Capitolo 13

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POV IAN.

Era sabato mattina, non avevo voglia di fare niente. Cosa avrei potuto fare? Dio, sono un fallito.

Scesi le scale e andati in cucina per fare colazione.

La trovai lì, seduta di spalle con i capelli biondi che le scendevano lungo la schiena.

È bellissima.

Perchè tutto questo doveva succedere con lei? Ero innamorato della persona più sbagliata che potesse esistere. La fidanzata di mio padre.

Era stupenda, simpatica e intelligente. Ma era la fidanzata di mio padre.

E stavano per sposarsi.

Avanzai prendendo una tazza e versandomi del caffè, poi mi girai verso di lei e le diedi il buongiorno.

Mi fece un piccolo sorriso tirato.

Da quella sera si sentiva a disagio ogni volta che ero con lei, lo vedevo.

«Dov'è mio padre?» chiesi.

«È uscito presto questa mattina, aveva delle cose da sbrigare.»

Annuì senza aggiungere altro.

Mentre lei continuava a bere il suo caffè a testa bassa. Non sopportavo più il fatto che mi ignorasse.

Non volevo rovinare tutto. Eppure è quello che ho fatto.

Sospirai. «Ascolta, non possiamo continuare così..»

«No, hai ragione. Però ti prego, fai parlare me.»

La guardai aspettando che continuasse.

«Penso sia inutile riparlare di quello che proviamo. Come penso sia inutile ricordare che è sbagliato. Tra pochi mesi sarò sposata, è quasi tutto organizzato e la cosa migliore che si possa fare è continuare ad evitarci. Continueremo ad organizzare il matrimonio insieme perchè è quello che dobbiamo fare. Ma il nostro rapporto non andrà oltre. Può sembrare difficile ma è la decisione giusta, quindi per favore rispettala.» Parlò velocemente.

Appena finì sentì un dolore al petto. Era la decisione giusta. Annuì alzandomi, presi le chiavi dell'auto ed uscì.

Non tornai a casa per tutto il giorno. Non volevo vederla.

Verso le 22 mi trovai al bar con gli altri.

«Ehi, hai un aspetto orribile, cos'è successo?»

Ridacchiai e feci spallucce.

«C'entra una donna, amico?» Oh, Carter, fatti i cazzi tuoi. Sospirai.

«Oh, che cucciolo. Si è innamorato.» mi prese in giro Derek.

«Però non capisco una cosa» disse Carter. «Perchè sei in queste condizioni?»

«Perchè non potrà essere mia.» tamburellai con le dita sul tavolo. «È già di un altro.»

«La solita scusa, la verità è che le donne vogliono solo me.» vaneggiò Derek. «Qui ci vuole una bella birra.»

Ordinò 5 birre. Due per Megan e Jessica che erano appena arrivate.

Quattro birre dopo ero con Jessica nel bagno delle donne con lei attaccata alla mia bocca. Portò le mani sul cavallo dei miei pantaloni e iniziò a strusciarsi.

Ero con una ragazza bellissima attaccata al mio cazzo, eppure non provavo nulla. Sbuffai e me la staccai di dosso. Mormorai uno "scusa" ed uscì dal bagno.

Salutai i ragazzi e mi avvicinai all'uscita, Derek mi venne dietro e quando fu abbastanza vicino mi diede una pacca sulla spalla dicendomi «Ian, se è davvero importante per te allora lotta per averla.»

Ricomincio da meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora