10

77 8 0
                                    

Sforare il limite del controllo

Passarono minuti, prima che Matthew mi rispondesse. Avevo un forte desiderio di parlare con lui e tutti quei secondi, in cui aspettai ansiosa un suo messaggio, furono interminabili.

MATTHEW Ciao Milly.

Allora sei riuscita a scrivermi! 😉

MILENA Milly? Comunque si, ti ho scritto appena ho finito di studiare.

Quel soprannome lo utilizzava mio fratello. Era da tanto che qualcuno non mi chiamava così.

MATTHEW Non ti piacciono i soprannomi?

MILENA Più o meno... è una cosa complicata.

MATTHEW D'accordo. In ogni modo, cosa avevi da studiare dopo il primo giorno di scuola?

MILENA Domani ci sarà la verifica di inglese e volevo essere preparata. Tutto qui, tu non ripassi niente?

MATTHEW Ho sfogliato il libro ma niente di più. So parlare l'inglese fluentemente come un madre lingua. Mia madre insegna proprio quella materia e perciò è impossibile non saperla.

MILENA Bene... Vuoi parlare di Tommy? Avrei una cosa importante da dirti.

MATTHEW Davvero?

MILENA Si e sono sicura che non ti piacerà.

MATTHEW Stai tranquilla e dimmi tutto.

Gli raccontai di mio padre e di quello che era successo. In normali circostanze, non lo avrei fatto ma la perdita di Tommy sembrava averlo scosso così tanto da sembrare essenziale riferirgli tutto. Ad ogni mio messaggio, non c'era una volta in cui Matthew non esprimeva la sua preoccupazione, tuttavia parlare con il mio vicino di casa si rivelò un buon modo per placare i pensieri. Sapeva come gestire le mie incertezze e le mie apprensioni verso le persone che amavo.

MATTHEW Mi spiace per tuo padre, ma cosa pensi di fare? Verrai alla scuola?

MILENA Penso di sì. Insomma, quel posto col tempo potrebbe diventare una casa per me, come per tutti gli altri, e poi comunque dobbiamo scoprire chi c'è dietro al caso delle scomparse, giusto?

MATTHEW Giusto... Anche se poi dovrò proteggerti dai guai in cui ci cacceremo. Non vorrei dare dispiaceri a tuo padre.

MILENA Neanche io. Comunque, non c'è bisogno che tu mi faccia da "angelo custode". So badare a me stessa.

MATTHEW Ne sono sicuro, però non mi dispiacerebbe guardarti le spalle. Alla fine, questa battaglia è più tua che mia, dopo quello che ti ha detto tuo padre: hai bisogno di una mano amica.

MILENA Apprezzo le tue intenzioni ma non vorrei coinvolgerti più del necessario. Faremo tutto il possibile per capire più a fondo sulla questione di Tommy ma per il resto farò da sola.

MATTHEW Come vuoi. Tu sappi solo che puoi contare su di me.

Dopo parecchio tempo di conversazione, giunse il momento di dormire. Con dispiacere, diedi la buonanotte a Matthew ma non mi sarei staccata dallo schermo nemmeno un attimo.

Avevo perso la cognizione del tempo, perciò non mi resi affatto conto dell'ora tarda che si era fatta.

Posai il cellulare sul comodino, misi la testa sul cuscino e le palpebre calarono dal sonno.

***

Ero in una stanza buia e tetra. Sola ed incatenata alle caviglie. Avevo freddo, fame ma soprattutto tanta ma tanta sete. Non una goccia d'acqua scendeva da quella piccola finestrella nell'alto della cella, in cui ero prigioniera.

Elemen: il potere elementare~ITDove le storie prendono vita. Scoprilo ora