Capitolo 16

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Alarik

Non ci potevo ancora credere. Avevo avuto la mia sposa davanti ai miei occhi per quei minuti che erano sembrati ore. Quindi era lì, Ares doveva aver fatto qualcosa per far sì che non si ricordasse chi fossi. Mi girai verso il bordello sperando che Aranel venisse fuori, mi abbracciasse e si ricordasse di me. Invece non successe nulla di tutto questo. Così cominciai a correre, dirigendomi verso la casa di Leandro e sperando di trovarlo lì. Una volta arrivato entrai dalla porta principale senza bussare, iniziando a gridare: "Leandro! Vieni qui! Ho bisogno di parlarti, adesso!". Speravo davvero che mi venisse incontro, non potevo perdere altro tempo prezioso. Non volevo nemmeno pensare se alcuni uomini si approfittassero di lei. Strinsi i pugni, cominciando a correre per tutte le stanze. Non c'era da nessuna parte. Mi stavo davvero arrabbiando, dove diavolo era finito? Era così che si preoccupava di sua figlia? Gridai dalla frustrazione, mettendomi in ginocchio. "Alarik! Che succede?" Chiese la voce di Galene, facendomi alzare la testa di scatto.

Finalmente potevo parlare con qualcuno. "Dov'è Leandro?" Chiesi in tono freddo e duro, tanto che la fece indietreggiare di qualche passo. Non mi interessava se le avevo fatto paura, volevo solo parlare con l'uomo. "È fuori ad allenarsi" replicò con poca voce, così mi diressi subito fuori dalla grande abitazione. Lo vidi allenarsi con delle armi. Anche io in quel momento avevo bisogno di allenarmi, ma la mia priorità era far sì che la mia sposa ritornasse tra noi. "Leandro!" Gridai con tutto il fiato che avevo in corpo, per poi aspettare che mi rispondesse. Continuai ad avanzare, fino a che non gli toccai la spalla e lo feci girare verso di me. "Dobbiamo parlare, andiamo nel tuo ufficio, adesso" sibilai, mentre lui mi guardava in modo molto strano. Sapevo che stavo esagerando un po', ma non mi interessava granché.

Il padre della mia donna mi seguì velocemente fino al suo ufficio, poi entrammo. Si sedette dietro alla scrivania, intimandomi a parlare. "Ho visto Aranel oggi!" Gridai, mentre l'uomo davanti a me sgranava gli occhi e si alzava di scatto dalla sedia. Era incredulo, e in effetti lo capivo. "È in un bordello. Non si ricorda di me e credo anche che non si ricordi chi sia" affermai, mentre prendevo a respirare affannosamente. "Dobbiamo andare a prenderla Leandro, sai cosa accade nei bordelli! Non voglio che qualcuno le faccia del male o la tocchi! Dobbiamo muoverci, subito!" Gridai, mentre per la prima volta sentivo che le lacrime mi stavano salendo.

Non potevo di certo piangere, sarei sembrato uno stupido e un debole. "Ho capito cos'ha fatto Ares, è una tecnica che utilizzava per rendere innocui i suoi avversari" affermò il Dio vari secondi dopo, mentre iniziava a pensare sul da farsi. Speravo davvero che trovasse un modo per liberala. "C'è un rito che possiamo fare per far sì che Aranel ricordi tutto, ma ci vorrà del tempo, forse troppo tempo, ma è l'unica soluzione a cui possiamo aspirare in questo momento, credimi" affermò, mentre lo guardavo negli occhi e annuivo.

Ricevuta la notizia, Leandro, in quattro e quattrotto, invocò una riunione d'urgenza per organizzare un piano d'azione per salvare la mia amata. Alla riunione arrivarono: Galene, Genevieve, mio padre Kaeso, Miliz, il padre di quest'ultimo Demetrio, Zeus ed Atena. Il tempo che tutti si sedessero e Leandro iniziò a dire: "Aranel è tra gli umani!" dei versi di sorpresa si levarono nella sala. Zeus disse: "Quindi ha usato la sua tecnica per rendere innocua Aranel? Sarà difficile farle riavere la memoria. Non ha mai usato un potere del genere su un Dio o una Dea, l'unica soluzione è farle bere la Malva, è una bevanda che annulla questo suo incantesimo, funziona sugli umani, ma non è mai stato testato su noi Dei. Mettete in conto che può funzionare, come potrebbe agire a metà o non operare del tutto." Va al diavolo Ares! Aveva studiato il piano piano degno di nota, era ricorso ad un suo potere pur di dividere due gemelle che potevano non fargli niente se solo non le avesse colpite. Ora erano tutti affari suoi, aveva toccato le sorelle sbagliate. Guardai Zeus e gli chiesi: "Che piante servono e dove si trovano? Non c'è tempo da perdere, è in un bordello e va recuperata il prima possibile!" Zeus sospirò e disse: "Mi spiace, ma non è possibile riuscire in tempi brevi. Alcune di queste piante non sono nel loro periodo di fioritura e poi come minimo per far funzionare la bevanda ci vuole un mese che le piante rimangano in infusione."

Sbattei un pugno sul tavolo dalla rabbia. Il tempo era sempre a nostro sfavore merda! Come minimo ci sarebbe voluto un anno per riuscire a far tornare la memoria ad Aranel. Zeus disse: "Alarik, posso capirti, ma farti prendere dalla rabbia non diminuirà il tempo di attesa!" Lo fulminai con lo sguardo e risposi: "No, ma intanto lei è in un bordello e ogni giorno rischia di essere costretta a vendere il suo corpo!" Quella situazione era un attacco alla mia pazienza, già poca di suo, dovevamo trovare il modo di portarla via di lì! Genevieve disse: "Che piante servono, che cerchiamo di trovarle il prima possibile! Poi ideiamo un piano per portarla via di là!" Zeus disse: "Serve: Malva, Alloro, Sommacco, Ortica e Verbena. Le piante che crescono in questo periodo vanno fatte essiccare, mentre le altre vanno unite fresche, quelle che troverete in questo periodo dell'anno sono: Alloro, Verbena e Malva." Le donne ci lasciarono per cercare le piante richieste, visto che scarseggiavano ad Autem. Kaeso disse: "Ora come facciamo a portarla via da lì? Non può tornare tra di noi essendo diventata umana, ma la si può far mettere sotto un ala protettiva!" Guardai mio padre stupito, cosa intendeva? Demetrio prese parola e disse: "Come pensi di fare? Bisognerebbe come minimo essere clienti abituali di quel luogo." Miliz s'intromise dicendo: "Se invece uno di noi apparisse in sogno ai titolari?" Guardai Miliz e risposi: "Non male la tua idea Miliz, uno gli metteremmo paura e due almeno lei poi non verrebbe più toccata da nessuno!" Era un buon piano, ma chi avrebbe avuto questo compito?





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A domenica prossima

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