New York
1950Sam
Da sempre quei due pezzi di ghiaccio, così freddi e privi di anima, mi avevano messo in soggezione.
Ma quella notte, quando lo spinsi contro il muro, mormorando un roco
- Vladimir... Puoi ringraziarmi anche in un altro modo sai? - li avevo visti prendere fuoco.Letteralmente.
Con un mugolio bisognoso mi aveva afferrato le ciocche castane tra le dita - Cazzo Samuel... - e un attimo dopo le nostre labbra si erano sfiorate per la prima volta,
spalancando davanti ai miei occhi un mondo proibito, eccitante e peccaminoso.Il mondo di Vladi.
Un'ora prima
In quella fredda sera newyorchese, fatta da musica e risate provenienti dal pub alle mie spalle, strinsi tra le dita il cappotto di lana e alzai gli occhi azzurri al cielo stellato.
Nonostante abitassi a New York, la città delle città per eccellenza, e il traffico fosse caotico come sempre le stelle presenti nella volta celeste, sembrarono quasi sorridermi.
Poi un foglio di giornale, spinto nella mia direzione dal vento dispettoso, attirò la mia attenzione.
In prima pagina c'era scritto "Rossi" il mio nome, o meglio, quello di mio padre.
Ormai avrei dovuto essere abituato a tutta la fama che comportava essere il figlio di Roberto Rossi, un ricco mercante d'arte, ma la verità era che io avrei voluto essere solo uno scrittore.
Certo, mio padre non mi aveva mai fatto pressione sul seguire le sue orme ma io lo adoravo, davvero, e vivevo nel terrore di deluderlo.
Essendo il suo figlio unico, a diciotto anni, ero uno dei partiti più contesi della piazza, e vivendo negli anni cinquanta non era esattamente facile fare quello che mi passava per la testa.
Per di più che non mi ero ancora mai innamorato.
Tanti nella mia posizione, se ne sarebbero fregati e magari avrebbero scelto una delle tante pretendenti che continuavano a corteggiarmi. Magari anche piena di soldi, giusto per consolidare la propria posizione, ma io non ero così.
Inoltre nessuna di loro si era mai interessata a me come persona, ma tutte si erano fermate all'immagine di ragazzo bello e ricco che proiettavo.
Certo gli occhi azzurri, che mi aveva regalato mia madre grazie alla sua parte irlandese, e il corpo tonico arricchito dai tratti marcati che invece richiamavano le mie origini italiane, da parte di mio padre, mi avevano aiutato senza ombra di dubbio.
Ma era sempre stato il nome della mia famiglia a farmi fare strada nell'élite sociale.
Certo, avevo avuto qualche storiella, ma niente di così profondo da farmi capire che fosse "la persona giusta".
Inoltre negli ultimi sei mesi, qualcosa dentro di me era cambiato, e per qualcosa non intendevo le mie preferenze di moda, ma quelle sessuali.
Ed era stata tutta colpa di quel maledetto russo; di Vladi.
Figlio di immigrati era arrivato a New York con la sua famiglia circa un anno fa, ma le nostre strade si erano incrociate una calda sera di giugno, durante una partita di biliardo da "Harry's" il pub più famoso della città.
Quella notte si sarebbe tenuto il torneo finale più importante di sempre, ed io stavo vincendo, come al solito.
Improvvisamente un provocatorio "E questo sarebbe il meglio che sai fare Rossi?" mi aveva fatto voltare verso l'entrata, ed i miei occhi curiosi si erano legati per la prima volta ai suoi, freddi e calcolatori.
STAI LEGGENDO
Oltre "Un Marito é Per Sempre" (Gli Special)❤️
Fanfiction🔴🔞❤️ Qui dentro troverete tutti gli Special dei personaggi di "Un Marito è per Sempre" Ho deciso di fare una raccolta perché ho in mente di farne diversi :))) (Se non l'avete ancora letto vi suggerisco di farlo partendo dal mio primi libro "Un Ma...