XIII.

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Harper's POV.

Mi risvegliai in una stanza non mia e, in un primo momento, non riuscii a comprenderne bene il motivo.
Quando mi resi conto di essere nella stanza di Ryan, mi ricordai tutto quello che era successo: ero andata da lui per dirgli che volevo accettare la sua proposta, quella di provarci, e alla fine per coronare il tutto avevamo fatto sesso che, senza dubbio, era stato il migliore di tutta la mia vita.
Non che avessi fatto sesso con centinaia di ragazzi, sia chiaro, ma gli unici due che ho avuto non erano nemmeno lontanamente paragonabili a Ryan in se come persona e a tutte le sensazioni che mi ha fatto provare.
Mi alzai dal letto e andai a farmi una doccia, utilizzando il bagnoschiuma e l'asciugamano di Ryan, beandomi di quel profumo di muschio bianco che usava.
Quando tornai in camera, notai una sua felpa e una sua maglia ripiegati sulla scrivania e mi avvicinai.
"Scusami se ti ho lasciata sola ma sono dovuto scappare agli allenamenti. Voglio vederti con questi alla partita stasera, piccola. Ryan.", recitava il bigliettino poggiato sopra la roba.
Un sorriso da ebete mi si dipinse sul volto e decisi di indossare quella roba, che profumava di lui, raccattai le mie cose e tornai in camera mia.
La partita era alle nove ed erano ancora le sei del pomeriggio.
Decisi di iniziare a truccarmi, poi uscii a prendere qualcosa da mangiare e mi finii di preparare in seguito; non che ci avrei messo molto comunque, dato la felpa e la maglia che mi aveva lasciato Ryan dovevo solo scegliere il pantalone e per le scarpe avrei optato per un paio basse.
Eravamo rimaste d'accordo con Kate di trovarci davanti alla porta della palestra dato che lei sarebbe stata con Luke.
"Ehi, ce ne hai messo di tempo.", disse Kate appena mi vide
"Ehi, diciamo che me la sono presa comoda."
"E quella maglia e quella felpa?", chiese.
"Diciamo che ho avuto un piccolo imprevisto."
"Che genere di imprevisto?"
Se solo sapessi.
"Una ragazza mi ha versato per sbaglio il caffè sulla maglia e Ryan si è offerto di darmi una delle sue.", mentii.
"Capito. Entriamo? Almeno prendiamo dei buoni posti.", disse.
"Va bene. Luke dov'è?"
"Si sta riscaldando con la squadra, anche se difficilmente giocherà stasera."
"Come mai?"
"Infortunio."
Salimmo sugli spalti a prendere posto e appena incrociai lo sguardo di Ryan gli sorrisi, e lui in risposta fece lo stesso.
Di li a poco sarebbe iniziata la partita, e per ammazzare il tempo io e Kate chiacchierammo un po'.
Mi spiegò che era una partita di campionato e che gli avversari erano dei tipi a cui piaceva provocare, perciò mi aveva consigliato di starmene tranquilla nel caso mi rivolgessero insulti, visto che indossavo gli indumenti di un giocatore.
La partita iniziò puntuale e fu molto travagliata; come aveva previsto Kate, gli avversari trovavano sempre un modo per provocare i nostri.
Alla fine, non capii bene il motivo, l'arbitro decretò la vittoria della Columbia tre a zero a tavolino, ed esultai sugli spalti come se fossi una tifosa accanita.
Uscimmo e aspettammo i ragazzi all'uscita, come erano rimasti d'accordo Kate e Luke.
"La nuova puttana di Collins.", disse uno della squadra avversaria passando.
"Puoi ripetere, scusa?", dissi stizzita.
"Sei la nuova puttana di Collins.", ripeté fermandosi e rivolgendomi un sorriso beffardo.
Gli mollai un ceffone di quelli che si scagliano solo quando sei piena di rabbia e gli dissi: "Azzardati di nuovo e ti mando in ospedale."
Nel frattempo si avvicinò anche Ryan, livido di rabbia: probabilmente Kate gli aveva detto tutto mentre io gli tiravo lo schiaffo.
"Non sono affari tuoi né della squadra. Stanne fuori Parker perché la prossima volta non sarà solo lei a tirarti un ceffone, sono stato chiaro?", disse quasi ringhiando.
"Chiarissimo, Collins, come sempre.", disse arrendendosi.
"Andiamo via.", dissi prendendo la mano di Ryan e cercando di allontanarlo da lì.
"Andiamo.", e in risposta intrecciò le dita alle mie.
Mi portò alla sua macchina e, da buon gentiluomo, mi aprì lo sportello e mi fece entrare.
"Sapevo che avevi carattere, ma non fino a questo punto.", esordì.
"A cosa ti riferisci?", chiesi.
"Al ceffone. Ho visto la scena mentre Kate mi spiegava quello che era successo e sono davvero stupito. Le faccio i miei complimenti, signorina."
"Arti marziali miste, Ryan. I miei mi obbligarono a scegliere uno sport da fare e scelsi quello da buon maschiaccio che ero."
"Meglio della danza sicuro."
Ridemmo e chiacchierammo fino a quando non arrivammo al dormitorio.
"Vuoi entrare?",chiese.
"Se non disturbo."
"Nessun disturbo, piccola."


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