PRIMA PARTE_ 1

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L'arrivo dei fratelli Hyde

«Pensavo che quest'estate sarebbe stata diversa...» dissi con sconforto, chiudendo lo sportello della macchina. «Siamo andati in posti stupendi, ma queste vacanze preferivo trascorrerle senza tutto questo caldo... senza tutti questi compiti e libri da leggere!»

«Hai proprio ragione. Potevano darci maggior svago.» il tono di Camille dimostrava proprio il suo stato di angoscia. «Purtroppo tra poco più di una settimana ricomincia la scuola e quindi non potremmo uscire insieme così spesso».

«È andata così per quest'estate» le risposi. Anch'io desideravo che quei giorni non finissero mai, che continuassero le nostre uscite in piscina e nei centri commerciali, ma non quanto lei. Nonostante mi stessi abituando alle giornate di relax insieme alle mie amiche con i gelati in mano tra le nostre chiacchierate e risate a crepapelle, nulla riusciva a distrarmi dagli avvenimenti che quell'estate mi cambiarono tanto da innalzare muri a difesa del mio cuore, reduce da delusioni, disillusioni, inganni e tradimenti.

Le feci uno dei miei sorrisi subito dopo averla stretta tra le mie braccia per poterla salutare e lasciarla sotto casa. Appena si sentì il tonfo della porta salii in macchina, abbassai il finestrino e mi allacciai la cintura. Mia madre premette l'acceleratore e partimmo subito dopo.

Il caldo degli ultimi giorni di agosto si faceva sentire: si respirava a fatica con l'aria umida e, senza alcun filo di vento, i vestiti si appiccicavano sulla pelle per il sudore.

Mi lasciai trasportare dai ricordi della mia vacanza in Sardegna. L'acqua limpida, trasparente ma nello stesso tempo di un blu intenso, rifletteva i raggi del sole al tramonto. Le onde si infrangevano sulla spiaggia bianca e sabbiosa dove i gabbiani tubavano al passaggio dei traghetti che accompagnavano i turisti nelle baie e nelle isole vicine alla costa. Mi sentivo così piccola e insignificante in quella spiaggia che sfoggiava la sua bellezza davanti al mio sguardo affascinato.

Stavo per accendere la musica, per accompagnare quelle bellissime e vivide immagini nella mia mente, quando fui interrotta.

«Milena, avevo il piacere di parlarti di una cosa.» Si capiva dalle parole insicure di mia madre, ma anche dal suo insolito modo di approcciare al discorso, che aveva qualche difficoltà nell'introdurre ciò di cui voleva parlarmi. «Avremo dei nuovi vicini di casa. Sarà proprio il nuovo capo di tuo papà ad occupare l'altra metà della villa. Andranno a lavorare insieme, e...» Seguì un momento di silenzio che per un attimo mi preoccupò «... i suoi figli verranno a frequentare la tua classe a scuola.»

È dire poco che quella frase mi raggelò. I gemelli Hyde erano conosciuti per le disarmonie che portavano ovunque loro andassero. Avevano distrutto qualunque amicizia nelle scuole in cui erano stati e perciò tutti li conoscevano. Mia cugina, una tra le persone più importanti per me nella famiglia, mi raccontò che delle sue amiche avevano stretto rapporti di amicizia con i fratelli sin dal momento del loro arrivo in città. Dopo qualche mese di conoscenza, loro insinuarono faide e sfiducia tra le sue amiche, a tal punto da rompere i legami instaurati negli anni sin da quando erano piccole. Voci dicevano che la causa di una rottura simile fosse frutto di stregoneria, era impossibile rompere legami così forti, ma lei mi confidò che non ci credeva. Probabilmente tutto era nato per amore, o meglio per un triangolo d'amore, che si rivelò più forte di amicizia durata anni. Quale storia non aveva dimostrato che il sentimento più grande, l'amore, poteva scatenare anche delle guerre?

«Devo chiederti, nonostante possano non tanto piacerti, di essere gentile e cordiale con loro. Capisci le circostanze, e non puoi fare altrimenti.»

Non sapevo cosa dire. Non avrei voluto avere a che fare con loro, ma mia madre non poteva farci niente e andarle incontro non avrebbe portato a delle conclusioni, se non ad una grossa litigata. Il fatto era che non potevo perdere le poche persone che mi erano rimaste accanto: la mia vita in quel momento era in un baratro da cui dovevo uscire.

Elemen: il potere elementare~ITDove le storie prendono vita. Scoprilo ora