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La sveglia suona in modo insistente e un trillo fastidioso si insinua nei miei sogni. Apro gli occhi guardo fuori dalla finestra: il cielo è nuvoloso, ed un solo raggio di sole filtra tra le nuvole. Mi alzo e mi preparo. Decido di fare una doccia ed indosso un jeans ed una t-shirt bianca, ma scelgo di indossare una giacca che completa l'abbinamento. Lego i capelli in una coda alta e vado a fare colazione. Mia madre sorseggia del caffè seduta al bancone della cucina.
"Buongiorno!" esclamo sorridendo.
" 'giorno" mi risponde.
Vado a prendere del caffè e dopo aver salutato mia madre esco di casa. Il tragitto verso scuola è breve e davanti a me scorgo i capelli biondi di Edoardo. Lo raggiungo e alle sue spalle esclamo "Ehi!" Si gira sorpreso e viene ad abbracciarmi.
"Ehi Lea! Scusami ancora per ieri sera..." ma lo interrompo prima che possa terminare la frase.
"Non ti preoccupare, davvero. In fin dei conti è stata davvero una bella serata." Sorrido. "Anzi, hai fatto pace con il tuo ragazzo?" continuo, curiosa di avere notizie riguardo la situazione sentimentale del mio amico.
"Bhè, in realtà no. Non prende seriamente la nostra relazione, ma non ti preoccupare, sto bene. Piuttosto, raccontami della tua serata." Sto per iniziare a parlare, indecisa se rivelare tutti i dettagli ad Edoardo.
"E poi, chi ti ha detto che ho litigato con Max?" esclama come se si fosse appena accorto di ciò che ho detto.
Ieri quando mi hai avvisata che non saresti venuto, ero già al luogo dell'appuntamento e con me c'era Romeo. Mi ha spiegato perché non saresti venuto. Mi guarda sorpreso, ma poi riprende.
"Immagino non si sia comportato bene" afferma e trovo irritante la sicurezza della sua voce.
"In realtà, si è comportato meglio del previsto, abbiamo fatto una passeggiata." Sorrido al pensiero della bella serata trascorsa e lui sorride con me forse perché felice che il suo amico stia superando ciò che ha sconvolto la sua vita. Entro nel portone della mia nuova scuola seguita da Edo e raggiungo l'aula. Il secondo giorno di scuola passa rapidamente. Mi sento più a mio agio, perché conosco Alyssa ed i gemelli che sono seduti a pochi banchi dal mio. Romeo è assente, forse avrà avuto qualche impegno familiare. Il suo banco vuoto continua ad attirare la mia attenzione. Dopo qualche minuto, il professore mi richiama con voce irritata.
"Ferrero, riuscirà a riservare un minimo della sua attenzione per la spiegazione?" Mi fissa con uno sguardo aspro, ed io abbasso la testa. Appena si volta, torno a rivolgere il mio sguardo alla lavagna e non comprendo nulla dell'informe agglomerato di lettere e numeri che è segnato su di essa. Alyssa coglie la mia espressione di panico e mi scruta comprensiva. Dopo il pranzo, passato ad ascoltare i vani tentativi di Alyssa e Lucas di spiegarmi la lezione di matematica, saluto i miei nuovi amici e mi incammino verso casa. Quando sono quasi arrivata al portone mi tornano in mente le foto scattate ieri. Mi ero totalmente dimenticata di vederle. Salgo velocemente le scale, apro la porta di casa e dopo aver lasciato il mio zaino, corro in camera mia. Trasferisco le foto sul pc e attendo pazientemente che il caricamento termini. Le foto sono bellissime, i murales mi ispirano libertà. Scorro le varie foto e arrivo a quella che ho scattato a Romeo. Sembra stia trattenendo un sorriso dietro l'espressione arrabbiata. Sono soddisfatta delle mie capacità fotografiche. Rimango stupita però delle foto che mi ha scattato. La ragazza raffigurata, ha un viso sereno, sorride. Da tanto tempo non riuscivo più ad attribuirmi l'aggettivo serena ma questi scatti dicono il contrario. Scorro le foto facendo caso a più particolari possibili, e faccio una ricerca sui fotografi della zona: voglio riempire la mia camera di scatti. Solo ora mi rendo conto dell'orario, mia madre non è ancora tornata: forse ha avuto un imprevisto a lavoro. Vado in cucina e preparo la cena: uova strapazzate e insalata. Mangio velocemente, mentre faccio zapping. Proprio quando ho finito di mangiare, sento la porta aprirsi.
"Mamma sono in cucina!" Dico aspettando una risposta.
"Oh ciao Lea!" Risponde biascicando.
Mi sporgo dalla porta della cucina, per guardare lingresso.
Mia madre ride e saluta un uomo di mezza età sulla porta, dai capelli neri. Si gira verso di me. Ha gli occhi iniettati di sangue.
Corro a chiudere la porta.
"Sei ubriaca?" chiedo disgustata in quello che voleva essere un rimprovero.
"Forse sì forse sono un po ubriaca!" Cammina barcollando nell'ingresso e dopo aver raggiunto il divano, si lascia ricadere su di esso.
"Come ti è saltato in mente?" Strillo, cercando di far capire a mia madre la gravità della situazione.
"Smettila di urlare, mi scoppia la testa!" Risponde in tono lamentoso. L'illusione di un rapporto migliore con mia madre scompare davanti ai miei occhi, alla vista di questa donna ubriaca che non riconosco.
La rabbia sembra impadronirsi di me alla ricerca di un qualsiasi sfogo. Cammino avanti e indietro per il soggiorno. Le mani tremano, sfuggendo dal mio controllo, ho paura. Temo che se resterò ancora potrò dire la cosa sbagliata. Raggiungo la porta ed esco, richiudendola con tutta la forza che ho. Scendo le scale ed esco dal portone. Prendo un bel respiro, ma l'ossigeno a fatica entra nel mio corpo. Raggiungo il muretto difronte al mio appartamento e mi ci siedo. È una sensazione che conosco troppo bene: la vista che si offusca, le lacrime agli occhi. Non posso più far finta che vada tutto bene, non posso nascondere dietro un sorriso il caos che provo. Sento freddo, ma non un freddo fisico. Sento freddo dentro, e non esiste fuoco in grado di riscaldarmi. L'ancora che avevo fissato mi sta lentamente portando a fondo. Conficco le unghie nel palmo della mano per alleviare il dolore che sento nel petto confrontandolo con un dolore fisico. Le lacrime rigano le mia guance, ripetendo una scena che ho rivisto troppe volte. Guardo verso l'alto, il cielo stellato, e fermo il mio sguardo sulla Luna aleggiata da un bianco candore. Mi domando se andrebbe meglio se io fossi nata lontano da qui, in un altro stato, in un altro continente, o in un altro un universo. Il vento è forte e colpisce il mio viso scompigliandomi i capelli.

Ciao a tutti! Nuovo capitolo❤ Spero tanto che la storia vi stia piacendo. Se è così lasciate un voto.

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