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Arrivati davanti alla porta di casa mia tirai fuori le chiavi dalla tasca e feci tre giri. Voleva dire che mio padre non era a casa. Feci un sospiro di sollievo e aprì la porta accendendo la luce. Arrivammo in camera mia e lo feci stendere sul mio letto. Ero un po' agitato mentre prendevo il cotone, il disinfettante e le bende. Mi tremavano le mani e i lamenti di dolore del ragazzo non aiutavano. Tornai in camera con la roba e un paio di forbici. Presi la sua maglietta "bianca" e la tagliai a metà con le forbici. Non potevo permettere che il sangue uscisse ancora di più per togliere la maglietta. Lo vidi stringere gli occhi e contrarre gli addominali facendo scendere ancora più sangue dal suo addome facendo sporcare i suoi pantaloni neri di sangue.

"Non fare così..." Lo vidi guardare la sua ferita e pensare un attimo.

"ti serve un ago... E un filo... Devi cucirla" Non avevo mai fatto una cosa del genere. Corsi a cercare qualcosa che somigliasse ad un ago e trovai solo un ago spesso, ricurvo a cerchio. Era molto spesso e sospirai, non sarebbe stato facile. Poi mi ricordai del filo per mettere i punti di mio padre e lo presi. Tornai in camera e mi sedei accanto a lui. Tagliai il filo con le forbici e con le mani tremanti lo avvicinai al buco dell'ago. Lo mancavo sempre, le mani tremanti non aiutavano e ero molto nervoso, ogni secondo era importante e mi sentivo uno stupido a non riuscire a fare una cosa così semplice.

"Entra cazzo" Ci riuscì e feci un nodo. Disinfettai l'ago e mi avvicinai alla ferita. Quello squarcio non si sarebbe rimarginato in fretta.

"Aspetta" Dissi. "Mordi questo" strappai una parte della sua maglietta e gliela misi in bocca. "Farà male..." Lui annuì con insistenza. Misi una mano con tocco leggero sul suo addome per paura di fare qualsiasi cosa. Bucai la sua pelle per poi farlo uscire dall'altra parte del taglio. Fece degli urli impressionanti, non sentivo qualcuno urlare in questo modo da quando... Da quando mia madre fu uccisa davanti a me. Non potevo permettere che qualcun'altro morisse davanti ai miei occhi. Feci un respiro profondo e continuai imperterrito ignorando le sue urla e quel sangue... Era così scuro e usciva fuori a cascate da quel taglio. Finì di cucire e tagliai il filo rimanente. Alzai il capo dalla ferita per guardare il viso del ragazzo. Le lacrime gli rigavano il viso e il sudore gli scendeva dalle tempie. Gli tolsi la pezza dalla bocca collegato con un rivolo di saliva dalle sue labbra. Le lacrime di quel ragazzo continuavano a crearsi nei suoi occhi e mi sentì quasi in dovere di prendergli la mano.

"È tutto finito... Il peggio è passato" Lo vidi respirare profondamente e calmarsi. "Adesso ti disinfetto e ti metto le bende... Va bene?" Lui annuì incapace di parlare.

Ma voi votate?
PERCHÉ NON VEDO UN CAZZO
STELLINE PER IL DOPPIO AGGIORNAMENTO

Lacrime D'amore ¦ TAETEN Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora