Capitolo XVIII: Ostaggio!

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Capitolo XVIII: Ostaggio!

Aileen posteggiò l’auto, scese e si diresse al bancomat della sua banca; non faceva molti prelievi, dato che abitualmente usava la carta di credito, ma era sempre necessario avere un po’ di contanti in tasca per le piccole spese, come il giornale o il gelato.

Fece per infilare la tessera nell’apposita fessura, quando l’occhio le cadde sullo schermo dove campeggiava la scritta “Fuori servizio per intervento operatore”. Sbuffò: ma non poteva attendere un altro momento, quell’operatore? Era uscita apposta durante la pausa pranzo per fare quel prelievo, rinunciando a parte del suo preziosissimo tempo con Hotchner… Con un sospiro, rifletté che era perfettamente in utile prendersela e che poteva decidere di rimandare, oppure di fare il prelievo allo sportello. Visto che tanto ormai era lì, optò per la seconda soluzione ed entrò.

Si mise in fila dietro ad una ragazza dai lunghi capelli biondi e mossi, che sentendola arrivare si girò brevemente a guardare chi fosse; Aileen scorse un paio di occhi di un azzurro intenso in un volto molto grazioso, e sorrise istintivamente. La ragazza, che non poteva aver più di sedici o diciassette anni, le sorrise di rimando e tornò a voltarsi. Nel farlo, il libro che teneva sottobraccio le sfuggì e cadde a terra, aprendosi, la copertina rigida rivolta in alto. Aileen si chinò a raccoglierlo e vide che si trattava di una prestigiosa copia illustrata de Lo Hobbit di John R.R. Tolkien.

“Grazie mille!”, esclamò la ragazza, un po’ sorpresa dalla premura di Aileen.

“Di niente”, rispose la psicologa, rialzandosi e porgendole il libro, “Bella edizione, ce l’ho anch’io”, aggiunse.

“Davvero?”, sorrise l’altra, “Fan di Tolkien anche lei?”

“Da una vita”, le confidò Aileen, “Credo d’aver letto tutta la produzione letteraria del Professore.”

“Anch’io!”, rispose la ragazza, entusiasta d’aver trovato un’altra appassionata, “Sto rileggendo Lo Hobbit perché, in occasione dell’uscita del film a fine anno, intendo scriverci un articolo sul giornale della scuola.”

“Che bella cosa”, annuì Aileen, poi le porse la mano, “Aileen, vverosia Galadriel. Anche se fisicamente non le assomiglio per niente.”

“Oh!”, l’altra fece un sorriso a trentadue denti, “La somiglianza fisica non ha importanza, basta sentirsi dentro… Io sono Megan, e nella Terra di Mezzo sono invece Arwen. Come vedi, neppure io le assomiglio molto!”, concluse ridendo.

“Ma allora io sono tua nonna!”, rise Aileen, riferendosi alla parentela tra i due personaggi. Megan si mise a sghignazzare.

“Piacere di incontrarti, nonnina…”

La fila si mosse mentre la persona allo sportello, conclusa l’operazione, si allontanava. C’erano ancora altre due persone prima di Megan.

“Come hai conosciuto Tolkien? “, le chiese Aileen, “Libri o film?”

“Film”, ammise Megan, “Li ho visti in tv che avevo otto anni e mi sono istantaneamente innamorata della Terra di Mezzo. Ho chiesto ai miei di comprarmi i libri e loro mi hanno accontentata, poi dalla trilogia sono passata a Lo Hobbit, Le avventure di Tom Bombadil, Il Silmarillion e tutto il resto, fino a I Figli di Hùrin…”

“Se il tuo alter ego è Arwen, suppongo che tu sia pazza di Aragorn…”, Megan annuì ed Aileen le strizzò l’occhio, “Devo ammettere che quando ho letto i libri, non è che Aragorn mi avesse colpita in modo particolare, ma dopo aver visto Viggo Mortensen nei suoi panni ho cambiato idea…”

Aileen, o lo splendore del soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora