❝Not really sure how to feel about it
Something in the way you move
Makes me feel like I can't live without you
It takes me all the way
I want you to stay❞
Stay~Rhianna***
IL TRENO SFRECCIAVA veloce sui binari, mentre la luce di un esuberante sole estivo filtrava attraverso il vetro spesso e sporco, pizzicava dolcemente le guance e la fronte.
Le città grigie e caotiche si alternavano ai verdi prati e scorrevano veloci fuori dal finestrino.
In una giornata e mezzo avrei ripercorso al contrario il mio lungo e faticoso viaggio di più di un mese. Tenevo gli occhi socchiusi, godendo delle dolci carezze del sole e, di tanto in tanto, spiavo la figura del ricciolino assopito di fronte a me.
I ricci scuri gli accarezzavano la fronte, e il naso era costellato da tanti piccoli puntini scuri.Non avevamo parlato molto dopo che mi ero risvegliata in quel vecchio deposito. Lui mi aveva abbracciata e poi, mentre aspettavamo il treno, aveva stretto le mie mani piccole e fredde nelle sue, tentando di riscaldarle.
Una frenata improvvisa mi fece sussultare e fece mugugnare nel sonno Mike. Il treno si era fermato in un'altra delle tante stazioni; ma io e il ragazzo addormentato dovevamo percorrere ancora molti chilometri prima di poter dire di essere di nuovo a casa.La porta dello scompartimento si aprì di colpo, con uno scatto sonoro. Dei ricci rossi e arruffati si affacciarono e un ragazzo con delle lentiggini simili a quelle del mio amico e degli occhiali tondi appoggiati sulla punta del naso mi guardò imbarazzato. "Posso sedermi qui?" domandò con voce sottile e tremante. Io lo guardai a lungo, cosa dovevo rispondere? Quel ragazzo non sembrava pericoloso, ma non ero certa di potermi fidare di lui. Guardai il ricciolino di fronte a me. Avrei voluto avrei voluto allungare la mano e picchiettare leggermente sul suo ginocchio per svegliarlo e chiedergli un consiglio.
Fissai il nuovo arrivato, poi sorrisi e annuì. Lui mi restituì un debole sorriso e di sedette sulla poltrona alla mia destra; poi si girò verso di me, mi porse la mano "Io mi chiamo Miles, e tu?" guardai la sua mano e poi un po' impacciata la strinsi "Io sono El" mormorai insicura. Lui mi sorrise di nuovo "Chi è lui?" chiese poi, indicando il ricciolino che dormiva beatamente appoggiato al finestrino. La sua espressione era cambiata, non sorrideva più e sembrava che qualcosa l'avesse svuotato del suo buon umore.
"Lui è Mike..." dissi, guardandolo. Era così tenero mentre dormiva, le palpebre erano socchiuse, le lunghe ciglia scure tremavano a tratti e le sue labbra erano piegate in un dolce sorriso: sembrava un bambino...Il viaggio continuò lungo e monotono; il paesaggio era sempre lo stesso e adesso, anche il ragazzo con i capelli rossi si era addormentato.
Mi alzai. Avevo i muscoli delle gambe intorpiditi per le troppe ore passate seduta, prima ad osservare Mike e poi ad ascoltare le barzellette di Miles. Allungai le braccia verso l'alto e poi le lasciai ricadere ai lati del busto, cercando di risvegliare il mio corpo irrigidito.
Aprii piano la porta dello scompartimento, cercando di non fare rumore per non svegliare i due ragazzi addormentati e mi incamminai per il lungo corridoio.***
El era seduta alla mia destra e mi accarezzava i capelli. Io guardavo con dolcezza il suo sguardo assorto e le sue dita sottili immerse nei miei ricci scuri. "El" sussurra.
Lei si voltò e fissò le sue iridi nocciola nelle mie. "Si Mike?" le sorrisi e le accarezzai la guancia con la punta dei polpastrelli "Sei bellissima El". Lei sorrise di rimando e si avvicinò a me. Sentii le mie guance prendere colore mentre vedevo il suo naso sfiorare il mio.
"Mike" mormorò e il suo respiro caldo mi mescolò al mio.Sobbalzai e aprii gli occhi improvvisamente.
Era stato tutto un sogno.
Calmati Mike, calmati.Perché avevo sognato di baciare quella dolce ragazza che profuma a di cannella? Non volevo baciarla veramente no?
Mi infilati le mani nei capelli, spettinando i ricci scuri. Solo in quel momento mi accorsi che El non era più seduta davanti a me, ma al suo posto sonnecchiava indisturbato un ragazzo con i capelli rossi e spettinati.
Dove ti sei cacciata El? Chi è questo qui?
Notai la porta dello scompartimento socchiusa, probabilmente era uscita nel corridoio per fare una passeggiata. Mi alzai, passai davanti al ragazzo sconosciuto tentando di non svegliarlo e aprii del tutto la porta scorrevole.
La vidi poco lontano, seduta per terra e con lo sguardo perso, a guardare un punto indefinito del soffitto grigio. "El?" sussurrai piano, sedendomi sul pavimento unto di fianco a lei. Si voltò a guardarmi e un sorriso illuminò il suo viso e i suoi occhi scuri. "Ciao Mike" mi disse guardandomi intensamente; "Hai dormito bene?" annuii sovrappensiero e un sottile velo di silenzio scese su di noi.
Dovevo chiederle del ragazzo che avevo trovato addormentato? Magari lo conosceva...
"Hai conosciuto Miles?" mi domandò infine lei "Chi?" le chiesi io di rimando, lei mi guardò confusa.
Era possibile che Miles fosse il ragazzo con i capelli rossi? Quindi lo conosceva?Guardai i suoi occhi sgranati "Non hai visto il ragazzo che dormiva sul sedile?" Scoppiai a ridere. Se non l'avevo visto? Era impossibile non notare quella zazzera rossa; e poi, lei pensava davvero che al mio risveglio non mi sarei accorto che uno sconosciuto era seduto al posto della mia dolce El?
"Quindi è lui Miles ?" le chiesi poi io; la vidi annuire e continuare a guardare il vuoto. "Vi conoscevate già... Intendo... Siete amici?" domandai imbarazzato, fissando intensamente la punta delle mie converse. Realizzai in quel momento che non conoscevo nulla di El, non sapevo da dove venisse, o cosa ci facesse su una barca diretta verso l'Europa.
La vidi scuotere la testa, e poi avvertii una leggera pressione sulla mia spalla. Spostai lievemente lo sguardo e notai che El ci aveva appoggiato la testa. I suoi ricci bruni mi solleticavano il collo e mi sfioravano le braccia. Sentii le mie guance prendere colore, e ripensai imbarazzato al sogno di qualche minuto prima."Grazie Mike" la sentii mormorare improvvisamente contro il tessuto leggero della mia maglietta. "Di cosa El?" Le domandai curioso, sentendo il mio cuoricino battere più forte, seguendo il ritmo di un tamburo invisibile. Avrei potuto abituarmi al dolce peso della sua testa sulla spalla e al battito regolare del suo cuore.
Per la prima volta, nella mia breve vita da adolescente, sperai che il tempo si fermasse, condensandosi in quell'attimo.
"Di esserci" sussurrò lei infine❝❃❂❁❀❞
Ciao a tutti, e buon weekend.
Spero che stiate bene e che il mese di settembre non vi abbia già messo KO.
In questo capitolo, un certo ricciolino sta iniziando a rendersi conto del fatto che El non gli è proprio indifferente...🙈
E Miles? Vi dico soltanto che, presto o tardi, lo ritroveremo.
Jiul🍁
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Promise || mileven
FanfictionQuesta è la storia di due bambini, che si amano come solo i bambini sanno fare. È la storia di baci e di fughe oltre oceano. È la storia di promesse al chiaro di luna infrante la mattina dopo. È una storia di come ogni cosa può cambiare in una fra...