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|Ehi, volevo dirvi che questo è l'ultimo capitolo di
'per sempre, scusa'.

Ho pubblicato il secondo libro...
Spero l'ultimo capitolo vi piaccia, ci ho messo tanto scriverlo.


Evan era solo venuto a cercarmi, ad assicurarsi che stessi bene.
Chiamo velocemente le ragazze e mi dirigo fuori dal locale.
Affianco alla mia jeep c'è una macchina sportiva ed Evan ci è appoggiato. Guarda il vuoto, sta pensando. Quando si accorge di me si schiarisce la gola.
«Kelly...mi dispiace davvero, io non so come mi sono uscite quelle parole. Siamo ancora amici vero? Io non so come ho potuto dire quelle cose!»

Senza rendermene conto gli salto addosso con un sorriso.
Mi stringe forte tra le sue braccia e mi lascio cullare dal suo fresco profumo.
«Evan? Ti va di proseguire il viaggio con noi?»
La domanda stupisce pure me.
«Kelly...non so. Josh mi ucciderà, ti ho appena abbracciato, se scopre che viaggiamo insieme...» scuote la testa
«Si ma posso sapere perché cazzo è fissato con me?»

Il mio tono è autoritario ed Evan parla:
«Lui vuole far si che tu sia sola, senza amici. Vuole averti tutta per lui, Dio.»
«Cazzo tu verrai con me, mi ha già abbastanza rovinato la vita. Noi saremo amici. Lui non può impedirlo.»
«Kelly...non so»
«Evan ho bisogno di te. Ti prego.»
«Ah...d'accordo! Cosa mi fai fare bionda!»
Mi sorride e io non resisto. Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio.
Un bacio caldo ed accogliente.
Il cuore fa un salto per l'eccitazione ma tutto svanisce velocemente.
Ma lui ricambia subito e mi attira nuovamente a lui.
Continuiamo a baciarci per una decina di minuti fuori dal locale. Il mio cuore non reagisce minimamente e ne sono infastidita.»
«Tu con che macchina vieni?
Mi sorride tra le labbra
«Tu vieni con me e le ragazze con la jeep.»
Lancia un cenno alle mie amiche.
Sono sedute entrambe sul muretto con una birra e una sigaretta ciascuna, scuoto la testa a frugo il mio collo dentro a quello di Evan.
«Amore sali in macchina, troviamo un posto dove passare la notte. Le ragazze ci raggiungono.»

Annuisco contenta e salgo nella BMW.
Evan è sicuramente uno dei ragazzi più benestanti della città.
Suo padre è giudice e sua madre una fiera casalinga che ama partecipare a tutte le feste di beneficenza.
Ha anche una sorella di tredici anni per quello che mi hanno detto.
Percorriamo un po' di chilometri in silenzio. Vuole dire qualcosa ma continua ad aprire e chiudere la bocca.
«Cosa devi dirmi?»
«Sei sicura?»
«Di cosa?»
«Che vuoi me? Voglio dire, so che ti piace Josh, lo capisco. Ma dimmelo subito Kelly. Non prendiamoci per il culo. Vuoi me?»

Mi schiarisco la voce.
«Sai Evan, io e te non ci conosciamo.
Josh mi conosce, Dio, lui sa tutto di me, e questo te lo garantisco, mi spaventa molto.
Beh...molta gente mi fa semplici domande personali a cui siamo abituati a rispondere a comando.
Ecco io a quelle domande in genere non rispondo. Voglio creare una relazione con te quindi ecco tutto»

Prendo un grosso sospiro e ricomincio.

«Sono nata il 7 aprile a San Diego.
Mia madre? Non si può chiamare mamma, è troppo impegnata a vagare come una troia per Las Vegas o San Francisco per conoscermi veramente.
Mio padre, mai visto. Probabilmente neanche mia mamma sa come si chiama e lui non sa che esisto...non ho mai saputo niente sul suo conto.
Già sono un fottuto errore fatto in una stanza d'albergo.
Vivo affianco a Josh da quando avevo sei anni. Era seduto sulla finestra della sua camera che fissava il nulla la prima volta che lo vidi.
Quando lo avevo salutato per educazione mi aveva squadrato per poi affermare: 'Quindi tu saresti quella che viene a rompere il mio silenzio. Beh biondina, vattene.'
La sua risposta sgarbata mi aveva scioccata...
Per me quel bambino era un mostro.
A causa di un evento accaduto in estate iniziammo ad essere amici.
Eravamo inseparabili, per me lui era davvero tutto. Come però l'estate aveva creato la nostra amicizia, dopo tre anni la distrusse.
Ci odiamo tutt'ora. Si, mi manca, ma so che devo guardare avanti, lui delude.
E ritornando alla domanda iniziale:
Si Evan, voglio te.»

Per sempre, scusaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora