❝I wanna run away
I wanna run away
Anywhere out this place
I wanna run away
Just U and I, I, I, I, I❞
Run away~Galantis***
ASPETTAI PAZIENTEMENTE per diverse ore. Li scienziati non volevano proprio saperne di andare a dormire presto eh?
Quando tutte le luci del laboratorio furono spente e non sentii più rumori fuori dal corridoio, sollevai un lembo della spessa coperta scura e schizzai fuori dal letto. Afferrai lo zaino di cuoio che avevo sapientemente riempito quel pomeriggio e me lo misi in spalle.
Mi avvicinai alla pesante porta di metallo, chiusi gli occhi e feci un profondo respiro: la mia fuga stava per iniziare.
Aprii la porta con cautela, ma essa emise ugualmente un leggero scricchiolio. Chiusi gli occhi e trattenni il fiato sperando che nessuno avesse sentito quel rumore.
Feci un passo avanti e mi affaccia timidamente nel lungo corridoio. Voltai la testa prima a destra e poi a sinistra ed infine mossi i primi passi per quel corridoio debolmente illuminato dalle luci a neon sul soffitto. Cominciai a camminare incerta, ogni metro che guadagnavo mi faceva acquisire sicurezza, ma non per questo abbassai la guardia. Avevo le orecchie tese, pronte a captare ogni minimo rumore e mi muovevo silenziosamente e velocemente.
Percorsi i lunghi corridoi di quel posto che era stata la mia casa per quindici lunghi anni. Mi sembrava ancora di rivedermi bambina mentre venivo trascinata per quei corridoi, la testa rasata e gli occhi rossi per il pianto. Scossi la testa e accarezzai i riccioli scuri che mi ricadevano sulle spalle. Affrettai il passo ripercorrendo mentalmente tutti i tunnel che dovevo attraversare per scappare da quel laboratorio, per fuggire da quell'incubo.Mi ritrovai davanti alla porta principale, mi bastava spingere quella maniglia e poi sarei stata libera. Chiusi gli occhi pregustando il momento in cui avrei corso per i boschi, il momento in cui avrei riabbracciato Kali e gli avrei raccontato della mia fuga per ritrovarla. Mi sembrava già di sentire la sua risata cristallina, il suo profumo...
"Eleven, credi di andare via senza salutare?" il suono di quella voce mi fece gelare il sangue nelle vene e mi paralizzò senza lasciarmi neanche la possibilità di respirare. I miei occhi terrorizzati guardavano ancora oltre la porta a vetri; mi aveva scoperta, mi aveva fermata ad un passo dalla libertà. Non era giusto, non volevo più stare lì, non sarei più tornata in quella stanza con l'arcobaleno, mai più.
Strinsi i pugni e mi voltai verso di lui. "Ciao papà" sussurrai ostentano una sicurezza che non avevo. Lo vidi scoppiare a ridere davanti a me "Dove pensi di andare Eleven? La tua casa è qui, con me, io sono l'unico che può proteggerti e tu lo sai" la stretta delle mie mani divenne più forte e dissi con un filo di voce "Io vado via". Vidi papà guardarmi, quegli occhi freddi che avevo imparato a temere fin da piccola mi studiavano e sul suo viso, quell'orribile ghigno non sembrava voler sparire. "Non ho capito dove hai detto che vai Eleven" disse sorridendo. Fissai i miei occhi nei suoi e lo guardai con disgusto. Nella mia mente vidi scorrere veloci le immagini degli anni passati in quel posto. Gli esperimenti, le immersioni in quella vasca, quel posto buio, vuoto e inospitale in cui mi costringevano a tornare più e più volte, quegli uomini che mi chiudevano in quello stanzino piccolo e scuro... Strinsi più forte i pugni fino a far sbiancare le nocche e con determinazione ripetei "Io vado via", feci un passo in avanti e urlai "Io vado via". Lo vidi indietreggiare, quel sorriso scomparve dal suo volto "Eleven?" mi chiamò. Io non lo ascoltavo più, continuavo a urlare e a ripetere quella frase avanzando verso di lui, fino a quando non sollevai un braccio e urlai più forte "io me ne vado via da qui". Il corpo di papà sbatté contro il muro e si accasciaò al pavimento. Accadde tutto così velocemente, non mi ero neanche accorta di aver usato i miei poteri, mi ero solo lasciata trascinare dal fiume in piena delle mie emozioni. Rimasi a guardarlo come in trance, avevo ucciso papà? Non riuscivo a capacitarmene. Iniziarono ad arrivare diversi scienziati e altri "uomini cattivi" come li chiamavamo io e Kali, probabilmente avevano sentito le mie urla e il rumore secco che aveva fatto papà sbattendo contro la parete. Scossi la testa e mi girai. Spalancai la porta e corsi nei boschi, lontano dal laboratorio, lontano dagli uomini cattivi e lontano dal corpo di papà steso sul pavimento e privo di sensi.Corsi a lungo per il bosco, un vento fresco mi accarezzava il viso e faceva svolazzare i miei capelli. I rami degli alberi mi graffiavano il viso, altri si impigliavano nella mio camice strappandolo. Non so esattamente quanto durò la mia folle corsa, so solo che inciampai diverse volte e che mi fermai solo quando il cielo iniziò a schiarirsi e a prendere i toni del rosa. Mi appoggiai ad un albero per prendere fiato e per osservare lo spettacolo che la natura mi offriva: la mia prima alba, il mio nuovo inizio. Sorrisi e chiusi gli occhi per godere delle carezze dei primi raggi di sole sulla pelle. Continuai a camminare sorridendo, pensando a quante albe avrei visto abbracciata a Kali nella nostra nuova casa. Immaginavo che faccia avrebbe fatto quando mi avrebbe visto, cosa mi avrebbe detto... In fondo non ci vedevamo più da cinque anni...
Un brusco stridore mi costrinse a portare le mani alle orecchie e una luce abbagliante mi fece chiudere gli occhi. Sentii un' imprecazione sussurrata, poi un rumore secco e il suono di dei passi nella mia direzione. Socchiusi gli occhi e distinsi una sagoma imponente avanzare verso di me.
"Sai bene?" mi chiese quell' uomo con voce gentile. Io spalancati gli occhi trovandomi davanti un uomo dagli occhi azzurri e dai baffi folti.
"Il mio nome è Jim, Jim Hopper" continuò lui con un tono dolce e pacato "E tu come ti chiami?"❝❃❂❁❀❞
Sono felice di aver pubblicato il primo capitolo effettivo di questa storia. Ho deciso di provare a scrivere questa storia abbinando ad ogni capitolo una canzone. Questa idea mi è venuta quando ho scoperto che "Run Away", il titolo che avevo intenzione di dare a questo capitolo era anche il titolo di una canzone...
Buona lettura
Jiul 🍁
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Promise || mileven
ФанфикQuesta è la storia di due bambini, che si amano come solo i bambini sanno fare. È la storia di baci e di fughe oltre oceano. È la storia di promesse al chiaro di luna infrante la mattina dopo. È una storia di come ogni cosa può cambiare in una fra...