II.

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Mentre sistemavamo la nostra roba nei rispettivi spazi, Kate ed io scambiammo qualche parola in modo tale da conoscerci meglio.
Dal discorso compresi che, anche se eravamo diverse, avevamo molte cose in comune, tra cui la facoltà che avrei dovuto frequentare.
Appena le arrivò un messaggio, troncò la conversazione giusto il tempo di rispondere.
"Ehi Harper, mi ha scritto Luke che stasera c'è una festa, perché non vieni anche tu?"
"Non sono il tipo da feste, preferisco stare a casa. Quindi mi dispiace ma passo. Grazie dell'invito comunque."
"E dai, almeno potresti conoscere qualcuno e farti qualche amico oltre a me. Dovrai stare qui per un bel po' e non è il caso di trascorrere tutto questo tempo da sola."
"Va bene, okay, mi hai convinta. A che ora si va?"
"Mi ha detto dopo le 22:00, quindi a quell'ora passerà a prenderci e ci porterà in un locale qui vicino. È una festa riservata solo agli studenti, non hai nulla da temere."
"Che festa è?"
"Non ha un nome ben preciso, ma si può definire sia di benvenuto sia di fine estate, oppure di inizio anno scolastico; chiamala pure come preferisci."
"Bene."
Una volta terminato, per quel che si può dire, andammo a mangiare in un locale lì vicino, che a detta di Kate era davvero ottimo. Un'altra occasione per conoscerci meglio, chiacchierare ancora un po' e prendere informazioni sull'università.
Quando andammo a pagare, insistette per farlo lei e mi disse di accettarlo come gesto di benvenuto.
Tornammo al dormitorio e iniziammo a prepararci. Non mi andava di dare una brutta impressione, per questo decisi di indossare un paio di jeans che mi fasciavano alla perfezione e una camicetta elegante insieme ai tacchi neri.
Lasciai i capelli sciolti e feci qualche onda col ferro e al trucco ci pensò Kate, poiché ero palesemente negata. Su mia richiesta non esagerò, per fortuna, e cercò di farmi sembrare più naturale possibile.
Lei, invece, era davvero bella. Aveva messo un vestito non troppo corto e i tacchi, si era truccata in modo più elaborato rispetto al mio e aveva raccolto i capelli in uno chignon.
"Harper, sei pronta? Luke è sotto!", disse.
"Sì, eccomi.", dissi indossando il chiodo in pelle nero elegante.
"Wow, rockettara, stai davvero bene!", mi disse.
"Tu sei bellissima."
Mi prese a braccetto e mi portò fuori, dove ad attenderci c'era Luke appoggiato al cofano della macchina.
"Ehi piccola, Harper.", ci salutò.
Ci aprì le portiere e ci fece cenno di entrare. Non appena fummo dentro, partì alla volta del locale in cui si sarebbe tenuta la festa, mentre io cercavo di memorizzare quantomeno la strada.
"Harper, se può farti stare tranquilla questa sera potrai stare con noi e no, non preoccuparti di disturbare, lo facciamo con piacere.", mi disse Kate.
"Va bene, grazie."
"Non ringraziarci tesoro, so come ti senti ed è successa la stessa identica cosa anche a me, quindi è il minimo che posso fare."
Fortunatamente, trovò parcheggio davanti al locale, che già straripava di gente di tutte le età iscritti al college.
Mi sentivo soffocare al solo pensiero di tutta quella gente in quel locale, eppure ero contenta all'idea di conoscere qualcuno di nuovo che non si limitasse alla mia compagna di stanza.
Eravamo dentro da un pezzo, quando Kate mi trascinò con se a un divano dove c'erano un gruppo di ragazzi e ragazze, probabilmente suoi amici.
"Ehi, ragazzi, vi presento Harper, la mia nuova compagna di stanza. Loro sono Megan, Josh, Noah, Olivia, Mila e Ryan.", disse partendo da destra presentandomeli tutti.
"Puoi chiamarmi semplicemente Collins, qui lo fanno praticamente tutti.", disse Ryan.
"Afferrato, Collins.", risposi.
Era un bel ragazzo, alto e ben definito fisicamente, con qualche tatuaggio sparso qua e la sulle braccia e sul collo, occhi come il ghiaccio e penetranti, e capelli di un nero quasi simile alla pece; praticamente il classico badboy che si trova in tutte le scuole: il bello e dannato.
"Stavamo giocando a obbligo o verità, vi unite a noi?", chiese Olivia guardandoci.
Non risposi e guardai in direzione di Kate, non sapendo se lei avesse voluto o meno. Luke invece non era con noi, aveva detto che voleva farsi una birra con alcuni amici.
"Per me va bene", disse infine.
Ci sedemmo anche noi e Olivia, che nel frattempo si era messa ben comoda su Collins buttandogli le tette letteralmente in faccia, si rivolse a me.
"Iniziamo da te, saremo più clementi solo perché sei nuova qui. Cosa scegli: obbligo o verità?"
"Obbligo.", dissi sperando di non pentirmene.
"Dovrai baciare, a stampo o con la lingua, scegli tu, Collins.", disse.
"Alla faccia della clemenza.", sussurrai.
Nel frattempo che cercavo di elaborare tutto, lui si era alzato ed era venuto verso di me, abbassandosi sul mio volto e studiando la sua "nuova preda".
Il suo respiro caldo mi accarezzava la pelle del volto, ma non lo avrei baciato, mai e poi mai.
"Mi dispiace, ma io non gioco più.", dissi lasciando tutti e andandomene via.


Angolo Autrice
Bene, bene, bene, bene...la nostra Harper è andata alla prima festa al college. Ma cosa è successo con Collins? Perché è andata via?
Fatemi sapere cosa ne pensate!
La vostra N_M_Stories

Nove regole per non innamorarciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora