3 - Due Mondi Separati

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New York 1950 - Tre mesi dopo.

Sam 11.00 p.m

- Ho detto che non possiamo più vederci, Xander! - avevo urlato con le lacrime agli occhi, guardando il lampo di stupore, e poi di sofferenza, passare nei suoi occhi cupi solitamente color cielo.

- Stai scherzando vero, Samuel? - aveva chiesto stringendo i pugni, prima di fare due passi nella mia direzione.

- No, io... -

Come potevo dirgli che i miei mi avevano combinato un fidanzamento, con una ricca ereditiera, quando nemmeno sapevo il suo nome?

Come diavolo potevo dirgli che il nostro era stato un amore folle e proibito, senza alcun tipo di futuro, nonostante io lo amassi con tutto me stesso?

- Dimmi che non senti nulla! - aveva urlato furioso il mio angelo biondo, prima di intrappolati tra il suo corpo muscoloso e la porta.

- Avanti Sam! -

Sapevo che quello che stavo per fare era sbagliato... Sbagliatissimo.

Eppure afferrargli le ciocche bionde e baciarlo, fu l'errore più bello di sempre.

Gli appartenevo, completamente, così come lui apparteneva a me.

Alla fine, la folle attrazione che avevo sempre provato per Vladi, aveva fatto sì che gli cedessi il mio corpo, regalandogli, così, la mia prima volta con un uomo.

Prima volta che mi aveva sorpreso per la sua inaspettata gentilezza...

Non appena le sue labbra, morbide come la seta, erano scese a baciare e leccare la pelle sensibile del collo, mille brividi proibiti erano scesi dalla colonna vertebrale al mio inguine teso.

- Xander... a-ah... -

- Lasciati andare Sam... - mi aveva detto muovendosi sensualmente sul mio bacino - So che lo vuoi anche tu... lo sento -

Come eravamo finiti dal consumare una deliziosa cena di mezzanotte, a base di ostriche e champagne, a... quello?

Incapace di trattenermi, avevo risposto con un mugolio bisognoso, mentre mi chiudeva le ciocche color cioccolato tra le dita, e poi tirava.

Sensazioni mai provate prima, come la brama di aversi, il desiderio e la voglia di possesso, si erano fatte prepotentemente strada tra i miei sensi annebbiati, passando dal suo corpo caldo al mio.

Quanto potevo volerlo?
Ma sarebbe stato doloroso?
Avrei provato piacere, oppure no?

L'idea di sentirlo muoversi dentro di me, con rapide e decise stoccate, mi eccitava tantissimo, ed ero certo che avrei permesso solo a Xander di fare una cosa simile.

Eppure, fino a quel momento, non avevo mai osato spingermi oltre bollenti effusioni, che più volte avevano rischiato di farmi impazzire, e baci al sapore di vodka.

- Bevi - mi aveva detto, portami alle labbra un bicchierino di liquido trasparente - Viene direttamente da Mosca Sammy, sai? - mi aveva rivelato, fissandomi con una strana luce nello sguardo.
- Che ne dici se la lecco direttamente dal tuo corpo, tesoro? -

Senza aggiungere altro, mi aveva fatto scivolare la giacca scura per terra, e poi aperto con uno strattone la camicia bianca.

Quel gesto secco, aveva fatto volare via tutti i bottoncini di madreperla, ma quello fu l'ultimo dei miei pensieri, quando mise in atto le sue parole.

- Cazzo Xander! -

Completamente succube dei suoi gesti, non appena la vodka aveva bagnato il mio petto, un intenso - Mh...! Oddio... - aveva accompagnato le sue labbra su di me.

Oltre "Un Marito é Per Sempre" (Gli Special)❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora