Capitolo XVI: Confidenze tra donne

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Capitolo XVI: Confidenze tra donne

 

Il giorno dopo, come arrivò in ufficio Aileen passò a salutare Hotchner. Quando la vide sulla soglia, l’agente le fece cenno di entrare, poi le andò incontro e la prese tra le braccia per un lungo bacio colmo di tenerezza, ma anche di passione.

Quando si separarono, Aileen lo guardò inarcando le sopracciglia:

“Ma come, la Strauss non ti aveva detto di tenere il nostro rapporto personale fuori dall’ufficio?”

“Occhio non vede, cuore non duole”, replicò Hotchner, facendo spallucce. Non le disse che non aveva mai baciato neppure sua moglie, le rare volte che era venuta a trovarlo al lavoro. Tuttavia Aileen, che sapeva bene quanto fosse ligio alle regole, ne trasse una misura piuttosto precisa dell’intensità del suo sentimento per lei; e sentì le farfalle nello stomaco agitarsi come uno sciame impazzito.

“Molto ben detto”, affermò con voce traballante, “ma è meglio che ora vada, altrimenti potrei commettere qualche grave infrazione al regolamento.”

Si sciolse dall’abbraccio ed uscì. Fuori incrociò Emily, che le lanciò un sorriso saputo: molto probabilmente, non appena arrivata nel proprio ufficio avrebbe dovuto ripassarsi il rossetto. A quel pensiero, non poté fare a meno di sogghignare in risposta.

Venti minuti dopo, udì bussare alla porta; al suo invito, vide entrare la bella agente bruna.

“Hai un po’ di tempo per me?”, le chiese Emily, “Avrei bisogno della tua consulenza.”

“Certamente”, annuì Aileen, senza celare la propria perplessità: l’amica era già venuta per la consueta sessione post-caso; ma naturalmente, poteva trattarsi di qualcosa di personale, e lei era ben disposta ad aiutarla. Le fece quindi cenno di entrare e premette il pulsante che accendeva il segnale rosso sopra la porta, indicante seduta in corso. Poi si alzò per andare ad accomodarsi nel salottino che usava per le terapie; l’altra la seguì. Come al solito, dallo stereo giungeva della musica, quel mattino di tipo new age.

“Allora, in cosa posso esserti utile?”, domandò Aileen, incrociando le mani in grembo.

Emily ridacchiò:

“Oh, la mia era solo una scusa per parlarti… Devi assolutamente raccontarmi com’è andata con Hotch! Nei dettagli! Dimmi, come l’hai sciolto?”

Aileen rimase per un momento senza parole, poi si mise a ridere: doveva aspettarselo. In quei mesi, aveva stretto amicizia con tutte e tre le donne della squadra, di cui apprezzava peculiari sfaccettature: l’intelligenza e l’acume di Emily, la generosità e la dolcezza di JJ, la spontaneità e l’estrosità di Penelope. Erano giunte a confidarsi reciprocamente cose molto intime, non solo relative ai casi e alle conseguenze psicologiche che ne subivano, ma anche faccende private. Tuttavia, con Emily aveva instaurato un rapporto particolarmente stretto.

“Non è stata una cosa programmata…”, cominciò dunque.

“Oh, andiamo!”, la interruppe Emily, sollevando un sopracciglio, “Non ci credo!”

“Non ho detto che non ci speravo”, chiarì Aileen, divertita, “Tant’è vero che avevo indossato un completino intimo sexy…”

“A-ha!”, esclamò l’altra, trionfante.

“… ma non prevedevo che lui me lo togliesse, non certo quella sera”, proseguì Aileen, assumendo un’aria trasognata che fece sghignazzare Emily, “Infatti la serata è partita in modo totalmente normale, e stava proseguendo allo stesso modo…”

Aileen, o lo splendore del soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora