Capitolo 1, Min-hee

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Oggi

Mi sedetti su una delle panche più lontane, in fondo alla chiesa.
Odiavo i funerali, ma d'altronde non c'era da stupirsene, no? Chissà se esistono persone che apprezzano questo genere di cerimonie. Persone che partecipano ai funerali come se fosse un hobby e che non si lasciavano sfuggire l'occasione di una bella ventata di tristezza. Che spasso, eh?

Va bene, adesso smettila.

Ogni volta che mi si avvicina qualcuno, la stessa storia.
Da bambina ero stata molto male, dai quattro e i sei anni ero entrata e uscita dall'ospedale. Avevo un buco nel cuore o qualcosa del genere. Dopo molte operazioni chirurgiche e innumerevoli preghiere, ero riuscita finalmente a tornare a una vita normale.
Mia madre, all'epoca, era stata convinta che stessi per morire e probabilmente adesso era delusa dal fatto che fosse invece toccato ad Ashlyn, anziché a me.

Quando mia madre aveva saputo della malattia di Ashlyn, iniziò a bere. Fece di tutto per tenerlo nascosto, ma io ci misi poco a capire cosa stesse le succedendo.
Mia madre non se l'era mai cavata bene nelle situazioni difficili e l'alcol era stato la soluzione ai suoi problemi, da sempre.

In chiesa, mia madre era seduta accanto a Jeremy, il suo compagno.

Mia madre aveva sempre preferito Ashlyn a me e non era un segreto: Ashlyn aveva i suoi stessi gusti, le piacevano le creme di bellezza e i trucchi, i reality in tv. Quando Ashlyn e la mamma stavano insieme non facevano altro che ridere e divertirsi un mondo, mentre io mi rintanavo in camera mia a leggere i miei amati libri.
Mia madre mi voleva bene, certo, ma non le andavo a genio, ne ero sicura.

Sospirai, mentre grattato via lo smalto nero dalle unghie.
Il sacerdote parlava di Ashlyn come se la conoscesse da sempre, ma in realtà era la prima volta che la vedeva. Non eravamo mai andate in chiesa ed era ipocrita che il funerale si svolgesse proprio li.
Mi mancava il respiro. Non sarei riuscita a rimanere in quella chiesa un minuto di più.
Mi voltai impaziente verso l'uscita e infine mi decisi: mi alzai ed uscii.
Una volta fuori mi travolse il calore del sole e l'afa dei primi giorni di agosto sì faceva sentire.
Mi sistemati il vestito nero che ero stata obbligata a indossare e cercai di non barcollare sui tacchi all'altezza non proprio familiare per me.
Ma la scelta era di Ashlyn in persona quindi andava bene, anche se non era il mio stile.
Mi sedetti in cima alla scalinata della Chiesa e mi appoggia ai gomiti.
Che noia, i funerali.

«Disturbo?» Chiese qualcuno dietro di me.

Questa è la voce di Jace o sbaglio?

Mi voltai e lo vidi li, in piedi, con una specie di portagioie tra le mani. Ashlyn aveva scelto anche l'abito di Jace, che indossava una T-shirt bianca e dei jeans blu. Probabilmente la gente in chiesa non accettarono il suo look, ma a lui non importava quello che gli altri pensavano, a lui importava solo di una ragazza, e di quello che voleva lei.

«Come va ?» chiesi.
Mi guardò dritto negli occhi e abbozzò una risata, ma entrambi sapevamo che stava soffrendo.

« Mi dispiace davvero tanto, Jace.» Lui singhiozzò per qualche minuto poi si strofinò gli occhi.
«Sono un cretino..scusa. Mi sono lasciato compleatante andare..»
«Non ti devi scusare con me, Jace»

Jace si riprese e mi chiese come stessi, io gli risposi che stavo bene, anche se stavo mentendo e lui lo sapeva benissimo di come mi sentivo in quel momento.
«Ei..Min..tua madre è molto triste..Non sentirti male, lei non vuole essere cattiva con te, Lo sai..»
«La mamma avrebbe preferito che fosse successo a me.» mormorai. Una lacrime mi scivolo sulla guancia e guardai Jace: sembrava molto colpito da quelle parole.
«Non riesce nemmeno a guardarmi perché...beh perché io sono la gemella cattiva, quella sopravvissuta» .
«cosa dici!» Esclamò indignato.
«Min-hee non c'è niente di cattivo in te»
«Come fai a dirlo ?»
« l'ho ha detto Ashlyn...l'ultima volta che abbiamo parlato non faceva altro che ripetermi quanto fosse felice che non fosse capitato a te.»
Mi morsi il labbro, cercando di non piangere.
«Grazie, Jace.»

«Ci mancherebbe, amica» mi strinse a sé un'ultima volta.

«E adesso passiamo alla cosa più importante»
Prese la scatolina di legno che teneva in mano e me la diede.
«Da parte di Ashlyn. Mi ha detto di dartela e riferirti di aprirla dopo il funerale, Stasera. Non so cosa contenga. Non me la svelato. So solo che è per te.»

Poi Jace si alzò e si infilò le mani in tasca, fece qualche passo verso la Chiesa, si schiarì la gola e si prese qualche momento prima di parlare.
«Stavo andando da lei per chiederle di sposarmi» . Dopo entrò.

La porta della Chiesa si aprì nuovamente: era Henry, mio padre.

Si avvicinò a me è iniziò a parlare, inizialmente non lo stavo ad ascoltare poi però disse qualcosa che attirò la mia attenzione
«Ho parlato con tua madre. Sta passando davvero un brutto momento..abbiamo deciso... che verrai a vivere da me per un po' di tempo. Finirai il terzo anno in una scuola di Daegu.»

Mi voltai verso di lui e scorsi un'espressione severa nei suoi occhi verdi, verdi come quelli di Ashlyn. Mi si contrasse lo stomaco e iniziai a piangere.
«stai dicendo sul serio? Non mi vuole più?»
«non è proprio così...». Gli tremava la voce, aveva paura di farmi del male.

Era proprio così invece. Mia madre non mi voleva più con sé. Altrimenti perché avrebbe dovuto spedirmi dall'altra parte del mondo?
Sapevo che stava passando un periodo terribile, ma succede inevitabilmente a tutte le famiglie dopo un lutto.
Si soffre. Si grida, quando non se ne può più.
Si crolla.
Tutti insieme, però.

☾Kim Taehyung✫Everything i need• ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora