venticinquesimo capitolo

1.9K 79 1
                                    

Isaac's pov
Il ricordo della morte di Allison mi fa sentire in colpa, lei é morta per salvare tutti ma in quell'istante ha salvato me da morte certa. Ha perso la guardia per uccidere uno degli oni che mi stava attaccando e poi é stata uccisa lei. Io e lei eravamo molto legati e la sua morte mi ha ferito molto. Mentre era in un brutto periodo con Scott io e lei ci siamo avvicinati molto ma non era nulla in confronto a quello che ho con Jessica, io volevo molto bene ad Allison ma non l'amavo. Ci siamo scambiati qualche bacio ma niente di più, lei non ha mai smesso di amare Scott, come Scott non ha mai smesso di amare lei. Jessica é rimasta parecchio scossa e subito dopo cena é andata a farsi una doccia, non voglio che affronti tutto il dolore da sola ma lei tende a chiudersi quando non sta bene.

Jessica's pov
"Io vado a farmi una doccia." annuncio a fine cena e tutti annuiscono, Isaac mi dà un bacio sulla fronte prima di lasciarmi andare. Mi sento a pezzi, il vuoto che Allison aveva lasciato sembra espandersi sempre di più. Lei era la mia migliore amica, era come una sorella maggiore, lei c'era stata nei momenti peggiori e in quelli migliori, lei mi aveva sempre sostenuto. Da quando ho conosciuto lei la mia vita era più semplice, la conoscevo da tipo tre anni ma per me era come se la conoscessi da sempre. Pensavo di essermene fatta una ragione, era morta, ma non era cosi, ancora non ero riuscita a dirgli addio. La doccia mi rilassa ma non riesce a scacciar via tutti i miei pensieri, appena arrivata in camera mi metto il pigiama e mi stendo sul letto a pensare il soffitto. Qualcuno bussa alla porta "Jess posso entrare?" é Isaac
Io emetto un debole si e lui entra e chiude la porta. Anche lui é triste, lo sento perché ci lega un legame invisibile che solo io e lui percepiamo.
Senza dire niente si stende accanto a me e mi abbraccia, sento i miei pezzi si stanno ricomponendo tra le mie braccia e finalmente mi sento completa "grazie." sussurro e lui risponde "ci sarò sempre per te."
So che non gli serve la mia risposta quindi chiudo gli occhi e cerco di addormentarmi e per un po' funziona finché non mi sveglio in un bagno di sudore dopo aver sognato ripetutamente la morte di Allison. Allora capisco che devo andare da lei, mi vesto piano e senza farmi sentire vado al cimitero. So che é pericoloso perché hanno già provato ad uccidermi e chi ci ha provato é ancora in giro ma non mi importa, sento di dover andare da lei. Arrivo alla sua lapide:
     Allison Argent
   8.10.1993-2010
Sulla lapide c'é incisa una freccia con il simbolo degli Argent e una piastrina con la sua foto in cui sorride. La ricorderò sempre cosi, solare e spensierata. Lei era forte, molto forte ma non c'è l'ha fatta. Mi stendo sul prato e guardo il cielo, proprio sopra la lapide c'é la stella di Allison sorrido al pensiero che lei sia qui con me ora. "mi manchi da morire." sussurro come se lei possa sentirmi e un po' ci spero, magari mi sente veramente. É come se sentissi il suo odore e mi lascio travolgere dai bei ricordi passati insieme finché non sento dei passi provenire da dietro gli alberi. Se é di nuovo che prova ad uccidermi non so se oggi ci sarà qualcuno a salvarmi... Mi preparo al peggio ma fortunatamente dai cespugli esce Lydia, non so cosa ci faccia qui a quest'ora ma sono contenta che sia solo lei e non qualcun altro.
"Lydia?" domando
"Sì tranquilla sono io." dice lei sdraiandosi di fianco a me e osservando la stella
"Ci ho parlato poco fa. So tutto quello che é successo." dice seria facendo scivolare dalle sue guance qualche lacrima
"Credo di non aver mai veramente affrontato la sua morte, sento ancora il grande vuoto che mi ha lasciato." ammetto
"Hai bisogno di superala, lei vuole la nostra felicità." risponde lei girandosi verso di me
"Lo so, infatti avevo un idea.'' dico e poi gli spiego di voler scrivere una lettera per lei da gettare nel fiume in cui loro passavano molto tempo
"Credo che possa funzionare." dice Lydia e allora io prendo carta e penna e inizio a scrivere

'Non siamo mai preparati agli addii. Non ci sono frasi adatte o pause di silenzio necessarie, certi vuoti non possono che rimanere vuoti. Ci si abitua all’assenza, mai alla mancanza. Ho scritto e cancellato il tuo nome non so quante volte. Il tempo sta passando in fretta e ho paura che cancelli tutto. Paura, ma forse anche bisogno. Scrivo questo mio messaggio come se lo stessi infilando in una bottiglia e lo stessi consegnando alle onde, perché il suo significato rimanga ma si allontani da me. Avrei voluto fare con te tutto ciò che fosse stato possibile fare al mondo, viverlo solo per potertelo raccontare, rendere ogni posto un posto meraviglioso solo perché c’eravamo stati insieme.
E adesso non so come iniziare a vivere di nuovo la mia vita perché la tua è ancora qui, ovunque intorno a me, nell’aria, nel sole, nelle nuvole, in questi vicoli. Ti vedo ancora ovunque intorno a me perché hai lasciato un vuoto dentro di me che non si può riempire. Non potrò riaverti indietro mai e questa mia straziante costernazione fenderà ogni respiro, tracciandovi dei solchi indelebili, per l’eternità. Sarai in ogni goccia di sangue che pomperà il cuore, ti ritroverò in ogni cosa visibile e non, in ogni luogo, in ogni persona. Tu non crescerai, sarai per sempre una diciassettenne, sarai per sempre la Allison giovane, forte, solare e spensierata. Ti ricorderò sorridente perché é così che sei sempre stata.
Non uscirai mai dalla mia vita; per te avrò sempre gli occhi gonfi anche quando, un giorno, le lacrime saranno finite. Ora te ne sei andata, portandoti via un pezzo di me.
Mi spiace. Per tutto. Ma, visto che quel che è fatto è fatto e niente ritornerà come prima, credo che io, arrivata a questo punto, debba dirti addio. Devo, se non voglio che il pensiero di te diventi un ossessione più di quanto lo è già. 
Quindi addio Allison, sarai per sempre nel mio cuore, non tu dimenticherò mai.

                Con infinita ammirazione,Jessica'

Lydia mi é stata vicina quando ho buttato la lettera nel fiume e mi ha detto che Allison la leggerà sicuramente. Quando sono tornata a casa erano le 4 e Isaac era ancora nella stessa posizione di prima per cui mi sono addormentata nelle sue forti braccia.

ho bisogno di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora