Capitolo 11

4.1K 199 3
                                    

«Keira, aprimi, ti prego.»

Ian.

Mi alzai, asciugai le lacrime e mi avvicinai alla porta, senza aprirla. «Ian, che ci fai qui?» dissi. Sentì qualcosa appoggiarsi alla porta «Aprimi.» disse in un sussurro, ma lo sentì comunque. «Dov'è Victoria?» «Aprimi e parliamo.» sospirai, e aprì la porta di malavoglia, guardai difronte a me e lo trovai lì a fissarmi.

Subito lui mi prese per un braccio ed entrò in stanza richiudendo la porta a chiave.

«Ian..» iniziai a dire con sguardo basso, ma lui mi fermò «Cos'hai sentito?» alzai subito la testa e lo guardai negli occhi sconvolta. Lo aveva capito. Certo che lo aveva capito, non è stupido, stupida.
«Ascolta Ian, non farti tutti questi problemi. Davvero. Tu e Victoria potete fare quello che volete, sono fatti vostri. Ci sono solo rimasta un po' male perchè non me l'avete detto.» lui mi guardava scioccato, non diceva una parola così continuai «Tu e Vic siete liberi di fare quello che volete, non preoccuparti, adesso vai, notte Ian.» gli feci un sorrisone e aprì la porta buttandolo fuori, la richiusi e lui sembrò risvegliarsi solo in quel momento «Aspetta, Kei.. Cosa?» «Ian, vai a dormire.»

Ricominciai a respirare solo in quel momento, dio. Stavo tremando. Ero impazzita, non c'era altra spiegazione.

Mi sedetti sul letto quando sentì di nuovo bussare. «Ho detto vai via.»

«Sono Victoria e non me ne vado neanche se mi paghi.» la sentì ridacchiare.

Aprì la porta e la feci entrare, «Stupida.»

Si buttò sul mio letto e cominciò a parlare

«Allora, Ian è venuto da me sconvolto. Ha detto che credi che tra me e lui ci sia qualcosa.» «Non è così?» lei mi guardò con un sopracciglio alzato «Primo. Non mi piace.»

«Secondo. Non sono io quella a cui è interessato» e a questo punto mi guardò.

«E terzo. Non ti farei mai una cosa del genere.» Cosa del genere? Se io ero pazza lei lo era molto di più.

«Vicky, tu stai male.» sospirai.

«Se quello che ho capito io è un'assurdità, allora puoi dirmi di cosa stavate parlando?» Vic si mise seduta ai piedi del letto «Non posso dirtelo, sarebbe troppo per te. Ma lo capirai presto.» si alzò guardandomi ed io pensai.
Rovinerei tutto.
È la mia migliore amica.
Non sono io quella a cui è interessato.

Mi si mozzò il fiato, «Vic, stai cercando di dirmi che...» non mi fece finire di parlare che uscì dalla stanza, «Ho sonno, vado a dormire, notte KeiKei.»

Poggiai la testa sul cuscino e continuai a pensare, poteva essere possibile? Nah, non credo. Sospirai, mi stavo soltanto facendo dei film.

Non potevo essere io. Ed anche se fosse stato non poteva interessarmi.

Allora perchè mi sentivo così strana?

Chiusi gli occhi e vidi il suo viso, sorrideva mostrando la sua fossetta.

Mi misi una mano sul cuore. Dio, ero pazza.

Ed ero così confusa.

Ok, sarà davvero lei che aggiorna in così poco tempo per la seconda volta di fila?
Ebbene si, amatemi.
Scusate perchè è comunque corto(cortissimo) e non so quanto sia brutto.

Al prossimo capitolo, yo.

Ricomincio da meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora