Qualcosa di inaspettato.

(3) Pensiero fisso.

Quella sera Jasmine era fissa sul profilo della giocatrice, guardava e riguardava quella meravigliosa ragazza.
Prima di dormire vide un'ultima foto del suo sorriso e andò a letto.

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Il giorno dopo Jasmine si alzò, fece colazione con il solito cornetto e si preparò per andare a fare la spesa.
La madre non era quasi mai a casa, era sempre a lavoro e toccava a lei fare i lavori di casa e andare a fare la spesa.
Così, si mise un vestito comodo nero, le solite vans basse nere, la solita riga di eye-liner, il solito rossetto nude e scese a fare la spesa.
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Jasmine è una ragazza dai capelli castano chiaro, lunghi fino al sedere, occhi normali color nocciola, bocca carnosa e fisico normale per la sua altezza. A lei piace essere sia femminile che maschile nell'abbigliamento. Si sente a suo agio in entrambi i modi.
Non esce mai struccata, le piace truccarsi, a volte esagera, a volte no.

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La sera uscì con le sue amiche, andarono in un pub molto famoso della sua città e presero le solite cose da mangiare, da bere.
Ad un certo punto, mentre Jasmine era seduta, si avvicina un ragazzo e cerca di convincerla ad uscire con lui, Jasmine rifiuta cortesemente gli inviti ma il ragazzo insiste.
Jasmine allora lo disse chiaramente: "Sono lesbica, mi dispiace".
E il ragazzo la guardò stranito e se ne andò.
La serata finì e Jasmine si fece accompagnare a casa dalle amiche che avevano la patente e la macchina.
Quando tornò era molto stanca, fece fatica a struccarsi e a fare il resto.
Si mise nel letto con le lenzuola che profumavano di talco e andò su Instagram.
Sul solito profilo a guardare le solite foto che conosceva già a memoria, quel giorno la giocatrice aveva postato una storia.
Una sua foto, sorridente.
Jasmine era tentata di rispondere a quella storia, ma non ne valeva la pena. Tanto non l'avrebbe mai letto il messaggio. Che commentava a fare se non aveva speranza di una risposta?
Doveva limitarsi a guardare solo, da lontano, perché altro non poteva fare.
E così fece, quella sera si fermò di nuovo a guardare e a immaginare. Immaginare di poter conoscere quella ragazza che tanto l'aveva colpita.
Non conosceva niente di lei, o per meglio dire, conosceva solo il nome, Valentina.
Eppure era curiosa di conoscerla, di avere l'onore di poter passare almeno una serata insieme.
Poteva solo sognare e immaginare. Così, quella sera era un po' giù di morale, voleva essere una di quelle ragazze famose con tanti followers, almeno aveva una speranza in più di farsi notare. Invece era una ragazza normale, con amici normali, e vita normale.
Le serviva qualcosa di sconvolgente, qualcuno che le facesse vedere cose mai viste, fare cose mai fatte, mangiare cose mai mangiate e tanto altro.
Prese un libro che stava leggendo, lesse all'incirca venti pagine e si mise a dormire.
Con il solito pensiero nella testa.