questo scrittore, e tali parole mi avevano sempre aperto un mondo nuovo.
Un mondo dove potevo isolarmi dalle idee sociali.
I miei pensieri però vennero interrotti da una voce alle mie spalle, una voce che mi fece quasi sussultare.
Dimenticai ciò che stavo facendo o pensando e mi gira verso la fonte di quella voce.

"Pensavo avessi bisogno di compagnia."

The way you love me // Hwang HyunjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora