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Al mattino mi sveglia il suono del mio cellulare. Apro gli occhi e disattivo la sveglia. Mi alzo faticosamente dal letto e mi dirigo verso lo specchio: noto con piacere che il riposo abbia giovato al mio aspetto. Afferro il mio cellulare: trovo 16 chiamate perse, tutte da parte di mia madre. Decido di ignorarle: abbiamo bisogno di parlare, ma la nostra, non è una conversazione che si può svolgere per telefono. Aprendo la porta vedo Romeo che si dirige verso il bagno.
"Buongiorno!" borbotta con voce assonnata, facendomi sorridere. Ricambio il buongiorno e mi dirigo verso la cucina, dove trovo Edoardo intento a riscaldare qualcosa nel microonde. Armeggia in modo nervoso, premendo ripetutamente i tasti.
"Ehi! Litighi con il microonde di prima mattina?" Lo guardo incuriosita.
"Sì, questo aggeggio non funziona". Mi avvicino al bancone, scosto le sue mani dal dispositivo. Premo il pulsante di accensione e ruoto la manopola ed allinterno si accende una luce. Sorrido compiaciuta al mio amico, mentre raggiungo il bancone e indicando la frutta contenuta in un grande vassoio chiedo "Posso?" Annuisce ed afferro una mela.
"Se non hai portato dei vestiti, puoi prendere quelli di mia sorella, credo porti la tua stessa taglia!" Si fa strada nella camera della sorella ed apre l'armadio.
"Ecco, scegli ciò che vuoi! Si è trasferita a New York ma ha lasciato metà del guardaroba qui!" Frugo tra i vestiti, cercando di lasciarli in modo ordinato. Prendo un semplice jeans ed un maglione a righe colorate: non è il mio stile, ma i colori di questa camera mi incuriosiscono. Noto con piacere che il bagno è libero e mi preparo velocemente. Dopo di che, esco dal piccolo bagno, lasciando ad Edoardo la possibilità di prepararsi. Raggiungo il salone, dove trovo Romeo davanti alla porta che si dondola sui talloni. Mi guarda, mentre mi siedo sul bracciolo del divano.
"Ehm... stai davvero bene!" Nonostante il suo tono fosse inizialmente insicuro, adesso pronuncia quelle parole con tale sicurezza e mi guarda con un sorriso smaliante. Ricambio il sorriso, sorpresa da quel complimento e sussurro dei ringraziamenti.
Edo finalmente esce dal bagno e spegne le luci che abbiamo distrattamente lasciato accese. Apre la porta e la richiude alle sue spalle. Ci incamminiamo velocemente verso scuola.
Edoardo e Romeo non fanno che prendersi in giro e bisticciare per tutto il tragitto, ma noto un sorriso sul volto di entrambi.
"Lea, non gli credere. Lo sa che io sono una persona fantastica!" Dice sorridendo e attraversando la strada come se stesse calcando un tappeto rosso di Hollywood.
"Sono felice che tu conosca il vero Romeo!" Dice Edoardo rivolto a me con un sospiro di sollievo. Anche io, sono veramente felice, di avere incontrato questi due ragazzi.
Arrivati a scuola, raggiungiamo velocemente l'aula e continuiamo a scherzare, dopo aver incontrato gli altri. Veniamo interrotti dall'ingresso del professore che da inizio alla prima lezione di storia dell'arte. Ci spiega brevemente il programma ed io ascolto attentamente. Ci preannuncia inoltre che la nostra classe è iscritta ad un concorso di fotografia. Batto le mani con euforia e spontaneamente mi volto verso Romeo, che sorride nella mia direzione. Il resto della giornata, scorre rapidamente e la campanella si insinua nella lezione, segnando l'inizio del pranzo.
"Aspettate ragazzi! Prima che andiate via, devo consegnarvi questi!" Afferma euforica la professoressa Greco, indicando una pila di fogli sulla cattedra.
"È la prima edizione del giornale della scuola, Elena distribuirà una copia a tutti coloro che sono interessati". Una ragazza, si alza dal primo banco e saluta gli altri con un altezzoso gesto, che mi infastidisce. Prendo la mia copia e noto che anche Lucas ed Alyssa ne hanno presa una. Raggiungiamo la mensa e ci sediamo al solito tavolo. Mentre esamino il cibo della mensa, inizio a sfogliare il giornale. Sono scritti articoli sulle varie attività in programma per questanno e sulla notte bianca dei licei, che scopro essere una ricorrenza molto importante per la mia scuola. Sfogliando le pagine, scorgo una rubrica dallo sfondo azzurro. Si intitola Anonymous. Scorro le varie frasi, scoprendo che si tratta di rivelazioni anonime, fatte dagli alunni della scuola. Ne leggo alcune:
"Non ho mai fatto sesso", "Sono autolesionista", "So cosè successo a Chloe De Angelis"...

Ciao ragazzi,👋 ecco il settimo capitolo che, come avrete capito, avevo pubblicato erroneamente ieri.🙂🤦‍♀️ Da oggi si comincia con due capitoli a settimana😍, e vi ricordo che aggiornerò ogni martedì e venerdì!

The missing girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora