29.Nicole

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Oggi è il grande giorno.
Finalmente rivendicerò questa povera bambina che per colpa di quella merda ha subito stupri e torture.

Mi vesto con la mia 'divisa', prendo la pistola e mi arrampico sul tetto in attesa dell'elicottero.

Arriva e subito salgo sopra.

-Boss ecco le carte che deve fagli dirmare.- dice Caponnetto mentre mi passa i documenti.
-Perfetto. È questa?-chiedo.
-Si Boss.-

Mi calo giu ed entro dalla finestra della camera da letto.

La sinora non è un stanza perché è andata da delle amiche per non sentire il rumore della pistola.

Matto le carte nello studio del bastardo e poi torno nella sua camera da letto.

-A cocco te devi sveglià- disso mentre gli schiaffeggio la faccia.
Devo dire che i guanti in pelle fanno un bel rumore sulla pelle umana.

Il bastardo si sveglia di soprassalto e prova ad afferrare la pistola che ha sotto al comodino ma von un calcio lo disarmo e gli punto la mia contro.

-Allora parlamoce chiaro. Tu de stasera nun (NUN non è un errore grammaticale ma per descrivere il dialetto) ne esc viv ma se collabori possiamo trovà er compromesso.
Ce semo chiariti?- annuisce.
-Bene, ora n amo nello studio e li te spiego er resro.- lo faccio alzare dal letto e con la pistola puntata alla tempia e raggiungiamo lo studio.

-Bene ora devi firmà ste carte senza legge(re) quello che ce sta scritto.
Pensi de potercela fare?- detto fatto futma senza rispondere.
-Benissimo ora dimme n do sta ta figlia!-
-Qualla puttana non è mia figlia anche se porta il mio cognome. È viva, ho fatto credere a quella troia di sua madre che fosse morta ma l'ho solo stuprata e fatta svenire. L'ho portata da un centro di prostituzione così farà il laviro che è destinata a fare, la PUTTANA!
Ora che ti ho raccontato tutto che facciamo?-
-Questo!- e gli sparo.

Sono basita.
Ha confessato tutto senza torture ne niente.
O mio dio!
Ma non c'è più gusto se facciano cosi!

Lascio il mio marchio e poi torno a casa.

Mi spoglio, mi faccio una vella doccia e mi metto il pigiama.
Nascondo la tuta e la pistola rischiando di sparare un colpo per colpa delle mie scarpe buttate alla cazzo di cane sul pavimento.

Appena mi metto nel letto ricevo una chiamata.

Amore Fra💜

-Pronto!-
"Amore sei a casa?"
-Si sto per guardarmi Riverdail.-
"Posso unirmi a te?"
-Si ok, dove sei?-
"Fuori dalla tua finestra!" mi sporgo in avanti e li vedo li con due cesti di pop corn.
Mi alzo e vado ad aprigli.
Lo bacio, lo spoglio e invece di guardare Netflix sul mio televisore gigante a mangiare pop corn finiamo per fare l'amore come al solito.

Un mese dopo!

Siamo riusciti a trovare la ragazza rinchiusa nel centro di prostituzione ed è tornata tra le braccia di sua madre.

Sono veramente felice per quella ragazza.

Ora sto lavorando ad un nuovo caso di stupro ma improvvisamente si apre la porta della mia camera.

Merda Francesco.

-Chi è Vincent Frug?- mi chiede.
-Niente un compito della scuola sai!- non rispinde ma chiude la porta a chiave.

-La scuola e....-
-Si la prof è impazzita.-
-Nicole non avete nessun compito visto che ormai mio padre ha deciso di sposarsi con la tua preside e so tutti i compiti che vi assegnano. E poi hai firmato la cartella con La D e la 🌟!-

Rimango zitta perché so che peggiorerei solo le cose.

-Porca puttana di quella zoccola! Cazzo Nicole! Mi avedi detto che dopo Iris basta e ordini di prepararti  missione per mercoledì davanti ai miei occhi? Cristo e se muori che cazzo diranno i tuoi!- uffa sempre la stessa tiritera.

-Francesco ti ricordo che prima che noi ci mettessimo insieme non te ne fregava um cazzo di me dalla 1°media e anche se mi avevi promesso che a una volta arrivati a Roma mi avresti spiegato tutto non l'hai fatto e continui a darmi ordini cazzo! Non sono più una bambina! Ne ho fatte più fuori io che tutte le sigarette che ti sei fumato tu quinfi piantala di trattarmi come fossi una bambina!- gli urlai addosso.

-i...i...i..io non ti riconosco più! Cazzo ora basta!  Sono stufo di questa cosa. Non può andare avanti cosi! Non fraintendere, io ti amo alla follia ma ora devi scegliere:

O ME O IL TUO LAVORO!-

Un grilletto di troppo #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora