Lacrime D'amore ¦ TAETEN

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Appena tornato a casa le luci erano spente.

Ancora quell'ubriacone non era tornato a violentarmi.

Mi lavai, mi misi il pigiama e mi distesi sul letto.
Quel calduccio... mi faceva ricordare mia madre...

Toccai la collana che mi aveva regalato e che tenevo sempre al collo.

Quanto avrei voluto che fosse lì con me.

Ma lei non c'era più...

Mi misi a piangere rannicchiandomi ancora di più in posizione fetale.

Il mio pianto era uno sfogo e continuai finché mio padre tornò.

Mi stupro come ogni volta, mentre io subivo tutto, senza mai lamentarmi, mentre lui si muoveva la mia faccia era assente, il mio volto privo di emozioni. Pensando che la cosa più interessante in quella stanza fosse il mio soffitto.

A scuola passavo nel corridoio a testa bassa senza sorridere o parlare a nessuno. Vedevo tutti quegli studenti che parlavano fra loro e che sembravano così dannatamente felici. La mia faccia disinteressata ad ogni contatto che qualcuno provava ad avere con me sbalordiva tutti. Non mi interessava di quella gente.

Tutte persone finte che sono gentili con tutti per poi avere sempre qualcosa in cambio. Non capivo perché quella gente spendesse le sue energie per dare affetto a qualcuno. Un falso affetto che nessuno vorrebbe.

Non parlavo con la gente. Volevo star per le mie in silenzio. A volte mi ripetevo che sarebbe stato meglio se lo avessero fatto tutti. Non ci sarebbero stati troppi problemi. Il comportamento inappropriato di alcune persone mi facevo ribrezzo.

Parlando di cose serie. Vi starete chiedendo come i miei bulli, oh no... Tutta la scuola, venne a sapere della mia omosessualità. Non dissi a nessuno di questo. Non credevo importasse a nessuno. Un giorno mi presero il cellulare mentre guardavo le foto di un profilo Instagram in cui c'era un ragazzo. Jaehyun mi prese il telefono e mi chiamò frocio. Tutto iniziò da lì. Le voci iniziarono a spargersi a macchia d'olio. Come se a qualcuno importasse veramente di me. E di quello che facevo io.