Galene
Dopo quelle parole, Alarik uscì dalla stanza. Non credevo potesse reagire in quel modo, ero sconvolta. Mi girai verso Leandro che stava guardando i vetri sparsi sul pavimento. Anche lui era molto sorpreso da quello che aveva visto, non credeva che Alarik fosse un ragazzo così impulsivo, non pensava nemmeno che esternasse i suoi sentimenti in questo modo visto che suo padre non lo aveva mai fatto. Mi passai una mano tra i capelli, mentre mi veniva voglia di piangere, di nuovo. Non potevo credere che la mia bambina, la mia piccola guerriera fosse scomparsa nel nulla. Speravo con tutta me stessa che stesse bene, anche se non potevo esserne sicura. "Non ho mai visto Alarik comportarsi in questo modo, lo conosco sin da bambino e non ha mai espresso i suoi sentimenti in un modo così... così." Non riuscì a finire la frase che si sentì una porta sbattere.
Sobbalzai per lo spavento, portandomi una mano sul cuore. Alarik era andato a cercarla, ma sapevo che non l'avrebbe trovata, non ero più nemmeno sicura che fosse nel nostro mondo. Guardai mio marito che bevve un sorso di alcool. Anche lui era cambiato molto dopo quello che era successo. Nemmeno Zeus era riuscito a prevedere le mosse di Ares, come diavolo avremmo fatto a trovare Aranel? Stavo già perdendo le speranze, anche se non dovevo. "Forse fa così perché in fondo le piace. A chi non piacerebbe Aranel? È una ragazza forte, indipendente, è perfetta per lui, anche se lei non lo vuole ammettere. Dobbiamo trovarla Leandro, non ce la farò a vivere ancora per molto senza di lei" sussurrai, mentre tentavano di trattenermi dal non piangere. Mi fu subito accanto, stringendomi a sé.
"La troveremo, con l'aiuto di Alarik è sicuro. Quel ragazzo è stato bravo a nascondere i suoi sentimenti, e sono sicuro che anche Aranel aveva iniziato a provare qualcosa per lui, è inevitabile. Devono vivere una vita felice, una vita tranquilla, spero davvero che possano avvicinarsi come Genevieve e Miliz, se lo meritano entrambi. Tutti meritano di essere amati e protetti, e io farò di tutto purché tutto questo accada" affermò, mentre i miei occhi incontravano i suoi. Quando diceva una cosa era difficile smuoverlo, era molto testardo, Aranel aveva preso da lui. Speravo davvero che tutto quello che aveva detto accadesse, era da tanto che volevo vedere mia figlia felice. Certo, lo era anche prima di scoprire di essere promessa ad Alarik, ma c'era sempre qualcosa che le mancava.
Strinsi la mano di mio marito, guardando a mia volta i vetri sul pavimento. "Credi che quando si rincontreranno potranno amarsi?" Domandai di getto. Era una domanda davvero stupida, anche perché mi stavo preoccupando di cose futili e non del suo rapimento. Volevo, anzi, dovevo cambiare discorso, sennò non sarei mai più uscita da quel dolore che non lasciava in pace il mio animo. "Beh, non ne ho idea, staremo a vedere. Devi stare tranquilla tesoro, andrà tutto bene. Alarik e Miliz sono qui proprio per questo, vedrai".
Genevieve
Due settimane, due interminabili settimane passate senza avere la minima notizia su dove fosse e come stesse la mia sorellina. Alarik cercava in tutti i modi di partire e cercarla, sempre sedato da mio padre, visto che non c'era un piano e non avevamo la minima idea di dove fosse. Per quanto per il futuro sposo della mia gemella gli sembrava voler stare con le mani in mano, in realtà mio padre era un abile stratega e voleva prima capire dove fosse sua figlia, ideare un piano infallibile e avere uomini freschi per dare il massimo.
Alarik, per la sua giovane età, forse non lo capiva, ormai in quindici anni conoscevo abbastanza bene mio padre per capire che non partiva subito in quarta per fare missioni che si concludevano quasi immancabilmente con la sua vittoria. Era dura stare senza Aranel, mi mancava vederla allenarsi, vedere lei ed il suo futuro sposo litigare. Tutto di lei mi mancava, per fortuna avevo Miliz che mi aiutava a non pensarci troppo standomi il più vicino possibile, stava mantenendo la sua promessa, mi stava corteggiando e lentamente forse mi stavo innamorando di lui, ma il mio sentimento era corrisposto? Questo ancora non lo sapevo, ma speravo un giorno di avere una risposta.
Quel giorno ero all'arena dove Aranel di solito si allenava, era strano vederla così vuota e silenziosa, iniziai senza volerlo a piangere. La mia gemella mi mancava troppo. Per quanto potevamo essere diverse ci completavamo a vicenda, per questo eravamo il timore di Ares? Volevo scoprirlo, l'avrebbe pagata cara, sarei stata la prima a volermi vendicare. Avvertii una voce parlarmi, era Miliz, ma prima di riconoscerlo mi ero irrigidita. Capito che era lui mi voltai e mi sfogai completamente piangendo sul suo petto. Non sapevo come avrei resistito, se lui non fosse al mio fianco, i miei erano già distrutti e si davano più o meno forza a vicenda, io volevo dargli meno dolore non facendogli vedere quanto anche io stavo male per questa lontananza.
Miliz propose di uscire a mangiare per farmi svagare, entrammo ed i miei acconsentirono, mi andai a cambiare velocemente indossando un semplice abito rosa pastello, un abito umile per non farmi riconoscere dagli umani e passare per una di loro. Insieme a Miliz ci dirigemmo ad Autem, mi portò una locanda abbastanza carina, cosa non semplice visto che l'importate era rifocillarsi e poter dormire. Ordinammo il pranzo. Mentre mangiavamo avevamo parlato del più e del meno, avevo conosciuto meglio Miliz e come avesse capito che il potere era essere il protettore della famiglia.
Finito il pranzo camminammo per Autem e lui mi raccontò in alcuni luoghi cosa avessero fatto lui e Alarik in quel posto. Certi aneddoti erano divertenti e dopo settimane risi per davvero. Arrivammo in un luogo strano ed il mio futuro sposo disse che eravamo arrivati in un bordello, nel quale alcune volte Alarik andava lì a bere e lui lo seguiva solo per controllare quella testa calda. Lo guardai attentamente, si poteva capire che luogo fosse, vedendo quelle donne più nude che vestite fuori dalla porta, ne notai una molto simile a me che sembrava Aranel, mi stavo dirigendo verso di lei, ma Miliz mi fermò dicendo che era meglio non andarci. Mi voltai, ma quella donna che sembrava Aranel non c'era più.
Mi ero sognata tutto? Mi mancava così tanto da immaginarmela in luogo qualsiasi? Ares non era così stupido da nasconderla tra gli umani, aveva trovato di sicuro un luogo più introvabile di esso.
~~~~~
Eccoci!Vi sta piacendo?
A domenica prossima!

STAI LEGGENDO
The Two Sisters' Legacy
FantasyIn uno dei tanti villaggi del Regno Autem, su un'altura, si scorge un'abitazione diroccata. Su questa dimora si sentono tante leggende e, una di queste, narra che fosse abitata dagli Dei. Gli umani sono ignari che tra loro possono esserci queste div...