Capitolo XIV: Scacco matto

761 29 25
                                    

Capitolo XIV: Scacco matto

Attenzione: capitolo MOLTO hot!

Aileen sentì l’uomo chinarsi in avanti e un istante dopo il suo respiro le sfiorò l’orecchio. Sentì caldo e freddo insieme, mentre un lungo brivido la scuoteva da capo a piedi. Chiuse gli occhi.

“Col buio, riesco a dirti quello che provo per te, Aileen…”, bisbigliò Hotchner. Le sue mani scivolarono lungo le braccia della donna, accarezzandone la pelle nuda; poi le posò attorno alla sua vita sottile, grandi mani forti dalle lunghe dita che quasi la circondavano completamente. Ad Aileen mancò il respiro; istintivamente, si appoggiò all’indietro contro quel solido corpo maschile.

“Dal primo istante che ti ho vista, ho capito di volerti, Aileen…”, proseguì Hotchner, “Eppure sei così tanto diversa da me, come il giorno dalla notte. Ma mi sei entrata sotto la pelle, sei costantemente nei miei pensieri, da sveglio e anche quando dormo… Sogno di te, ogni notte. Non riesco più a controllare il mio desiderio per te. Ecco quello che hai visto, che mi rode, mi divora…”

S’interruppe e deglutì: sapeva che le parole seguenti sarebbero state causa di una svolta cruciale, che poteva andare in una direzione oppure in quella opposta; ma non era più tempo di esitazioni o tentennamenti: doveva provare il tutto per tutto. Non aveva scelta.

“Dimmi che anche tu mi vuoi, Aileen…”, mormorò, “…oppure dimmi di andarmene adesso, altrimenti non sarò più in grado di fermarmi…”

Aileen finora era rimasta in silenzio, il fiato sospeso, semplicemente incredula di quanto le sue orecchie stavano udendo. Le ultime parole di Hotchner la scuoterono; aprì gli occhi.

“Aaron…”, sospirò, tremando, “Oh cielo, sì… sì, ti voglio… Ti voglio, fin dal primo momento. Non andartene…”

Sentirla pronunciare il suo nome di battesimo lo incendiò come una torcia, più che se lo avesse toccato intimamente.

“Oh piccola, fai di me l’uomo più felice della Terra…”, esalò, scostando col mento i capelli di Aileen per posarle le labbra sulla curva tra la spalla ed il collo. Aileen gli si premette ancor più addosso, e contro un gluteo sentì tutta l’evidenza del suo desiderio per lei. Un gran calore le fiorì tra le gambe alla sensazione combinata delle sue labbra sulla propria pelle e della sua durezza maschile sulla propria carne.

Le mani di Hotchner scivolarono in avanti, sfiorandole l’addome, poi salirono e si posarono a coppa sui suoi seni. Istantaneamente, i capezzoli si rizzarono in risposta alla carezza, cercando il contatto diretto. Attraverso il sottile cotone della maglietta sbracciata ed il leggero pizzo del reggiseno, Hotchner percepì la reazione di Aileen e la strinse più forte, risalendole il collo con le labbra; giunto sotto il lobo dell’orecchio, usò la punta della lingua per accarezzarle la tenera pelle e la udì gemere. Aveva trovato un punto sensibile, e la scoperta lo eccitò ancor più. Si impose di rimanere controllato, ma non era sicuro di poterci riuscire a lungo.

La fece girare e strinse quel morbido corpo contro il proprio, cercandole la bocca con la bocca. Aileen gli cinse il collo con le braccia; nel momento in cui le labbra di Hotchner toccarono le sue, le schiuse, invitandolo ad un bacio profondo e sensuale. Tante volte aveva sognato che accadesse. Santi numi, pensò, è anche meglio di come lo immaginavo…

Hotchner le sfiorò dolcemente il labbro inferiore con la lingua prima di tuffarla nei recessi della sua bocca per intrecciarla con quella di lei. La donna rispose, sospirando di piacere ed abbandonando il corpo contro quello di lui. Anche se non lo avrebbe creduto possibile, Hotchner sentì la propria erezione inturgidirsi ulteriormente, diventando quasi dolorosa. Una reazione così forte non gli accadeva da tempo immemorabile… Santo cielo, si sentiva come un adolescente alle prime esperienze!

Aileen, o lo splendore del soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora