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Oggi mi hanno picchiato ancora.

Penso proprio che non abbiano nulla da fare. Perché spendere energie a picchiare qualcuno. Non vedo tutto questo senso nel perdere tempo. La cosa che mi faceva arrabbiare è che tutti facevano finta di niente. Mi vedevano sanguinare e zoppicare con degli evidenti lividi e nessuno faceva nulla. Codardi. La paura è una brutta cosa. Ma la codardia è un'altra.

Quel giorno ero uscito da scuola e sono andato in un bar. Ci rimasi fino a sera tardi e uscì da lì. Si era fatto buio e le strade erano illuminate dai pochi lampioni che erano lì. Camminavo a passo lento e discontinuo. Sbuffavo e mi tiravo i capelli in dietro in continuazione. Ero davvero stressato e giù di morale ma la speranza che tutto sarebbe finito mi perseguitava ancora. Ero in 5 superiore e dopo un mese mi sarei diplomato e nessuno mi avrebbe più dato fastidio. Mi sarei cercato un mio appartamento e non avrei più rivisto quel vomito di lucertola di mio padre.

Sentivo delle bottiglie che si rompevano e non capivo da dove provenisse quel suono. Continuando a camminare il suono si faceva sempre più forte e iniziai a sentire delle voci. Passai in un vicolo e vidi una cosa che non ti capita di vedere tutti i giorni. Due cadaveri. Le voci erano sparite. Non c'era nessuno lì. Come sempre la mia faccia non cambiò di una virgola, non facendo trasparire nessuna emozione. Un cadavere era sdraiato aterra, la sua gola era stata tagliata con un pezzo di bottiglia buttato accanto a lui. Mi avvicinai all'altro che era invece appoggiato con la schiena al muro.

Non avevo mai visto un ragazzo più bello in vita mia. Aveva del sangue che gli colava dalla bocca e la maglietta bianca sporcata da una macchia enorme di sangue. Era leggermente alzata, vidi un taglio sul suo stomaco e capì che era il suo stesso sangue. Mi avvicinai al suo viso, se ci ripenso ancora non so dirvi del perché lo feci ma mi incuriosiva quella persona. Ammiravo il suo bellissimo viso e i capelli rosso fuoco sistemati con il gel. Mi avvicinai ancora di più al suo viso ma mi ritirai subito indietro perché, nell'avvicinarmi, il suo respiro si scontrò contro le mie labbra. Capì che era ancora vivo.

E che non potevo lasciarlo lì.

Lacrime D'amore ¦ TAETEN Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora