morire

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Ormai è diventata routine questo male al cuore. Non riesco a respirare da quasi mezz'ora, mi sforzo di far entrare ossigeno nei polmoni. Un bel respiro, poi un altro e un altro ancora. Lo so che non morirò, perché alla fine non si muore mai; il respiro tornerà regolare e la testa smetterà di fare acrobazie fra ansie e paranoie.
Nel mio petto si sta svolgendo uno tzunami. I battiti del cuore accelerano, li sento esplodere nelle orecchie. Respiro veloce ed irregolare, cerco di prendere più aria possibile, quell'aria che sembra sempre mancare. Mi tremano le mani. Ho gli occhi talmente pieni di lacrime che faccio fatica a vedere.

Mi viene da vomitare.
Testa fra le mani.
Spalle al muro.
Respira, respira.
Vuoto, solitudine, ricordi, buio.
Finirà anche questa volta.

Non riesci a concentrarci, a parlare, la gola si fa secca, senti il corpo cedere e le mani tremare. Hai come la netta sensazione che tutto stia per crollare, che tu stia per crollare.
Ti sembra di non riuscire a controllare niente, ti senti immobilizzato e senza forze.
Vorresti urlare ma non ci riesci e la mente si affolla di pensieri contrastanti, mentre il cuore batte così forte che sembra pronto ad esplodere come una bomba.
Vorrei solo scappare e dimenticare tutto.
Vorrei solo che qui con me ci fosse qualcuno ad abbracciarmi. In silenzio. Un abbraccio. E basta.
Vorrei poter cadere, vorrei crollare, tremare, urlare, accasciarmi a terra, sentirmi protetta tra due braccia.
Vorrei poter andare io in frantumi senza dover essere quella forte, felice.
Vorrei gettare quella maschera che sono costretta ad indossare tutti i giorni. E ho paura. Ho paura di rimanere sola, ancora. O forse lo sono già, e non riesco ad accettarlo.

Però l'unica cosa veramente sensata che resta in mente è: "sto per morire".

La porta socchiusa dei pensieriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora