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Dopo una settimana, trascorsa a cercare di ambientarmi in questa grande città, ecco che arriva il mio primo giorno di scuola. Apro gli occhi alla luce di un esile raggio di sole che filtra dalla finestra e mi costringo ad alzarmi per poter prepararmi al meglio: è la mia seconda chance, la mia occasione di ricominciare e non voglio sprecarla. Mi preparo velocemente e mi vesto. In cucina mi attende un ottima colazione preparata da mia madre: cappuccino e pancakes allo sciroppo d’acero. Ne mangio due e saluto mia madre uscendo di casa. La mia nuova scuola è situata a circa due isolati da casa mia e durante il tragitto incontro numerosi ragazzi con lo zaino in spalla. Appena arrivata varco il cancello e mi avvicino al grande portone dell’edificio. Vi sono affissi numerosi manifesti, di eventi, feste e manifestazioni, ma uno mi colpisce particolarmente. Il titolo recita in questo modo “Scomparsa Chloe De Angelis” il mio sguardo viene attirato da un’immagine: è la ragazza che ho visto. Il cuore mi martella nel petto e il mondo attorno a me comincia a girare. Improvvisamente il suono della campanella mi risveglia da quell’incubo vivente, ma un ragazzo muscoloso si posiziona accanto a me, osservando il manifesto “Lea Ferrero, benvenuta tra le tenebrose vicissitudini del nostro liceo”. Mi giro e vedo Edoardo, il ragazzo della rosticceria “Ehi, chi si rivede!” Edoardo mi guarda con un sorriso smagliante attraverso i suoi stravaganti occhiali da sole blu. Li solleva sulla testa e afferma “Mi dispiace molto, ma sarai costretta a rivedermi molto spesso.” Fa una pausa “Inoltre sono stato ‘casualmente’ nominato tuo tutor in questo tuo primo giorno, per far si che questo quarto anno sia eccezionale” Gesticola agitando velocemente le mani e contemporaneamente cerca di sbattere le ciglia. Non riesco a trattenere una risata. Edoardo mi accompagna in un giro approfondito dell’istituto: le aule sono molto spaziose e luminose e le pareti dei corridoi sono molto colorate. Questo posto mi ispira serenità, nonostante la presentazione di Edoardo. Cosa intendeva con “tenebrose vicissitudini”?
“Spero tu sia soddisfatta di questo breve tour, perché è ora di entrare in classe” annuisco e lo seguo in quella che mi ha presentato come la nostra aula. Vi sono circa 20 ragazzi che chiacchierano tra di loro riguardo le vacanze estive in attesa dell’arrivo del professore. Tutti salutano Edoardo, il quale mi invita a sedermi con lui: è davvero gentile! Il professore entra in classe e mi presenta come “La nuova arrivata”. Sento gli sguardi di tutti su di me, il che mi fa arrossire. Le lezioni trascorrono velocemente e al suono della campanella mi dirigo con il mio unico amico verso la mensa, pronta a fare nuove amicizie. Mi guida verso un tavolo al quale sono seduti 3 ragazzi ed una ragazza che ho già visto in classe. Si presentano e sembrano molto simpatici. La ragazza dice di chiamarsi Alyssa mentre i ragazzi Romeo, Daniel e Lucas. Solo ora mi accorgo della somiglianza di questi ultimi, sono gemelli e mi raccontano di provenire dalla Spagna. Romeo, da quando sono arrivata al tavolo ha pronunciato solo poche parole poiché impegnato a digitare qualcosa sul suo PC. Dopo aver finito di mangiare e parlato del più e del meno con i miei nuovi amici, mi alzo dal tavolo salutando tutti, e mi dirigo verso l’uscita. Edoardo si offre di riaccompagnarmi ed io decido di accettare. Mentre camminiamo mi chiede di me “Bhè, si può sapere che ci fa una perfetta milanese a Roma?” mi chiede con gli occhi traboccanti di curiosità, come se aspettasse solo di pormi questa domanda. Indugio un po’ prima di raccontargli la mia storia, ma poi prendo un bel respiro e parto con il racconto. Alla fine si avvicina a me e mi abbraccia.
“Mi dispiace tanto per tuo padre” sussurra stringendomi più forte. Ricambio la stretta, ma cerco subito di cambiare discorso.
“Sono molto simpatici i tuoi amici!” esclamo con una voce carica di entusiasmo.
“Davvero? Sono felice che la pensi così. Sarebbe fantastico se entrassi a far parte del nostro gruppo” Annuisco sorridendo. Spero vivamente che succeda perché ho paura che la nostalgia di Milano non mi lasci cogliere al meglio questa seconda opportunità.
“Sai, ci conosciamo dalle scuole elementari. All’inizio eravamo solo io, Alyssa e Romeo, e alle medie abbiamo conosciuto i gemelli ed eccoci qui.” Esclama compiaciuto: deve tenere molto ai suoi amici.
“Romeo è un ragazzo molto timido? Ho notato che non ha parlato molto a mensa!” Chiedo incuriosita.
“Questo è periodo molto duro per lui. Sua sorella è scomparsa una settimana fa, credo che tu abbia visto il manifesto della scomparsa all’ingresso di scuola stamattina!”.
Avverto di nuovo tutto girare attorno a me e il panico mi travolge.
“Mediamente la sta prendendo molto bene, per quanto sia possibile, so che sta scrivendo qualcosa per sua sorella Chloe.” All’udire quelle parole l’atmosfera sembra cambiare, vorrei sotterrarmi. Mi scuso con Edoardo, dicendogli di essermi appena ricordata di un impegno e fuggo per una traversa della strada che stavamo percorrendo.
Dopo aver camminato per oltre 40 minuti senza meta in una città per me, totalmente sconosciuta riesco grazie al navigatore ad arrivare a casa. Sono contenta che mia madre non ci sia, perché ho bisogno di calmarmi. Salgo le scale ed apro la porta e dopo aver lasciato lo zaino, mi dirigo sulla grande veranda del salone. Il balcone offre una meravigliosa vista su Roma che non fa altro che aumentare il mio stato di ansia. Cosa mi sta succedendo? Perché mi sento così legata ad una ragazza scomparsa che non ho mai visto? Il mio subconscio mi ricorda inopportunamente che ho visto la ragazza in lacrime e intenta a scappare e che ho appena conosciuto suo fratello. Cerco di dimenticare tutto questo per un po’ mentre decido di iniziare a studiare. Il Sole, illumina i libri attraverso qualche raggio che filtra tra le nuvole. Studio per due ore, stupendomi delle mie capacità di concentrazione. Suonano alla porta ed io corro ad aprire. È mia madre.
“Ho dimenticato le chiavi!” afferma imbarazzata.
“Bhè, sarà che stai diventando vecchia!” la canzono.
“Mi stai dando dell’anziana?” afferma fingendosi offesa. Sono felice di questo scambio di battute spensierate con mia madre: da quando le nostre vite hanno iniziato ad andare a rotoli, il rapporto con mia madre si è raffreddato sempre più. A quanto pare questo trasferimento è servito a ricominciare davvero.
Squilla il mio cellulare e vado a recuperarlo dalla veranda, rientrando i libri che avevo portato fuori. Lo accendo e vado su Whatsapp. È un messaggio di un numero sconosciuto, ma leggendolo, intuisco subito di chi si tratta. È Edoardo. Mi chiede se mi va di uscire con i suoi amici questa sera. Accetto volentieri. Apprezzo che stia facendo di tutto per farmi ambientare al meglio. Immediatamente mi chiedo come possa aver avuto il mio numero e sono tentata dal domandarglielo. Ma poi decido di non farlo. Chiedo, informazioni sull’uscita ed il mio amico, mi comunica ora e luogo dell’appuntamento. Inizio subito a prepararmi, sperando di riuscire a nascondere ai miei nuovi amici, il mio essere ritardataria. Indosso una gonna nera con i bottoni ed un top rosso e prendo il chiodo di pelle nero, perché le serate cominciano a diventare sempre più fredde. Indosso gli anfibi e mi pettino
Mia madre mi raggiunge e mi chiede se io abbia intenzione di uscire. Le racconto di Edoardo e dei miei nuovi amici mentre mi trucco e dopo averla salutata con un abbraccio prendo lo zaino ed il telefono ed esco. Inserisco l’indirizzo che mi ha mandato Edo sul navigatore e mi accorgo che dista 15 minuti a piedi da casa mia. Sono felice di essere costretta a camminare: mi ha sempre aiutata a schiarirmi le idee. Un vento fresco mi accarezza la pelle, facendo scompigliare i capelli: ho sempre la necessità di controllare tutto nella mia vita, e per farlo ogni cosa deve restare al suo posto, compresi i capelli,  per cui questa lieve brezza in parte mi innervosisce. Durante il tragitto passo davanti a molti luoghi che mi affascinano e mi pento di non aver portato con me la macchina fotografica. Giunta al luogo dell’appuntamento vedo molti ragazzi, ma non riconosco volti conosciuti. Mi siedo sul marciapiede e attendo pazientemente.

Ciao! Nuovo capitolo🤩🤩Vi prego di votarlo e se vi va di darmi qualche consiglio nei commenti.

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