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"Vieni con me!" Mi tira per il braccio verso quella che credo essere la sua camera.
Giunto davanti alla scrivania, sulla quale giace un ammasso disordinato di fogli, inizia a cercare senza sosta qualcosa.
"Cosa stai cercando?" Domando confusa.
"Questo!" Esclama con voce soddisfatta, porgendomi un volantino stropicciato sui toni del blu.

"Spicchio di Luna
Centro di accoglienza per ragazzi in fuga"

Leggo rapidamente la scritta su di esso ed improvvisamente un'idea balena nella mia mente.
"Ho un'idea! Portami il computer di Chloe!" Affermo decisa, impaziente di mettere in atto la mia illuminazione.
"Cosa pensi di fare? La polizia ha già esaminato il suo portatile!" Esclama mentre si allontana lungo il corridoio e torna da me pochi istanti dopo porgendomi un pc rosa.
Lo accendo sotto lo sguardo indagatore di Romeo ed aprendo il browser cerco nella cronologia il nome della struttura. Compare una ricerca svolta circa due mesi fa ed il link collega ad un account Facebook. Mentre scorro tra le fotografie pubblicate, scorgo una conversazione in corso. La apro e resto di stucco quando leggo i messaggi. Chloe scrive delle sue intenzioni di fuggire, racconta del padre, della morte della madre e per tutta risposta, riceve un contatto telefonico.
Ruoto il monitor verso Romeo che in un batter d'occhio percorre con lo sguardo l'intera schermata, per poi rivolgere lo sguardo verso di me. Non parla, ma i suoi occhi mi ringraziano. Per tutta risposta gli sorrido.
"Che si fa adesso?" Domando per capire se sia disposto a chiamare il numero trovato nella chat.
Non risponde, ma tira fuori dalla tasca della sua giacca il cellulare e compone il numero. Mi guarda in cerca di sostegno ed io mi avvicino a lui, prendendolo per mano e facendo partire la chiamata. D'istinto lui accende il vivavoce e stringe sempre più forte la mia mano. Lo accarezzo sulla spalla con la mano libera, nel tentativo di farlo rilassare.
"Parlo con Romeo De Angelis, giusto?" Domanda una voce femminile dall'altro capo del telefono. Romeo sgrana gli occhi e mostra un'espressione spaventata.
"Sì, sono io!" La sua voce incontra un leggero tremolio sulle prime parole.
"Immagino tu abbia letto la conversazione con Chloe!" Afferma la persona dallaltra parte del telefono con fare onnisciente e senza lasciare il tempo di replicare prosegue "Bene, ci vediamo all'indirizzo che ti invierò, domani alle 19! Vieni solo!" La comunicazione si interrompe lasciando i nostri respiri sospesi. Istintivamente abbraccio Romeo, poggio la testa sul suo petto e riesco a sentire il battito accelerato del suo cuore.
"Sto bene!" Dice in risposta alla domanda che avevo paura di porgli. "Ormai sono vicino, non posso tirarmi in dietro. Soprattutto adesso che non sono più solo!" Sorride guardandomi negli occhi e sporgendosi verso di me. Le mie labbra si schiudono, e si uniscono alle sue. Ed ancora una volta, mi lascio travolgere dalla dolcezza di ogni nostro bacio. Veniamo interrotti da un rumore, che scopriamo essere una notifica di Facebook sul pc di Chloe. Romeo corre ad aprire il messaggio appena arrivato, che indica una posizione poco fuori Roma.
"Basta pensare a cose tristi per stasera, ti avevo promesso una serata Netflix, e serata Netflix sarà!"
Mi prende per mano e raggiungiamo il divano. Restiamo abbracciati durante tutta la durata finché un pensiero non si fa strada insistentemente nella mia testa.
Mi tornano in mente le parole della persona al telefono "Vieni solo!" Ha detto. Non lascerò che Romeo vada solo in questo posto.
"Verrò con te!" Affermo interrompendo il silenzio.
"Domani intendo, verrò con te in quel posto!" Ripeto, assicurandomi che Romeo abbia compreso il senso delle mie parole.
"Non verrai con me, hai sentito ciò che hanno detto durante la telefonata. Mi hanno detto di andare solo." Prende un sospiro e continua. "E comunque non ti lascerei venire! Riguarda me e la mia famiglia!" Afferma.
"Credevo che avessi cambiato idea, che avessi deciso di lasciarti aiutare!" Rispondo in parte delusa da questo suo cambio di pensiero.
"Sì, ho cambiato idea, ma questo non cambia ciò che ho detto, non riguarda te, è mia sorella che è scomparsa da tre settimane! Ancora una volta mi sorprende la tua incapacità di comprendere quand'è il momento di fermarti e di lasciar stare ciò che non ti riguarda!" Parla con un tono ostile, come se avesse come unico obbiettivo quello di ferirmi.
Spalanco la bocca in attesa di una parola, qualsiasi parola, che però non si decide a venir fuori, ma finalmente la mia mente riacquisisce lucidità.
"A questo punto presumo che neanche questo mi riguardi!" Dico facendo segno a me, a lui e a tutto ciò che credevo ci fosse tra di noi, a tutto ciò che c'era fino ad un attimo fa, ma che poche, e leggere parole sono riuscite a distruggere.
Decido che è il momento di andare, e senza degnarlo di uno sguardo, spalanco la porta ed esco dall'appartamento, richiudendola alle mie spalle con tutta la forza che le mie esili braccia possiedono.

The missing girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora