Capitolo 8

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Genevieve

Scesi le scale, aspettando che anche mia sorella mi seguisse. Mi appoggiai al corrimano, guardando verso l'alto e sentendo dei passi. L'interessato stava scendendo molto faticosamente le scale, mentre aveva uno sguardo duro. Alzai gli occhi al cielo, sbuffando e aspettando che si mettesse al mio fianco. Quando mi fu vicino mi superò, senza nemmeno guardarmi negli occhi.

Era vestita come ogni volta che andava ad allenarsi. Sicuramente avrebbe saltato la colazione. Mi diressi senza di lei in sala da pranzo, trovando già i miei genitori mangiare tranquillamente. Appena varcai la soglia alzarono la testa, sorridendomi. "Tua sorella?" Chiese mio padre, mentre lo guardavo. "Ad allenarsi" risposi, vedendolo stringere con forza la forchetta che aveva in mano.

Sarebbe stato un giorno lungo, troppo lungo.

Alla sera...

Ero in camera mia, cercando di trovare un vestito adatto per la serata. Quelli che avevo erano davvero stupendi, ma in quel momento non mi sembravano adatti. "Tesoro" sussurrò la voce di mia madre, bussando allo stipite della porta. Mi girai verso di lei, sorridendole. Era già pronta, come al solito. In mano aveva un vestito davvero bello. Aveva la gonna ricoperta di cristalli, mentre il corpetto era di un azzurro brillante.

Me lo mise sul letto, venendomi vicino. "Mi dispiace davvero tanto che dobbiate sposarvi con due ragazzi che nemmeno conoscete bene, davvero, non ve lo meritate" soffiò, mentre mi accarezzava i capelli e mi donava un bacio sulla fronte. Chiusi gli occhi, per poi sorriderle. "Credo che sia stata la cosa più giusta che potevate fare. Anche se non mi piace molto l'idea, l'avete fatto per proteggerci, ormai non mi resta che conoscere bene Miliz" replicai, mentre lei mi guardava ancora più dispiaciuta e cominciava ad armeggiare con i capelli.

Era davvero bravissima a farmi pettinature o a truccarmi, quindi la lasciai fare. Quando ebbe finito, uscì dalla stanza, con me al suo seguito. In corridoio c'era Aranal appoggiata al muro con un vestito che le stava molto bene. Non ne indossava molti, anche perché li odiava, ma quella sera doveva fare un'eccezione. Era truccata alla perfezione. I suoi capelli erano impeccabili. Era quella che assomigliava di più a mamma; era bellissima.

Le sorrisi, mentre lei mi guardava male e scendeva le scale prima di me. "Andiamo, Miliz e Alarik sono già in sala da pranzo" disse mia madre, scuotendo il capo. Annuii, scendendo a mia volta le scale.

Aranel

Faticavo ancora a camminare, ma dovevo mostrarmi forte, soprattutto agli occhi di Alarik. Lo odiavo con tutta me stessa. Appena entrai in sala da pranzo lo vidi seduto sulla sedia, mentre parlava con mio padre. Quest'ultimo mi fece segno di sedermi vicino a lui. Mi guardò subito dopo, aprendo la bocca per dire qualcosa. Alzai un dito, facendogli capire che doveva stare zitto.

Non guardai nemmeno il ragazzo vicino a me, ma solamente il piatto lucido e vuoto davanti sotto i miei occhi. Chiusi gli occhi, prendendo un bel respiro e sentendo gli occhi di Alarik su di me. Mi girai, trucidandolo con lo sguardo. Lui sghignazzò, passandosi una mano tra i capelli. Lo avrei ucciso prima o poi, anzi, prima che poi almeno non mi sposavo con lui, non solo già lo odiavo e avrei voluto vederlo sotto terra, ma per mia immensa gioia dovevo anche averlo come ospite a cena.
"Come siamo eleganti stasera! Mi aspetto che quando saremo sposati avrai tutte le sere abiti così!" Ora lo ammazzo sul serio! Stavo per prendere il coltello quando mia sorella mi chiamò. La fulminai con lo sguardo e mi fece capire di calmarmi, semplice per lei! Non aveva una persona narcisista ed orgogliosa vicino a lei. Miliz era molto più tranquillo rispetto ad Alarik, uffa, perché non me ne va mai bene una? Dovevo davvero accettare di sposarmi con Alarik? Speravo in Afrodite, sempre se mi ascoltava, di potermi salvare da questa possibile ingiustizia.

La cena era a base di pesce, sicuramente mamma voleva farsi perdonare per averli invitati a cena, se credevano che bastasse così poco per farsi perdonare sbagliavano di grosso! Servita la cena dovetti continuare a sopportare le battutine di Alarik come: "Sai cucinare così bene anche tu? Sai, sono un uomo dal palato raffinato!" oppure "Sai, sei fortunata ad essere la mia promessa sposa, altre non vedrebbero l'ora di esserlo!" e via dicendo, se non era ancora morto era per due motivi, il primo perché avevo i miei genitori e la mia gemella come testimone oculare e secondo, anche se non volevo ammetterlo, ero ancora troppo acciaccata per poter lottare contro di lui ed ucciderlo. Sarebbe stato semplice ignorarlo, se non l'avessi avuto vicino e se non continuasse a toccarmi per attirare la mia attenzione. Notai ogni tanto mamma e Leandro osservarci attentamente, li vedevo sorridere guardando Genevieve e Miliz e invece appena voltavano lo sguardo verso me e Alarik li vedevo muovere la testa in senso negativo.

La colpa non era mia, ma di Alarik che era l'uomo più odioso sulla faccia dell'universo, neanche Ares era tanto odioso e specifichiamo che quest'ultimo voleva dividermi dalla mia gemella. Lui invece, per mia immensa gioia, sono sarcastica, doveva diventare l'uomo che sarebbe diventato mio marito con cui avrei creato una famiglia, povera me! Perché non potevo avere anche io un amore come quello di mamma e papà? Perché non potevo scegliere io  chi sposare? Perché, grazie ad Ares, ero costretta ad un matrimonio di alleanza? Odiavo quello che mi stava succedendo, non sopportavo di non poter scegliere di mia iniziativa.

Mi estraniai da tutti perdendomi nei miei pensieri, da come in un attimo la mia vita da tutta tranquillità ed allenamenti, era diventata una vita di rabbia e dolori, non solo fisici, ma anche emotivi e questi ultimi ero abbastanza brava a nasconderli agli altri.

C'era una via di fuga da tutto questo casino? C'era la possibilità che tornasse tutto alla normalità? Se davvero c'era una soluzione a tutto questo speravo di arrivarci in fretta prima di essere costretta a fare qualcosa contro il mio volere, per poi pentirmi per il resto della mia vita per non aver trovato la risposta ai miei problemi.




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Eccoci!!

Piaciuto?

A Domenica prossima.

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