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Kelly Anderson: Gabriella Wilde

Suona la sveglia, sono le sette di mattina. Ho sonno, e come la maggior parte delle persone odio i lunedì.

Mi alzo con fatica, faccio colazione, mi preparo ed esco di casa. La solita routine.
La fredda aria invernale mi arriva in faccia, tremo mente a camminare verso la fermata dell'autobus. Cuffie nelle orecchie, musica a palla, pensieri offuscati.
Per il quartiere non c'è nessuno, tutto è silenzioso e tranquillo.
«Kelly!»
Mi sento chiamare e blocco la musica. Mi giro a vedo Josh che viene verso di me con passo tranquillo. È il mio vicino di casa da una vita e una volta eravamo inseparabili.
«Ehi ciao sei in autobus?»
«Si...»

Cala un silenzio imbarazzante mi sforzo di trovare un argomento intelligente, ma non mi viene niente in mente.
«Ehh come va a scuola?»
La sua domanda risuona strana ma cerco di non darci peso.
«Tutto bene, tu?»
Gli faccio un piccolo sorriso cercando di non fargli notare che sto tremando.
La sua presenza, oltre al freddo, mi fa questo effetto.
«Normale dai...»
Mi accorgo che mi sta fissando, mi da fastidio che la gente mi osservi così attentamente.
«Hai freddo?»
La sua domanda mi lascia perplessa per qualche secondo.
«Ah si si.»
Faccio un respiro profondo.
Vedo arrivare l'autobus e appena si ferma mi precipito dentro.

Il resto della giornata non ci vediamo o facciamo finta di non vederci.
Resto isolata come al solito. Sono una che a scuola sta spesso per i cavoli suoi, non mi trovo molto con i miei coetanei.
Poi con Josh, ci vediamo poco per lui non sono indispensabile, non più  almeno.
Ripenso sempre, tutte le notti, al nostro rapporto. Eravamo così amici. Ero importante per lui, e lui lo era per me... e lo è ancora.

La giornata passa in fretta come al solito e sono sul letto a finire i compiti di scienze con le cuffie, quando mia madre mi chiama dal piano di sotto.

«Kelly è pronta la cena.»
Spengo la musica, mi metto la felpa e scendo.
«Cosa si mangia?»
«Ho fatto la pizza, com'è andata a scuola?»
Questa domanda mi viene fatta tutti i giorni e faccio sempre fatica a rispondere.
«Ho peso C in matematica e B- in scienze.»
«Kelly devi studiare di più vuoi capirlo?» Giro gli occhi e mangiamo in silenzio come al solito. Io Non sono d'aiuto sicuramente ma non ho voglia di parlare con mia madre al momento.
«buona notte , vado di sopra.»
«Buonanotte»
Vado in camera mia e ascolto musica come al solito fino a quando mi addormento.

«Buongiorno!»
Josh è dietro di me con un sorriso stupendo. Due volte in due giorni, nuovo record.
«Ciao»
«Sai ieri dopo averti visto qui...»
Guarda la fermata dell'autobus
«Ti ho pensato tutto il giorno...ti ricordi del tempo passato insieme?»
Mi salgono le lacrime agli occhi ma cerco di ricacciarle dentro e mi schiarisco la gola.
«Certo che mi ricordo, secondo te mi dimentico dell'estate più bella della mia vita?»
Spalanca gli occhi. E io mi mordo la lingua. Accidenti. Abbasso la testa e cerco con tutta me stessa di non iniziare a correre via.
«È sta l-l'estate più bella della tua vita?»
La sua voce è incerta e mi vengono i brividi.
«Si»

<<mine story>>

Per sempre, scusaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora